Il mondo del Romance è troppo vasto e profondo per essere rinchiuso solamente in due parole.."amore e sesso"..
Le storie, le ambientazioni, il carattere dei personaggi riescono a catapultarci in un "mondo" dove le sensazioni e le emozioni diventano così reali che si insinuano sotto pelle ... lo scopo di queste "chiacchiere con l'autrice " è proprio quello di farvi conoscere chi si cela dietro queste storie che hanno la capacità di rendere la realtà un posto migliore.
Oggi abbiamo qui con noi l'autrice Anna Chillon, qualche informazione su di lei:
Biografia:
Anna Chillon nasce a Modena, si diploma come ragioniera ed esercita in tale ambito fino a quando non decide di dare una svolta alla propria vita insieme a suo marito Robby.
Ora vive in Sardegna, dove si dedica alla creazione di romanzi a carattere urban fantasy, storico e contemporary romance.
Oltre a scrivere è appassionata di macramè, ama il mare, l’energia della natura e la pizza.
Benvenuta tra noi Anna, partiamo subito con le domande:
Descriviti in tre parole, chi è Anna Chillon?
“Anima di passaggio”… come tutti del resto.
Da quanto tempo scrivi, cosa ti ha spinto a farlo e quando hai pensato che fosse arrivato il momento di mettere nero su bianco le storie che popolavano la tua mente?
Scrivo da quando ero una timida bambina. Ci sono stati i diari, le lettere, i racconti… più leggevo romanzi, più nasceva la voglia di dar vita a storie tutte mie. La svolta ha coinciso con un vero e proprio cambiamento di vita: quando mi sono licenziata e siamo partiti per le Canarie, mio marito mi ha spronata a realizzare il mio sogno e scrivere il primo romanzo. Da allora non ho più smesso.
C'è qualcosa di autobiografico in ciò che scrivi?
Direi proprio di sì. Nei miei scritti sono nascoste frasi che ho pronunciato e che mi sono state rivolte, come anche sensazioni realmente vissute, o mie personali considerazioni.
Faccio qualche esempio.
Nicole è compulsiva perché lo ero io e Alakim ha aiutato lei tanto quanto me.
Giada colleziona cartellini perché sono io a conservarli.
Agata disegna con i pastelli perché io disegnavo con i pastelli.
E così via, non vi svelerò dettagli più intimi, ma posso dirvi che ci sono e, per chi sa leggere tra le righe, sono dettagli che mi mettono a nudo più di quanto potrebbe fare il racconto della mia vita.
Qual è il tuo pubblico ideale? A che lettore pensi quando scrivi?
Quando scrivo sono in un altro mondo, non esiste più il mondo dove vivo, mangio, scrivo e in cui sono letta. Quel mondo esiste prima, quando mi siedo a tavolino e comincio a ideare a grandi linee la storia, qui poi subentra anche mio marito ad aiutarmi ad aprire la mente e al contempo a smussare quegli “spigoli” che potrebbero far storcere il naso alle lettrici. Non è una scienza esatta, ci sarà sempre chi arriccerà il naso e sinceramente non voglio nemmeno evitare che accada. Tutto serve, l’importante è non perdere di vista l’obiettivo e l’obiettivo è il viaggio. In questo momento, ancor più che in passato, non ho intenzione di scendere a compromessi e accantonare la mia strada per dedicarmi a qualcosa di più commerciale. No, ora sono pronta, Alakim 4 è il mio nuovo viaggio e dove mi porterà lo deciderà lui. Sembra un modo di dire un po’ sciocco, invece per chi scrive è quella magia che a volte, se lo permetti, accade.
Il mio pubblico ideale? Quello capace di leggere tra le righe, indipendentemente dal tipo di storia. Inoltre quello che sa accettare da un libro una carezza, come anche un pugno.
Corrente letteraria preferita?
Semplifichiamo parlando di genere. Quello che preferisco è l’urban-fantasy; nonostante sia un’accanita lettrice di dark romance, le sensazioni che mi sanno dare certi urban-fantasy persistono più a lungo. Vampiri, licantropi, angeli, demoni… tutte creature che incarnano qualità umane in maniera esaltata, di conseguenza la storia che ne esce può essere di un’intensità travolgente. E poi uscire dalle linee di ciò che è considerato “normalità” è sempre bello.
