Titolo: Die Glocke – La Campana
Autore: Bud Ariosis
Editore: Brè Edizioni
Pagine: 134
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fisiche
Genere: fantasy storico noir
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In vendita dal 12 ottobre 2021
Sinossi
Gli
storici sono ormai concordi nell’affermare che gli scienziati nazisti fossero a
un passo dalla bomba atomica, ed è indiscutibile il contributo offerto agli USA
da Wernher von Braun, il padre delle V2, nel mandare il primo uomo sulla luna.
Dopo la seconda guerra mondiale e sino ai nostri giorni, una lunga serie di
indiscrezioni giornalistiche ha alluso al rinvenimento di studi progettuali
relativi alle WunderWaffen, le armi segrete di Hitler. Macchine così
sofisticate e avanzate da ipotizzare che alcune di esse fossero state
realizzate con tecnica di “reverse engineering” da tecnologia aliena rinvenuta
in Antartide, e custodita nella cosiddetta “Base 211”, il sito preposto alla
rinascita del quarto Reich, quando essa fosse divenuta possibile. Così come da
otto decenni si dibatte sul trasferimento di alcuni di tali manufatti presso
l’Area 51, in Nevada, il sito militare USA più protetto del mondo, dove dagli
anni ’60 si avvistano gli UFO.
Con
un’attendibile ricostruzione storica, e invenzioni futuribili di grande
fascino, Bud Ariosis offre la sua personale interpretazione a tali domande in
un libro da leggere tutto d’un fiato sino all’ultima pagina. Dopo il grande
successo di Dossier Haudegen, un altro romanzo che mescola storia vera a
fantasia.
Biografia
Bud
Ariosis vive e lavora a Napoli. Laureato in giurisprudenza, è un appassionato
lettore di gialli classici della Golden Age inglese e devoto cultore di Gerard
de Villiers.
Nel
2020 ha pubblicato, con Brè Edizioni, il thriller Dossier Haudegen.
Estratto
L’ufficiale si scostò facendoli accedere e poi
richiuse l’uscio, rimanendo fuori in attesa.
Joachim Kruger e Alois Bolhen, avanzarono solo d’un
passo, poiché il capo del Reich era in piedi davanti al grande globo terreste
sul fondo della stanza e lo fissava assorto, come non si fosse accorto di loro.
La debole luce invernale filtrava dalle tre aperture
vetrate conferendo ai marmi del pavimento un’opalescenza ovattata, in contrasto
con la massa scura dei lacunari in rovere presenti sulla volta. Nel monumentale
camino in pietra alle spalle della scrivania ardeva un fuoco che riscaldava a
malapena l’aria.
«Credete che esistano mondi simili al nostro
all’interno della galassia?» chiese ad alta voce
l’anfitrione.
«Ciò è alquanto probabile»
ammise Kruger, approvato da Bolhen.
Frattanto Heinz Linge, il cameriere personale, bussò
alla porta e una volta autorizzato, entrò sorreggendo un vassoio d’argento sul
quale erano allineate una teiera fumante, delle tazze in porcellana e alcune
fette di torta Sacher.
Hitler riprese un tono amabile e invitò gli ospiti a
servirsi.
Visto il freddo invernale, questi avrebbero preferito
bere qualcosa di forte, ma il Führer era notoriamente astemio
e non gradiva si consumasse alcol in sua presenza.
Finito
l’intermezzo, i due fisici stesero sulla scrivania il progetto in scala col
capitolato tecnico, e Kruger iniziò a esporne le caratteristiche salienti.
«Col
suo permesso, inizieremmo dalla navicella. Dopo numerose prove aerodinamiche,
abbiamo verificato che la forma più efficace sia quella di una campana. Ciò che
denominiamo “Die Glocke” sarà un manufatto alto sei metri, composto da un
cilindro cavo con funzione di abitacolo a due posti, affogato nel ventre della
struttura esterna. Le superfici metalliche saranno solcate solo dalla feritoia
circolare a tre strati, formati da una lastra di vetro temperato all’interno di
due pannelli acrilici, e la costruzione non presenterà saldature, perché
formata da un unico blocco in lega di piombo e niobio contro le radiazioni,
rivestito da carburo di silicio per proteggerla dalle elevate temperature. La
campana esterna può girare a trecentosessanta gradi su se stessa, in quanto
scorre su cuscinetti radiali a sfere SKF, in grado di sopportare carichi
assiali e intenso calore. Abbiamo testato vari composti sino a trovare quello
adatto: le superfici saranno fosfatate al manganese per migliorare l’adesione
dell’ingrassaggio al metallo e lubrificate a vita tramite un composto a base di
grafite.»
«Un oggetto
davvero notevole!» esclamò Hitler «però desidero che “Die Glocke” esprima anche
visivamente gli emblemi della sua origine.»
Il Führer prese una matita e abbozzò uno schizzo a
margine del capitolato. Era in grado di farlo, da
giovane aveva studiato Arte. Sotto lo sguardo attento dei fisici, aggiunse
una svastica stilizzata sul corpo principale della campana e accennò una serie
di rune germaniche a contornarne la base.
