RECENSIONE: "La gabbia" di Francesca Gerla


Titolo: La gabbia
Autore: Francesca Gerla
Genere: Contemporaneo
Editore: Emersioni Edizioni
Data uscita: 18 aprile 2019
Pagine: 167

Sinossi:
Enea, garagista recluso in un seminterrato, ha l’abitudine di introdursi di nascosto nelle case dei condomini. Armando, inquilino del quinto piano, lo accusa ingiustamente di furto, svelando di pedinarlo da tempo. Prendono le sue parti Sara, ragazza immagine dalla promiscua vita sessuale, ed Emma, corpulenta donna di mezza età dalla cui casa Enea trafuga reggiseni e slip. 
Un giorno Emma lo scopre in casa sua, ma anziché allontanarlo o denunciarlo decide di sedurlo. 
Tutto nel palazzo cambierà all’arrivo di Ilaria, universitaria dal fisico mozzafiato che nasconde più di un segreto. 
In un crescendo di colpi di scena, tra violazioni di domicilio, sparizioni, inseguimenti, esalazioni velenose, sesso a pagamento e violenze domestiche, le verità anche agghiaccianti dei protagonisti verranno a galla, dimostrando che, in questa discesa agli inferi, tutto è possibile. 
Persino ricucire i legami nel sangue.

Recensione:
Questa è la storia di Enea, un uomo molto particolare che non ama stare in mezzo alla gente e che preferisce la solitudine del suo gabbiotto. Alla domanda "Com'è vivere da soli?" lui risponde "Non so. Non conosco altro modo". Di mestiere fa il garagista in un condominio ma appena i condomini escono dalle loro case, lui s'intrufola di nascosto nei loro appartamenti per spiare le loro abitudini. Poi c'è Ilaria una studentessa che parte da Agropoli per sfuggire al proprio passato e andrà ad abitare proprio nello stesso condominio di Enea. Anche se non si conoscono sono legati da uno stesso destino e i loro passati li accomunano. Il tutto ambientato a Napoli. È un libro molto particolare e bello. Inizialmente ho fatto fatica a capire dove mi volesse portare, poi piano piano le cose si sono fatte sempre più chiare tanto da incuriosirmi sempre di più, lasciandomi di stucco fino alla fine. Mi è piaciuto molto il modo di scrivere dell'autrice fluido e dettagliato specialmente le sensazioni dei due protagonisti. Ho provato paura quando Enea stava per essere scoperto, poi angoscia per Ilaria ma anche solitudine e tristezza quando veniva raccontato il loro passato.  Mi è piaciuto anche che nei dialoghi l'autrice abbia usato il dialetto napoletano di cui sono innamorata. 

4 abbracci 
Loretta.

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