Titolo: Casa delle Bambole – Dove le Signore vanno a
giocare
Autore: Paolo Antonio Castorini
Editore: Eroscultura Editore
Pagine: 162
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fisiche
Genere: erotico gigolò
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In vendita dal 8 gennaio 2022
Sinossi
Laura, Angela e Carla sono tre donne che trascorrono la loro esistenza tra il lavoro e la casa, prendendosi cura del marito e dei figli. Sono amiche da sempre e non hanno segreti l’una per l’altra. Durante un incontro, si ritrovano a parlare di un nuovo negozio di parrucchiera appena aperto in zona. Alcuni pettegolezzi riportano che, in realtà, questa attività ne nasconda una ben più intrigante: una casa di piacere per sole donne denominato Casa delle Bambole. Le tre amiche si trovano a riflettere sulla loro vita sessuale, sull’appagamento e sul desiderio. Come si è trasformato il rapporto con il partner con il passare degli anni? Cosa desidera davvero una donna dal proprio compagno? E l’uomo? Cosa vuole dall’amante? Interrogativi che portano alla luce l’insoddisfazione delle donne. Il malcontento le porta a scoprire nuove frontiere del sesso, a sperimentare per avere una maggiore consapevolezza del proprio corpo e di quello maschile. Esperienze vissute in coppia, in solitudine o tra sole femmine. Episodi al limite, sesso estremo, ma con l’unico scopo di rendere vivo un rapporto ormai assopito. ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO
Paolo Antonio Castorini è
uno pseudonimo che nasce dal nome di Paolo il Caldo, personaggio dell’omonimo
romanzo di Brancati. Dietro il ‘nom de plume’ si cela un autore che,
proprio come il personaggio del libro, vive in prima persona passioni,
sofferenze e, anche, una profonda sensualità. L’autore nasce a Milano.
Racconti, articoli e diversa saggistica lo accompagnano lungo una carriera di
imprenditore, nel mondo del marketing prima, della formazione e della
consulenza poi. La scrittura lo impegna al pari delle tante altre passioni che
coltiva a latere. I libri, firmati con lo pseudonimo Paolo Antonio Castorini,
sono al momento due: il romanzo Una dozzina di rose scarlatte e la
raccolta di racconti Dire, fare, baciare, entrambi pubblicati dalla casa
editrice Eroscultura.
Il sito dell’autore, dove approfondire la conoscenza, è www.paoloantoniocastorini.it
Estratto
Chiusa
la porta dietro le spalle Carla per la prima volta da quando era entrata nel
negozio e poi nella ‘Casa’ sentì addosso il peso della sua azione.
“Ma
cosa sto facendo?” si chiese, facendo pipì seduta nell’ampio bagno dove
troneggiava la famosa vasca. Rimase per un attimo con la testa tra le mani, i
gomiti appoggiati sulle cosce a meditare sulla strana situazione che,
paradossalmente, non la imbarazzava più di tanto. Era andata in quel posto per
parlare, per avere delle risposte su quella che pensava fosse una situazione
rischiosa, per rinsaldare il rapporto con suo marito anche se non c’erano
apparenti motivi di crisi. Meglio prevenire. Però ora la chiacchierata da cui
era partita si stava trasformando in qualcosa che Carla non riusciva a
inquadrare. La curiosità ebbe il sopravvento, tirata l’acqua si tolse del tutto
le mutande, la camicetta, il reggiseno e, nuda, si diresse nella vasca dove
l’acqua già tiepida l’attendeva.
“Posso?”
chiese Lorenzo di là dalla porta, senza bussare.
“Entra
pure” lo invitò Carla.
“Vedo
che ti sei già accomodata, ti spiace se mi faccio una doccia prima di
raggiungerti?” disse Lorenzo con tono disinvolto come se fosse la cosa più
naturale del mondo essere in una camera con una sconosciuta, nuda, dentro la
vasca da bagno.
La
doccia si trovava di fronte alla Jacuzzi e non aveva la porta, nemmeno quella
di vetro che si trova nelle comuni cabine doccia. Lorenzo si tolse la camicia,
i pantaloni e, come se fosse solo nella stanza da bagno, anche i boxer,
restando nudo. Carla, osservandolo da dietro, notò il corpo tonico, muscoloso
senza essere tuttavia troppo palestrato. Quando, spenta la doccia, si girò per
dirigersi verso la vasca Carla non poté fare a meno di fissare lo sguardo sul
membro che, pur essendo molle, a riposo, sembrava più grande di quello di
Marco, in erezione. Si vergognò dei suoi pensieri e del paragone, alzò lo
sguardo e fissò Lorenzo che, serio, aveva gli occhi sorridenti.
“Arrivo”
e si diresse verso l’angolo dove si era immersa Carla, entrò nella vasca e si
sedette accanto a lei.
“Dove
eravamo rimasti? Ah, sì, la depilazione” allungò un braccio posandolo sulle
cosce di Carla, come per saggiare con una carezza la morbidezza delle gambe
depilate. Con il dorso della mano salì fino all’inguine e valicò i peli con il
dorso e poi ancora con il palmo come se accarezzasse un cucciolo.
