RECENSIONE: "Il Giardino Viola" di Nadia Banaudi


Titolo: Il giardino Viola 
Autore: Nadia Banaudi 
Data di pubblicazione: 14 novembre 2018
Genere: Romanzo di formazione 
Pagine: 131

Trama:
Il giardino Viola è un romanzo di formazione sul rapporto genitori figli. La storia di una ragazza, Viola, alla ricerca del proprio ruolo nella vita, la lettera della madre che si incrocia con la realtà in uno strano gioco di emozioni. Un racconto motivazionale, ricco di spunti per far emergere i propri doni naturali. 

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Recensione:
Questo breve romanzo mi ha lasciato un po' perplessa perché c’è una storia che viene iniziata, quella di Viola e della sua vita libera, ha uno spessore, un'importanza narrativa e il personaggio ha una forte caratterizzazione, un forte impatto sulla storia.
Sua madre non le aveva trasmesso altro amore che per la vita. Per il misterioso senso nascosto in ogni gesto e momento. Le aveva insegnato a scrutare oltre a dove guardano tutti. A vedere la preziosità di ogni piccola cosa, a godere e farla propria condividendola con il momento
 Vivi la sua voglia di libertà, il suo essere fuori dagli schemi, la sua ricerca di verità, ti appassioni a lei, poi ad un tratto la perdi perché la storia in evoluzione di Viola si intreccia con altre storia che invece vengono solo abbozzate e alla fine il racconto ti lascia un po' in sospeso, come se non fosse definito o portato a conclusione.
L'attenzione si sposta da Viola su Giulia che è un altro personaggio che interviene nel filo narrativo con il compito di portarci a conoscere Laura che poi ritornerà a portarci nella vita di Viola. Infine si incontra tre personaggi che a loro volta intrecciano le loro vite con quelle di Viola riportandoci a lei. Bisogna proprio cercare le connessioni tra i personaggi e studiarle per poterle comprendere, perché quando si legge si entra da un personaggio all'altro e non si comprende la trama che invece è sicuramente ben studiata. L'effetto sul lettore è un po' spiazzante, forse perchè troppo veloce.
La scrittura è molto e elegante, chiara, matura e non crea difficoltà di lettura. I sentimenti che vengono delineati sono palesi ed evidenti al lettore, soprattutto per Viola e fuggevoli per gli altri.
Gli ambienti sono descritti in maniera accurata nella prima parte del romanzo, ti fanno entrare dentro il luogo e te lo fanno vivere anche attraverso i sentimenti dei personaggi. Il romanzo è come un gioco a scatole cinesi che se all'inizio lascia un po' perplessi, diventa poi la caratteristica peculiare di questo romanzo breve.
Solo se si conoscono gli argomenti trattati si può entrare dentro la storia perché tutto viene raccontato troppo velocemente e vengono posti troppi argomenti senza che vengano introdotti e poi sminuzzati e fatti comprendere al lettore. Molti fili della storia solo abbozzati e la sensazione è di avere sfiorato qualcosa senza averlo veramente fatto tuo.
 Molto belle le citazioni che fanno da spunto alla riflessione. Il messaggio del testo potrebbe essere racchiuso in questa di Joseph Campbell: riportata alla fine del romanzo con tutte le altre:
Dobbiamo essere pronti a liberarci della vita che abbiamo programmato per poter avere la vita che ci aspetta.
 Mi è piaciuto, sicuramente mi ha affascinato in alcune sue parti, però mi ha lasciata un po' in sospeso alla fine. Mi sarebbe piaciuto che fosse più disteso più narrato.

Valutazione: 3 Stelle
Firma: LUMACO.

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