BLOG/REVIEW TOUR - Dark and Light – La via del Crepuscolo - Tappa Estratti 3° Volume - Sabrina Pennacchio

Estratti da Dark and Light – La via del Crepuscolo

Tanti sono i momenti salienti dell’opera ma oggi vi lasceremo solo due estratti, accompagnati da alcune card, dell’ultimo romanzo della trilogia che vi ricordiamo funge da gran finale,



Estratto dal prologo:

«Cosa vuol dire che Isabel si è sentita male?» Alex stringeva sua moglie tra le braccia, correndo per le cupe strade notturne di Londra.

Leon gli era alle spalle, lo aveva raggiunto dopo aver parcheggiato l'auto nel punto in cui gli aveva detto il fratello, secondo il quale sarebbe stato meglio, da lì, proseguire a piedi.

Com’era possibile che Isabel, una vampira, si fosse improvvisamente sentita male, e avesse perso i sensi, mentre lui e Leon erano fuori con Max per una serata per soli uomini?

Pamela aveva chiamato, in ansia, suo fratello, e tutti e tre erano tornati a casa Logan per ritrovarsi davanti quella scena. Max era rimasto con sua sorella quando Leon aveva annunciato di conoscere chi potesse aiutarli: Blake, il Re dei vampiri, che viveva a sua volta in Inghilterra.

«Strana coincidenza» aveva borbottato Max, ancora molto sospettoso nei confronti del fratello di quello che era diventato un suo caro amico, ma sia Alex che Leon avevano preferito ignorarlo.

«Siete arrivati» Blake li attendeva a Buckingham Palace, dove viveva sotto le mentite spoglie del primogenito della precedente Regina. Ovviamente, ingannare il prossimo per renderlo verosimile era stato un gioco da ragazzi, come sempre.

Il suo laboratorio, nei sotterranei, dopo secoli era, stranamente, ancora lì e mai era stato trovato da quelle stupide menti umane, troppo sciocche per comprendere come entrarvi. «Mi spiace rivederci in simili circostanze, Alexander».

Lui scosse il capo: «Può davvero aiutarla, come dice Leon?».

Blake annuì. «Credo di sì».

Percorsero l’ingresso nascosto, sul retro del Palazzo, prima di scendere una lunga scalinata, che li condusse nel luogo in questione.

«Ora dovete lasciarmi solo con lei» il Re tese le braccia per permettere ad Alex di affidargli Isabel, ma il vampiro esitò per un istante.

«Cosa le farà?».

Leon gli poggiò una mano sul braccio. «Fidati. Sono certo che lui saprà cosa fare. Se non lui, chi?»

Alex non capiva perché suo fratello ne fosse certo, ma decise di fidarsi, poiché non vi erano altre scelte. «La prego, l’aiuti» mormorò, affidando sua moglie alle sue braccia.

Blake annuì, prima di sparire dietro la porta del suo laboratorio, dove Alex si appoggiò, crollando al suolo, con la testa tra le mani.

Quando furono soli e lontani dall’udito di Alex e Leon, Blake poggiò Isabel su una barella, allungando un nuovo sorriso, sfiorandole il volto: ingannare la mente di quella sciocca lupa, che Leonard stava frequentando sotto suo consiglio solo per non destare sospetti, e provocare una finta seconda morte a Isabel con l’ipnosi era stato facile, quando si era presentato a casa Logan.

Il piano andava meglio del previsto. Canticchiò, preparando quanto occorreva per donarle un cuore nuovo e, stavolta, migliore di quello che aveva dato a Erik, la prima volta, nel lontano settecento.

«Ora ci divertiamo un po’, signorina. Quando ti sveglierai, sarà tutto esattamente come previsto nei piani».

 


Estratto dal capitolo 4°:

«Ritorni a casa correndo o vuoi un passaggio in moto?» Max allungò un sorriso smagliante, prendendolo in giro, quando furono usciti dal locale.

La luna era già alta in cielo, in quel periodo autunnale, eppure, non erano neppure arrivate le sette di sera.

«Ah-ha, molto divertente, davvero. Ho la mia bellissima auto parcheggiata a pochi passi da qui. Noi uomini d’affari non giriamo in moto» gli rispose Alex, pattandogli la schiena con una mano.

Max scoppiò a ridere. «Ah, che brutta fine hai fatto, amico. Accasato e invecchiato come un comune essere umano! Quasi ti preferivo prima».

Stavano per salutarsi, quando il suono di uno sparo attirò la loro attenzione, seguito da alcune grida. «Hanno sparato a un uomo! Aiuto!».

La donna, che corse loro incontro, terrorizzata, aveva però qualcosa che non andava. Alex l’afferrò e non ci mise molto a capire cosa stesse accadendo. «Qualcuno l’ha morsa» ringhiò.

Max sussultò e corse in direzione dello sparo, sotto le grida di Alex, che gli intimavano di fermarsi. «Ora lei tornerà a casa, signora, e dimenticherà tutto ciò che è successo qui» nonostante le sue abilità fossero più deboli, a causa del modo in cui si cibava, Alex non ci mise molto a incantare la donna, che, con espressione serena, tornò a camminare, diretta verso casa.

Prima che qualcun altro potesse fare il curioso, Alex corse velocemente lì, dove si era diretto Max, e fu il suo odore a condurlo velocemente dall’amico.

Nascosto in un vicolo buio, probabilmente dopo aver spostato prontamente il cadavere dal vero posto in cui si trovava prima – per non farlo notare ad altri –, Max era chino sul corpo esanime. L’espressione dannatamente seria, mentre Alex si chinava a sua volta a osservarlo. Non vi era alcuna traccia di sangue: «… è-».

Max alzò il viso in direzione dell’amico nell’esatto momento in cui il corpo del malcapitato si tramutava in polvere. «Un vampiro. Uno dei nostri lo ha appena ucciso con un proiettile d’argento».

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