Titolo: Non ho più paura del buio
Autore: Ilaria F.Lattanzi
Editore: Dialoghi
Genere: Narrativa
Autoconclusivo
Data di pubblicazione: 24 Luglio 2020
Formato: Ebook //
Cartaceo € 13 euro
TRAMA
La vita di Ilaria è sempre stata segnata da un profondo senso di inadeguatezza. Desiderosa dell'affetto dei genitori e dell'accettazione da parte di chi le stava attorno, ha affrontato il vortice dell'adolescenza aprendo le porte a una malattia infida e debilitante come l'anoressia. Non ho paura del buio parla di una lotta coraggiosa e cosciente contro mostri interiori pericolosi, che minano la percezione di noi stessi e degli altri. È un invito alla speranza e all'unione, un richiamo alla comprensione e alla gentilezza verso chi, ogni giorno, rivendica con i propri sforzi il diritto di esistere.
RECENSIONE
“Il mio non vuol essere solo un mero racconto di una vita. Di vite ce ne sono così tante e molte sono sicuramente più interessanti della mia, però io mi sono ripromessa che un giorno avrei detto a tutti cosa provavo e che avrei fatto della mia storia una storia che vale la pena leggere.”
Il piccolo romanzo che ci propone Ilaria è un inno alla vita, seppure si passi attraverso la sofferenza. Ma è vero che per raggiungere il Paradiso prima si devono attraversare le croci più sofferenti, l’Inferno in terra.
L’amore, la malattia, i brividi, la rinascita, i problemi con i propri genitori, Fabrizio: un amore nuovo che la farà prima nascere un pochino ma anche morire allo stesso tempo. E poi la farà cadere nel pianto che però rassicura e fa crescere, come se si risorgesse dalle proprie ceneri, come una bella fenice di nome Ilaria.
Il libro conta circa 106 pagine ma nonostante sia piccino nella sua bellezza troviamo integrità e valore assoluti, coesione, stile unico e pulito, non ci sono parti noiose o lasciate a sé, così come non si trovano refusi o schiamazzi letterari che rovinano il testo.
Un amore a prima vista, un amore letterario. Un imprinting che si rifugia nel dolore, ma da cui trae beneficio, da cui smuove le tenebre per trovare quella luce che è insita nelle creature di Dio, che hanno davvero fede.
Ilaria è giovane ma non è immatura, anzi! Ci vuole dire tutto di sé, e lo fa con modi pacati, senza struggersi mai troppo. Non è vittimista, ma anzi nonostante l’anoressia, sembra quasi che ci guidi lei stessa verso un percorso di rinascita fisica e morale. Un manuale breve sulla felicità, sul comportamento, sulla verità.
Vedo questa ragazza, la vedo mentre leggo il suo libro e piango sentendomi partecipe della sua storia sia triste che allegra. La resilienza, quella forza interiore che esplode e che in alcuni si assopisce, purtroppo, mentre in altri, grazie al cielo, vive come se niente potesse scalfirla... e tutto merito anche della grande scoperta di sé, delle proprie forze e non più delle proprie paure!
Il percorso di Ilaria non è solo suo. È personale certo, ma con la sua armonia e dolcezza, fa tenere in mano la penna anche quando non si ha voglia di vivere. Affinché la scrittura o l’architettura, o qualsiasi arte si voglia studiare o percorso si voglia intraprendere, sia fatto con amore, perché l’amore, come la fede, salvano sempre da quel buio da cui nessuno deve avere più paura.
I mostri che non sono più sotto il letto e che girovagano per le nostre menti, devono essere annientati, e dobbiamo assolutamente farci aiutare quando questo non è possibile, quando siamo troppo deboli o fragili. Ho visto in questo libro la psicologia dell’essere, ho visto me stessa nella forza di reagire alle problematiche, e scoprire che l’autrice è molto giovane mi ha lasciata senza parole. La sua bravura è incredibile!
E Ilaria, che parla di sé ma non si vanta di niente, è infatti molto pacata e sensibilissima, quasi un’anima affine alla mia devo dirlo, si ritrova piena di dubbi certo, ma ad ogni dubbio sa prendere la vita con filosofia, con passo incerto ma con cadenza sicura. Il testo inoltre è scorrevolissimo, e si legge davvero tutto d’un fiato, come se fosse un mare in cui le onde si permettono di dare luce al mondo intero. Un sole, una speranza. Dire: Io sono, anzi gridarlo. Perché se gli altri cercano di affossarci in ogni modo, non dobbiamo mai abbatterci, dobbiamo gridare a voce alta e anche in silenzio dobbiamo fare in modo che gli altri non calpestino MAI i nostri sogni.
L’autrice vuole insegnarci a rivalutare le nostre vite, ed è raro trovare una scrittrice così grande oggi giorno tra i giovanissimi.
Ci vuole prendere per mano, ci vuole consigliare, ci vuole amare. Non ci conosce, è vero, ma sembra che ascolti il nostro cuore e lo sappia far vibrare, battere e addolcire in ogni modo.
5 Coccole
ROBERTA CANU
*RINGRAZIAMO L’AUTORE E LA CASA EDITRICE PER LA COPIA DIGITALE*
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