Che relazione c’è tra la scrittura e la società con le sue influenze letterarie e culturali?
A volte la moda crea la scrittura, altre volte la scrittura crea la moda, purtroppo capita anche che il denaro crei la scrittura che a sua volta creerà la moda. O almeno così credo: in realtà non sono molto ferrata su questi meccanismi, per quel che mi riguarda li trovo complessi e imprevedibili quanto una classifica di Amazon. Sono estranea al gossip, poco informata in merito alle correnti culturali, perfino sui social sono presente lo stretto necessario al mio lavoro (spesso nemmeno quello). Nel mio piccolo posso dire che la mia, di scrittura, è influenzata da tutto ciò che vivo, vedo, sento… se poi qualcosa dei miei scritti rimane anche alle mie lettrici, beh, ne sono immensamente felice.
Come vedi il mondo del "romance" tra 10 anni?
Che domanda difficile mi fai! Ci penso ora per la prima volta… Penso che i contemporary romance resteranno intramontabili, ma ci saranno altri fenomeni editoriali e altre nicchie che si succederanno e prenderanno piede così com’è accaduto con Twilight e i suoi vampiri, a 50 Sfumature e il suo BDSM, o in maniera più modesta al dark romance. Un genere, il dark romance, che però rimane sempre sottotono, non esplode perché risulta ostico alla maggioranza, un po’ come anche il forbidden. Stiamo osando di più? Non credo, usiamo un linguaggio più diretto, ma gli autori e le autrici di un tempo sapevano essere osceni tanto quanto noi, se non di più.
In che misura gli incontri, o le letture, con altri scrittori hanno influito nella tua scrittura?
È stato leggendo i romanzi di Laurell K. Hamilton che si è fatta prepotente la voglia di scriverne uno mio, perciò a lei devo senz’altro il primo grazie.
Ci sono un paio di autrici italiane con le quali mi confido, mi confronto, e alle quali chiedo consiglio in particolare su tutto ciò che è di contorno alla scrittura; è anche vero che io sono piuttosto cocciuta e tendo a fare di testa mia. Leggere altri autori sortisce la propria influenza nel senso che è di stimolo, lo è in particolar modo quando una storia non va come vorresti. In quel caso la scelte sono due: o ti arrabbi, o ne scrivi una tua come ti pare e piace!
Che tipo di scrittrice sei? Ti è difficile esserlo?
Sono una scrittrice invernale, diurna e lenta. D’estate il mare, il sole e il caos della Sardegna mi rendono difficile impegnarmi nel mio lavoro. D’inverno invece, con una tisana, un plaid e la pace assoluta, è molto bello starsene sul divano a creare un mondo.
Ora è più facile di com’era all’inizio ed è più difficile di com’è per tante mie colleghe che riescono a scrivere anche tre romanzi in un anno. Io non ci riesco, il file “scarti” alla fine risulta lungo tanto quanto il romanzo stesso. Eppure devo dire che essere autrice per me è un sogno nel cassetto che si è realizzato, mi fa sentire libera e lascia spaziare la mia mente in un mondo dove davvero tutto è possibile.
Ti piace ricevere messaggi dai tuoi fan?
È meraviglioso, mi riempie di gioia e come dico sempre, mi dà la giusta carica. Vedere apprezzati i propri scritti è proprio quella ciliegina sulla torta che la rende più buona.
La storia è piena di libri rifiutati dalle case editrici , o di libri pubblicati e mai compresi sino in fondo dal lettore. Quanto conta, per te, l’apprezzamento dell’opera e che rapporto hai con i tuoi lettori?
Sono sincera, in primo luogo un libro apprezzato significa un libro venduto e pappa in tavola per me. In secondo luogo ovviamente l’ego gioisce quando si sente apprezzato, chiunque scrive e pubblica sperando di esserlo, ma l’aspetto più romantico e in fondo il più importante, è la condivisione. Quei lettori di cui parlavo prima, capaci di leggere tra le righe, sono quelli con cui è facile che possa nascere anche un’amicizia. Può essere “di penna” o “di persona”, non importa, è davvero bello trovarsi sintonizzati sulla stessa frequenza, condividere i gusti, consigliarsi libri… e sperare d’incontrarsi un giorno per scambiarsi un abbraccio.
