Aria Lancaster, è lei la protagonista indiscussa di FEMME FATALE. Una donna unica nel suo genere, probabilmente la più forte e fiera che si sia mai letta finora. Quando abbiamo iniziato quest’avventura ci siamo imposte di non scrivere il solito mafia, ma una storia veramente nuova e innovativa dove sarebbe stata la figura femminile a predominare. Il titolo del libro è stato scelto con coscienza di causa per essere cucito addosso alla nostra dark lady, creata sapientemente, in tutto il suo cazzutissimo splendore, da Lady D. Nata sotto il segno del leone, Arya è una donna che sarebbe meglio non avere mai come nemica. Perché lei può essere tutto, nessuno, o la spietata Regina di Picche. Arya ama, si vendica, lotta, cade, si rialza, perdona, odia, scende a compromessi. Un’arma a doppio taglio che solo Byron Dimitry può maneggiare senza correre il rischio di rimanerci secco. Più meno… Seppur spietato, crudele e senza regole, Byron non sovrasta mai la figura di Arya. Anzi, ne esalta ogni sfumatura. La riconquista e la tiene sempre al suo fianco, sullo stesso piano, come solo il suo Re di Cuori saprebbe fare. E insieme resistono, insistono ed esistono.
Estratto
[…] I nostri sguardi restano implacabilmente allacciati, mentre avvicino il coltello al suo palmo.
«La tua mano nella mia» dico, tracciando lentamente il taglio. E lei sorride, compiaciuta, come se stesse provando piacere nel sentire la lama che le sta squarciando la pelle.
«Il sangue con il sangue…»
Mi taglio anch’io, proprio nello stesso punto.
«Il mio con il tuo.»
Afferro la sua mano e la stringo forte. Entrambi fremiamo, sentendo il nostro sangue mescolarsi.
«Ora e sempre» promette estasiata.
«Io con te…»
«Tu con me» continua.
«Finché morte non ci separi.»
«Finché morte non ci separi» ripete, sporgendosi verso di me per posare le sue labbra sulle mie e sussurrarmi: «Lo giuro. Ti amo.»
«Ti amo anch’io… Giuro.»
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