Titolo: Ogni volta è l’ultima volta – Cronache
erotiche di una coppia in pandemia
Autori: Monica Treccani e Ernesto Langorna
Editore: Eroscultura
Pagine 116 formato 127x203 mm
In ebook a 2,99 € solo su Amazon, anche in K.U.
In carta a 9€, nelle principali librerie online e
fisiche.
Genere: narrativa erotica
Uscita 12 settembre 2021
Sinossi
Una
coppia clandestina. Ambedue sposati, con figli, matrimoni stanchi, ma non
finiti. La situazione peggiore, perché non sai mai deciderti se andare o
restare, e trovi mille motivi per restare (il sesso, tanto, ben fatto,
appagante) altrettanti per scappare (incomprensioni, paura, zero voglia di
nuove responsabilità). Si diventa cannibali, non ci si incontra, ci si sbrana.
Con morsi, parole, atti, si mira a saziare una fame senza fine. Non si vive
senza passione, senza affetto, con poco amore. Oh, certo, c’è chi si
accontenta, e magari vive bene. Crede di vivere bene. Monica ed Ernesto sono
belve assassine, sanno amarsi solo sbranandosi, ma così ci si consuma, per
avere il massimo piacere, ci si brucia. Il fuoco, si sa, è bello, fa male, e
nessuno vuole stare al freddo. Meglio bruciare e vivere. Fino alla fine. Ancora
una volta, Eroscultura si conferma numero uno in Italia nella divulgazione
della Cultura dell’Eros, ed è lieta di offrirvi un romanzo raffinato, una
scrittura colta ed elegante, un erotismo non per forza finalizzato
all’eccitazione, ma come chiave di volta per scoprire due personalità
poliedriche, intense, palpitanti. Adatto a un pubblico adulto.
Biografie
Monica Treccani, Brescia, trentanove anni, giornalista, pagine culturali.
Ernesto
Langorne, Milano, classe '78 di mestiere farebbe l’avvocato
con una predisposizione per la criminologia ma, sotto pseudonimo, scrive su
testate nazionali e fa l’autore televisivo. Viaggia, corre, è un tipo solitario
ai limiti della misantropia, non frequenta i social, al limite la letteratura e
il cinema, ha il pallino dell'erotismo e dell’iconografia horror italiana
dell’800. Si trova spesso invischiato in vicende più grandi delle proprie
aspettative, e questo lo turba assai.
Estratto
Galeotto fu l’arbusto
Monica
Lo vedo prima che lui mi veda. Quando mi
abbraccia sta tremando, ma è rigido. Quasi non mi bacia. Forse non gli piaccio
più.
Quattro passi, ci sediamo a un tavolino
del porto vecchio e ordiniamo un bicchiere di vino. La sua amante, che sa che
si trova con me, gli manda una foto erotica. È un gioco piuttosto greve. E io
che l’avevo spostata sul piano della fiducia, ci ero cascata.
Andiamo in spiaggia, mi chiede di
appartarci. Rifiuto. Ci bagniamo i piedi e mi abbraccia. Poi mi dice che è una
relazione per cui non c’è tempo e spazio. Mi dice che se io mollo lui non mi
prende; non è così che funziona quando si tiene a qualcuno.
Mi dice di volere passare altro tempo con
me e continua a mettere ostacoli nella storia. Le azioni sono belle, le
sensazioni sono buone. Siamo stati insieme per ore, senza fare nulla, felici.
Ma quello che dice non mi piace.
Andiamo in un parco, facciamo l’amore per
venti secondi dietro a un arbusto. Ci vedono.
Mi bacia per il resto del tragitto.
Parigi si prepara al coprifuoco
“Venerdì a
mezzanotte a Parigi si spegneranno le luci, si abbasseranno le serrande e
inizierà il coprifuoco sanitario. La notizia, annunciata ieri in diretta tv dal
presidente Macron, è stata accolta con un po’ di sconcerto, rassegnazione e
rabbia. I ristoratori, che pochi giorni
fa erano riusciti a scampare a una chiusura prefestiva introducendo le nuove
regole che da sabato verranno estese a tutto il Paese, come il registro dei
clienti e il gel sui tavoli, si chiedono se valga la pena rimanere aperti. Il
coprifuoco notturno, dalle 9 di sera alle 6 del mattino, per loro è una
catastrofe: chi va a cena alle 6, a Parigi?”
Radio Popolare 15 ottobre 2020
234° giorno di pandemia
La sindrome del coleottero di Wittengstein
Monica
Ha capito male, sta andando a Desenzano,
lo chiamo, lo scopriamo, e lo dirotto su Brescia; non trema più. Ci guardiamo e
andiamo a bere un bicchiere di vino ai portici del Duomo; mentre camminiamo lui
si stupisce di fare cose normali. Siamo seduti al tavolino, un signore parla
con il giornale, lui mi dice di avere sentito Jessicah, come l’altra volta.
“Se quando stai con me pensi a lei, perché
non te ne vai da lei?” Poi mi racconta dei libri che ha scritto, dice che crede
di essere per me un “momento di transizione”. Mentre torniamo, ci baciamo
ferocemente dietro alla cattedrale; mi avvicino e poi mi allontano, gli piace.
Prima di salire gli faccio capire che accoglierlo non è banale. A casa, Artura
fa un gran casino, non comprendo se lui le piaccia o meno, il mio cane ha
fiuto, avrei dovuto osservare meglio.
Facciamo l’amore: io mi sento impacciata e
inibita ma piena di stupore nel sentirlo dentro, la pelle a contatto, il
sangue, il sudore. Sono eccitata, divertita, e impaurita. Il cane latra e
gratta la porta. È bello, godo. Quando finiamo non vorrei essere vista.
“Lei, ingegnere, si sente impresentabile”
dice il dottore. Una doccia, e usciamo a pranzo all’osteria Gasparo, io ho lo
stomaco chiuso, lui mangia. Finché stiamo insieme sono frastornata, gli dico
che quando ci separiamo poi inizio a distruggere, risponde che dovremmo stare
insieme allora, e così divento il coleottero di Wittgenstein, infilzato dallo
spillone. 1. Il coleottero nella scatola. 2. Le scatole di Cornell, Simić.
Covid: impennata dei contagi 4.458 e 22
morti
È necessario prevedere delle limitazioni per gli eventi di
massa. Sarebbe questa una delle prime
indicazioni al governo da parte degli esperti e degli scienziati del Comitato
tecnico scientifico dopo l’impennata dei contagi da Covid. Spettacoli all’aperto,
eventi sportivi, fiere e appuntamenti che prevedono la partecipazione di
migliaia di persone dovrebbero essere limitate”.
ANSA 22 ottobre 2020
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