Di solito uno scrittore dice di amare sempre l'ultima storia scritta, ma a quale storia sei davvero affezionata?
Non ci devo pensare nemmeno un istante e ormai può rispondere per me chiunque mi conosce: Alakim. È lui il mio viaggio interiore, compagno di cambiamento, di scoperta e di crescita.
Nei tuoi romanzi, come ad esempio nella Trilogia delle Pietre Preziose, gli uomini sono dominatori, passionali, "crudi" e si prendono sempre ciò che vogliono, mentre le donne, apparentemente più fragili, riescono quasi sempre a "domarli", se fossi costretta a scegliere una coppia tra tutti i tuoi romanzi, quale sceglieresti e perché?
Alakim e Nicole. Se provo però a pensare a Nicole che doma Alakim mi viene da sorridere perché è impossibile, Alakim va solo accettato per il bastardo che è, mentre lei dal canto suo dev’essere molto forte per riuscirci. Perché sceglierei loro è in parte espresso nella risposta precedente: Alakim è il più vero e il più libero dei miei scritti.
Passi dall'urban fantasy, la serie di "Alakim", a storie che fanno discutere i ben pensanti, la Trilogia delle Pietre Preziose, sino a uno storico sopra le righe, "Nobili parole, nobili abusi", e in tutti i romanzi l'impatto emotivo è travolgente. Sei mai stata "attaccata" per ciò che scrivi?
Sì, tante volte e in tanti modi, qualcuno mi ha dato perfino della pazza da rinchiudere. I primi commenti di quel tipo mi hanno fanno sorgere dei punti interrogativi, mi sono domandata se per caso la lettrice avesse capito che si trattava soltanto di un libro, una storia inventata. Poi mano a mano mi hanno fatto sorridere.
In particolare li ho ricevuti su Giada perché essendo un contemporary si pensa che dovrebbe rispecchiare la realtà, purtroppo però il forbidden risulta una realtà troppo scomoda a molte lettrici.
Io amo i romanzi che mi scombussolano, capisco che ci siano persone che invece preferiscono essere soltanto coccolate dai libri, trovo soltanto fuori luogo la rabbia espressa in certi commenti.
Chi senti di dover ringraziare e perché?
Alle fine dei miei romanzi ringrazio sempre molte persone, per questo vi rimando a quelle pagine. Oggi ringrazio voi per avermi accolta sul vostro blog. Grazie e un abbraccio di cuore!
E per finire, un gioco: se potessi scegliere solo tre libri da consigliare, quali sarebbero e perché?
In privato consiglio libri di autrici italiane, ma in pubblico per una questione di fair-play farò soltanto nomi di autrici straniere.
Laurell K.Hamilton, non è per tutti, ha una scrittura particolare, ma io sono innamorata della sua serie infinita e dei suoi vampiri.
J.R. Ward, se avessi dovuto scegliere un tipo di scrittura, avrei scelto la sua.
Tiffany Reisz, la regina del romance. Nella sua fantastica scacchiera ci sono un Dio e un Re unici e irripetibili. Chi l’ha letta sa di cosa parlo.
Grazie ad Anna Chillon per il tempo dedicatoci e per questa fantastica intervista.
Bibliografia:
Serie Alakim
Vol.1 – Alakim. Luce dalle Tenebre:
Vol.2 – Alakim. Le Regole del Gioco:
Vol.3 – Alakim. Le catene dell’Anima:
Serie Pietre Preziose:
Vol.1 – Un amore colpevole. Giada:
Vol.2 – Lui che ama a modo suo. Ambra:
Vol.3 – Duro da amare. Agata:
Storici:
Nobili parole, nobili abusi:
Racconti:
Solo Sua – Racconti erotici:
In Aeternum:
Gioielli in macramè Handmade Jewelry:
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