RECENSIONE: "Se ci sei non ho paura" di Miriana Vitulli




Titolo: Se ci sei, non ho paura
Genere: Romance
Editore: Dark zone
Numero pagine cartaceo: 374
Numero pagine ebook: 292
Data di pubblicazione: 19 Dicembre 2018

Sinossi:
Per Judy, capelli rossi, occhi spenti e un dramma da cui fuggire, la vita non è più la stessa e scappare nel freddo dell’Alaska sembra l’unico modo per ritrovare la pace. Il passato la tormenta, i continui flashback le ricordano che il dolore è duro a morire e che da sola non arriverebbe lontano. Blake ha una chitarra, un plettro e uno spartito su cui lavora ogni giorno. Suona per scappare dal mondo, per scordarsi delle cicatrici, per raggiungere luoghi sicuri. La musica è il nodo che lega e unisce indissolubilmente i due ragazzi; l’attrazione cresce giorno dopo giorno, ma l’ombra del passato sembra non lasciare tregua. Così Judy si trova a metà tra ciò che crede giusto e ciò che vorrebbe, in bilico tra il dolore e la voglia di rinascere. È giusto restare intrappolati nei ricordi e continuare a soffrire o è possibile tornare ad amare senza riserva, senza paura? Strillo (opzioni). Non esiste dolore che l’amore non possa guarire. 

Recensione:
“Qualunque cosa ti sconvolga ora, qualunque cosa ti devasti, qualunque tempesta di sabbia ti si sia abbattuta addosso, ricorda: scava a fondo e troverai diamanti forti e infrangibili che proietteranno la luce del sole in ogni angolo della tua vita”
In questo romanzo è descritto bene il dolore del lutto vissuto da un’adolescente, con la forza e la totalità delle emozioni caratteristiche di quell’età.
Judy è una ragazza di diciassette dal cuore distrutto: il ragazzo che amava con tutta se stessa non c’è più. E’ morto. E con lui anche una parte di lei sembra esserlo. Piange per la maggior parte del tempo, dorme pochissimo e quando lo fa, i sogni sono popolati solo da incubi, mangia pochissimo. La vita per lei non ha più senso. E’ ormai il fantasma di quella che era prima.
I genitori pensano che l’unica soluzione a questo dolore sia mandarla in Alaska dove vivono i nonni materni. Forse lontano da tutto e dai ricordi Judy potrà ricominciare a vivere o comunque è quello che spera la sua famiglia.
Il freddo dell’Alaska è simile a quello che congela il suo cuore. La scelta del luogo dove si svolge la vicenda aumenta la percezione del lettore circa il dolore e la momentanea incapacità di Judy di provare emozioni.
Judy comincia il nuovo anno scolastico con poche speranze che la sua vita possa migliorare perché lei stessa pensa di non meritarlo: si incolpa per la morte del suo amore. Inaspettatamente oltre ai nonni che le stanno sempre accanto, in Alaska trova dei nuovi amici che la circondano d’affetto, senza chiederle nulla del suo passato, e giorno dopo giorno diventano sempre più importanti per lei.
Un giorno come un altro a scuola conosce Blake. Dapprima lo odia perché assomiglia troppo al suo ragazzo ma poi si accorge che Blake è diverso e soprattutto, come lei, è perso, perso nella sua storia famigliare, nella sua nube di pensieri. Sono più simili di quanto credano, inoltre hanno la musica che li unisce. E’ proprio grazie alla musica e a Blake che Judy ricomincerà a vivere. Ma Blake saprà accettare l’amore senza paragoni provato da Judy per un altro ragazzo?
Lo scoprirete tra le pagine di questo romanzo che vi farà venire la voglia di accompagnare Judy nel suo viaggio verso la luce, facendovi affezionare non solo alla protagonista ma anche a tutti i personaggi che con dolcezza le girano intorno.

Alla prossima, la vostra Ruth.


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