RECENSIONE: Prima che sia domani di Lucille Bauman



Titolo: Prima Che Sia Domani
Autore: Lucille Bauman
Editore: More Stories
Genere: Narrativa
Pagine: 339
Data di uscita: 16 Dicembre 2019

SINOSSI

Carmela Russo, vedova siciliana e madre di cinque figli, è costretta a trasferirsi in America con la sua famiglia dopo aver subito le angherie del signorotto mafioso del suo paese d’origine. 
Una volta arrivati a New York, i Russo dovranno attraversare molte difficoltà, economiche e non solo, ma non si daranno mai per vinti. Rimarranno uniti anche nella tragedia e grazie all’aiuto di nuovi amici e nuovi amori riusciranno ad avere la forza di sperare in un futuro migliore.

RECENSIONE

Turi non poteva più sopportare le continue attenzioni, non volute, del figlio del signorotto del paese dove viveva con la mamma e i suoi fratelli.
Il dolore per la sua perdita ha colpito così profondamente donna Carmela, vedova siciliana, che commette una pazzia. E per tal motivo, il parroco, suo amico, le consiglia di trasferirsi in America, con i suoi figli, onde evitare pericolose e sicure ritorsioni.
È il 1929 quando inizia il viaggio di donna Carmela e dei figli Giovanni, Vincenzo e Anna.
Con loro c è anche la piccola Margherita, figlia del calzolaio, anche lui vittima dei pericolosi Maffei.
La storia racconta di come, ogni componente della famiglia, trova il suo posto a new York.
Vincenzo in Sicilia frequentava le bische, e sulla nave, le feste a cui aveva partecipato, gli avevano assicurato centoventi giorni di serenità. Sforzi al limite della legalità che pure Carmela non aveva apprezzato. Lo aveva trattato come un ladro, il peggiore dei criminali nonostante fosse stato l’unico a darsi da fare per sostenere la famiglia. Adesso aveva trovato lavoro in un magazzino di scarico merci.
Giovanni si era innamorato di Rebecca che lo aveva invitato nella sua tenuta per presentarlo alla famiglia. Accolto con una pratica stretta di mano dalla madre, venne subito messo sotto esame dal futuro suocero, Isaac, che gli disse col sorriso sulle labbra che non sarebbe mai stato alla loro altezza. Tuttavia gli offrì quella vita che sognava da sempre e che a New York aveva dovuto riversare nella cura di un piccolo orto che occupava metà della terrazza.
Sempre meglio che lavorare alla faticosa realizzazione dell' Empire State Building.
Mi è piaciuto quando Rebecca lo ha accompagnato nello studio di suo padre, dove lui riceveva i suoi amici per il rito tutto maschile del sigaro e del brandy, proibizionismo permettendo.
Anna svela alla sua amica di avere un ragazzo meraviglioso, studente universitario, ricco di famiglia, ma con una caratteristica che, per quell'epoca, si rende tristemente conto che rappresenta uno scoglio insuperabile.
È stato triste vedere come donna Carmela, una donna forte che nella vita ha dovuto affrontare lutti e mille difficoltà, si sia trovata in una situazione straziante, nel cuore di una terribile tragedia, a domandarsi quale strada prendere, quale figlio seguire e quale lasciare indietro, lei che indietro non aveva mai lasciato nessuno di loro.
Tanti i temi trattati. 
Dalle ritorsioni mafiose alle problematiche di un trasferimento dall'altra parte del mondo, con le difficoltà della lingua, razziali, sociali e di classe.
Scritto con ricercatezza dei termini. Facilmente si entra in empatia coi personaggi, che appaiono realistici.

Quattro  coccole

Recensione a cura di Vicky Sp


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