Titolo: Fine di una pandemia
Autore: Leila De Rossi
Genere: erotico bdsm
Editore: Eroscultura Editore
Data uscita: 17 aprile 2020
Sinossi:
C’è la pandemia, siamo reclusi in casa, ma la carne, il sesso, la voglia non conoscono pace, non vanno in letargo, soprattutto per chi il sesso lo vive come massimo piacere della vita e non noiosa necessità riproduttiva. La schiava Leila ci narra la sua storia di devozione al Padrone, splendida opportunità per chi ama il BDSM, per chi si sente attratta/o da questo affascinante mondo di complicità. Certo, gli stolti o gli ignari di questo mondo potrebbero inorridire. Poveri… non comprendono che si possa volontariamente essere devoti per un reciproco piacere. Magari sono poi schiavi di un datore di lavoro con piacere unilaterale! Leila ci descrive il piacere di servire il suo Padrone nel soddisfare i suoi piaceri, che diventano il piacere della schiava, l’appartenenza come fine per raggiungere nuove vette di appagamento, mentale e carnale, fino alla firma di un vero e proprio contratto. È il sigillo che porta al Nirvana del sesso.
ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO
Date queste premesse, in definitiva,
-la schiava, libera da ogni condizionamento e in pieno possesso delle sue facoltà di intendere e di volere, senza aver subito costrizioni, forzature o abusi ma unicamente desiderosa di donarsi alla persona che ha scelto come Padrone, in considerazione che lei sola ha scelto di vivere in questo modo, desiderando di non avere controllo su sé stessa e di sentirsi dal Padrone posseduta e dominata, afferma il proprio desiderio che questo documento sia interpretato come strumento di totale sottomissione e trasferimento di potere e autorità verso il suo Padrone.
Essendo un racconto di poche pagine, per poter esprimere il mio pensiero ho estrapolato questo estratto che racchiude in toto come il lettore deve porsi nei confronti di questo scritto.
Nel corso degli anni ho avuto spesso l’opportunità di leggere erotici a sfondo BDSM, non li ho mai presi sottogamba né mai denigrati, questo proprio in prospettiva dell’estratto sopra postato.
Il lettore sa, prima di accingersi alla lettura, leggendone la sinossi di cosa andrà a leggere, per cui tendo sempre a mettere davanti un pensiero che, probabilmente non verrà apprezzato né tenuto conto per quello che è, comunque sia il succo è questo, se dopo svariate raccomandazioni si legge un racconto erotico BDSM e poi si deve sproloquiare sulla donna oggetto, sull’uomo padrone, allora le raccomandazioni non sono servite.
Ogni essere umano ha la capacità del libero arbitrio, per cui chi siamo noi per puntare il dito?
Questo non ci esonera nel trovarci, in qualche modo in imbarazzo, in situazioni simili, ma se c’è la consensualità, allora io me ne tiro fuori e posso solo cercare di capirne il perché.
Ho letto e amato Tiffany Reisz, dietro ogni suo gesto non gradito per tanti, c’è un bisogno, c’è una voglia di amore che va oltre il consentito, però se non amiamo il genere, se non siamo aperti a un darsi, completamente diverso, a cui siamo abituati, allora è bene non immergersi in tali letture.
Ritornando al racconto della De Rossi, mi ha fatto effetto trovare il suo nome, anche se è un pseudonimo, nel contratto stipulato col Padrone, questo mi ha portato a pormi domande che non so se riceveranno mai risposte, ma che mi ha dato modo di comprendere che non bisogna allontanarsi poi chissà di quanto per trovare manieri insoliti e dalla dubbia morale.
La vita è una, ognuno la viva come vuole, senza ergersi a giudici di chi la gradisce viverla in una maniera completamente insolita.
Detto questo consiglio la lettura a chi è amante del genere, a voi tutti buona lettura e alla prossima
4 coccole
Saluinadia
*Ringraziamo la casa editrice e l’autrice per la copia digitale*
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