«Sarà fatto!»
promisero i due, e finito il preambolo, Kruger proseguì.
«Il suo incarico ci ha imposto di
affrontare due punti cruciali. Il primo è quello
attinente la generazione di antimateria in quantità idonea ad aprire un
cunicolo spazio-temporale. Ebbene, la
mia soluzione consiste nella costruzione di un acceleratore di particelle. Un
enorme anello nel quale lanciare a velocità crescenti, sino a raggiungere
frazioni di quella della luce, protoni e antiprotoni per farli collidere tra
loro, giacché l’annichilimento delle due entità produrrà antimateria. Il punto
di impatto andrà posizionato poco sopra l’apice della campana affinché lo
squarcio gravitazionale la attiri al suo interno. Tuttavia, per rendere
attuabile il progetto occorrerà affrontare un’opera di costruzione titanica, in
quanto dai miei calcoli l’anello sotterraneo dovrà avere un diametro di 2700
chilometri, pertanto, sarà possibile edificarlo solo nelle sterminate steppe
russe, con manovalanza reclutata nelle popolazioni sottomesse, appena il Reich
si sarà espanso come nei suoi disegni. Inoltre, sarà necessario attendere lo
sviluppo di tecnologia atta a costruire grandi magneti di accelerazione da
mille Tesla, oggi impossibili da concepire.»
Hitler restò colpito dall’esposizione, poi diede la
parola a Bolhen, il quale iniziò a spiegare:
«Io invece mi sono occupato di
estrapolare dalla massa indistinta di cunicoli spazio-temporali, due specifici
condotti di attraversamento: uno recante a un momento del passato e l’altro
riportante al presente. La chiave per viaggiare nel tempo è la luce. La sua
onda attraversa l’universo dall’origine, dunque è il solo metro di paragone cui
riferirsi per misurare la distanza tra diverse dimensioni temporali come
postulato nella mia equazione, la cui risoluzione identificherà la giusta
frequenza spettrale tendente al blu per il cunicolo temporale a ritroso, e
l’altra volgente al rosso per quello di ritorno.»
«Quanto ci vorrà per risolverla?» domandò Hitler.
«Mein Führer, l’equazione lineare
presenta ventiquattro milioni di variabili e oggi non è ancora definibile, ma
lo sarà in futuro. Nell’attesa, ho concepito una sorta di “fari” di navigazione
per “Die Glocke”, uno sulla terra e l’altro per l’iperspazio, in base ai quali
orientare la direzione della navicella, assicurando rilevamenti di tipo polare,
affinché l’asse 0°/180° sugli indici rappresenti pure l’asse longitudinale
della campana, fornendo la rotta. Per quello terrestre mi sono rifatto al
principio di induzione elettromagnetica, assemblandone uno girevole all’interno
di un radiogoniometro graduato, munito di un’antenna collegata elettricamente
al ricevitore. Lo strumento è in grado di captare segnali a onde lunghe che
saranno emessi da una stazione di terra, indicando direzione e verso di
provenienza del segnale e fornendo la posizione angolare rispetto alla fonte.
Per quello dell’iperspazio ho predisposto una tecnica di sintonia simile, mediante
uno strumento composto da uno spettrometro di massa capace di coprire l’intera
banda, abbinato a un circuito di sintonia per agganciare la radiazione
identificativa dei due condotti.»
Hitler
fece una pausa per soppesare le parole, e commentò: «Mi compiaccio con voi! Grazie alla vostra dedizione,
in pochi anni avete raggiunto risultati notevoli. Anche se i tempi non sono
maturi per realizzare l’obiettivo finale, ne avete gettato solide fondamenta.
Disporrò affinché sia assegnata a ciascuno una cattedra alla Facoltà di Fisica
come professori aggiunti, ma prima di restituirvi alla vostra carriera, devo
chiedervi un ultimo servigio per il Reich. Verrete inquadrati nei ranghi delle
SS come membri onorari affinché abbiate maggiore libertà d’azione, e vi unirete
all’esplorazione scientifica in partenza per l’Antartide che ha lo scopo di
annettere nuovi territori alla sovranità germanica, e verificare l’esistenza
del grande Rift navigabile sotto alcune cavità naturali. Sfrutterete tale
spedizione per trovare una caverna adatta alla costruzione per “Die Glocke”, e
quando l’avrete individuata, vi farò raggiungere da unità di appoggio recanti
materie prime, attrezzature e uomini. La messa in opera avverrà durante i brevi
mesi dell’estate antartica, mentre per i restanti vi appoggerete in Argentina,
presso il Governo amico di Peròn.»
«Faremo come ordina, ma ciò naturalmente comporterà
tempi più lunghi per l’assemblaggio rispetto a un impianto vicino» precisarono
gli scienziati.
«Ne sono consapevole, tuttavia entro un anno la
Germania entrerà in guerra per espandere il proprio spazio vitale in Europa. Il
vecchio continente sarà teatro di un sanguinoso conflitto, e voglio che la
costruzione avvenga in totale segretezza.»
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