Carla
rimase per un attimo impietrita finché lui esordì.
“Mi
piace il tuo pelo, è eccitante. Se posso, però ti consiglierei di dargli una
forma più… come dire, definita.”
“Cosa
intendi?”
“Hai
la figa di una attrice da film porno anni ‘80” disse sorridendo e riprese
“intendiamoci, non è che non mi piaccia, ma un taglio più moderno, secondo me,
conferirebbe un tocco di malizia. Come per i capelli. Non c’è nulla come le
pettinature per datare un film, un periodo, una donna. Tu sei giovane, bella e
attraente, un taglio più moderno non potrebbe che aumentare il tuo fascino e il
tuo sex appeal. Ma forse non sono riuscito a percepire, prova ad alzarti e
vediamo com’è.”
Piccata,
sentendosi giudicata, Carla non ci pensò due volte e si alzò in piedi.
“Lo
vedi? Ho un tatto strepitoso” e con il dito indice andò a disegnare i contorni
del pelo di Carla.
“Ecco,
se fossi in te ridurrei il pelo qui” disse indicando l’interno delle cosce “e
poi abbasserei la linea sulla pancia, una sfoltita, tra le varie cose,
permetterebbe di leccarti meglio.”
“Allora
potrei depilarla” disse provocatoriamente Carla.
“No,
non intendevo quello, una donna secondo me è molto più arrapante non depilata,
tutta liscia mi sembra una bambina, o una Barbie e io, se dovessi scegliere,
non scoperei mai né l’una e né l’altra. Un triangolo di pelo è il taglio
perfetto per te. Non alla brasiliana o scemenze del genere, quelle lasciale
alle ragazzine, tu sei una donna e il tuo fascino può essere valorizzato da una
classica ceretta bikini, l’importante che venga depilato l’ano, quello sì del
tutto.”
“Ma
perché?”
“Perché
quando tuo marito ti lecca possa alzarti le cosce e leccarti tutti i buchetti,
per te una sensazione meravigliosa, per lui il massimo dell’intimità” concluse
Lorenzo.
Carla,
acquietata si immerse nell’acqua a fianco del ‘consigliere’.
“Abbiamo
parlato di sesso orale ma non mi hai detto con le altre ‘cose’ a che punto
siete tu e tuo marito.”
“Quali
intendi?”
“Il
sesso anale, per esempio.”
“Nooo,
mi fa schifo solo pensarlo. E poi che male.”
“Mamma
mia” disse sconsolato Lorenzo “sei la classica figa di legno, te l’ho già
detto.”
“Ma
scusa, è innaturale, sporco, doloroso, perché dovrebbe piacermi e piacergli?”
“Sul
fatto che piacerebbe a lui te lo do per certo. Non ho mai, e dico mai,
conosciuto un uomo che non si ecciti al solo pensiero di infilarlo tra le
chiappe della sua signora.”
“E
a me non pensi?”
“Certo.
Anche alle donne piace. Conosco donne, te lo posso assicurare, che riescono a
venire solo così. Non sto parlando di sporcaccione, assatanate o ninfomani. Ho
conosciuto ragazze che avevano difficoltà a provare l’orgasmo, non c’era verso
di farle venire sia con la lingua che con la penetrazione. Per soddisfare la
curiosità del compagno hanno provato il sesso anale. L’inizio è stato
fastidioso, ho detto fastidioso, nota bene, non doloroso. Poi dopo una, due
volte, come per miracolo hanno cominciato a venire alla grande. Del resto è una
questione di fisiologia. Ci sono donne che preferiscono una stimolazione più
profonda e, una volta provato l’orgasmo anale, che mi dicono assolutamente
sconquassante, hanno cominciato ad apprezzare anche quello clitorideo. Anche
se, sentendo loro, quello anale è molto più intenso.”
Tacque
lasciando che le sue parole facessero effetto, quindi cingendo con il braccio
le spalle di Carla sussurrò.
“Ti
vedo sbigottita.”
“In
effetti un po’ lo sono, mi rendo conto di conoscere poco i maschi e mi chiedo,
anzi, ti chiedo, e se capitasse a loro?”
“Questo
è un tema molto delicato. I maschi sono culturalmente abituati a ‘darlo’ non a
‘prenderlo’. Mi spiego meglio, anche se fosse la propria donna a penetrarli e non
un altro maschio, si sentirebbero diminuiti, meno uomini. Ti faccio un esempio,
se tu quando lo succhi a tuo marito provassi ad accarezzargli il sedere e,
inumidendolo con la saliva, gli mettessi un dito dietro, massaggiandogli
dall’interno la prostata, ti assicuro che il suo orgasmo sarebbe moltiplicato e
così pure lo schizzo!”
“Mi
stai veramente sconvolgendo, forse parli di gay, non di uomini normali.”
“No,
questo è il bello, parlo di confidenza, di piacere sessuale e di complicità che
è, come ti dicevo prima, il collante di ogni unione indissolubile.”
Carla
finalmente sembrò rilassata e sorrise.
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