RECENSIONE - L’uomo che sedusse la Gioconda - Dionigi Cristian Lentini


 


Titolo: L’uomo che sedusse la Gioconda

Autore: Dionigi Cristian Lentini

Editore: Self Publishing

Genere: Narrativa storica

Data di pubblicazione: 30 luglio 2019

 Romanzo Autoconclusivo

Formato: eBook € 4,99 euro - Cartaceo €  9,99

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TRAMA

 

Un ricercatore precario del CNR di Pisa, esperto di crittografia e blockchain, rinviene per caso in un archivio di un’abazia toscana uno strano file cifrato contenente una storia incredibile, straordinaria, inedita… dalla quale non riesce più a distaccarsi.

In una fredda notte in cui la Storia faceva le prove generali di Rinascimento, mentre i signori d’Italia s’annientavano a vicenda per l’effimero controllo dei labili confini dei propri Stati, un giovane diplomatico pontificio dal passato misterioso preferiva di gran lunga cimentarsi nell’arte della seduzione più che in quella bellica. Chi era costui?

Non era un principe, un condottiero, un prelato, non aveva alcun titolo ufficiale… eppure parlare con lui equivaleva a conferire direttamente con il Santo Padre, si muoveva con disinvoltura nel complesso scacchiere politico di quel periodo ma non lasciava mai tracce, scriveva ogni giorno la Storia ma non compariva mai in nessuna delle sue pagine … era dappertutto eppure era come se non esistesse.

Da una signoria all’altra, da un regno ad una repubblica, tra strategie ed inganni, tra avventure e complotti, Tristano portava a termine con successo le sue missioni… fino a quando il destino non gli commissionò l’impresa più importante: scoprire chi fosse davvero.

Per farlo dovette decifrare una lettera della sua vera madre, tenuta per 42 anni nascosta dalla casta dei potenti del tempo.

Per farlo dovette attraversare indenne quell’incredibile interstizio temporale dalla straordinaria e senza precedenti concentrazione di personaggi (statisti, condottieri, artisti, letterati, ingegneri, scienziati, navigatori, cortigiani, ecc...) che hanno significativamente, drasticamente ed irreversibilmente cambiato il corso della Storia.

Per farlo dovette sedurre colei che, immortalata indecifrabilmente da Leonardo, con il suo sguardo ha sedotto il mondo.

 

 

 

RECENSIONE

 

Premetto che non sono solita leggere romanzi storici, ma devo dire che questo libro è davvero entusiasmante e scritto con notevole bravura e complessità di dettagli. Devo dire che il prologo non mi aveva convinta tantissimo, in effetti mi sembrava un tantino fuorviante, ma poi a fine romanzo ho capito che il lavoro dell’autore è stato ciclico e che tutto aveva un perché, non vi era davvero nulla lasciato al caso e questo gli fa onore.

Dalle prime righe del prologo ho pensato subito ai romanzi di Dan Brown, come ad esempio il Codice Da Vinci e anche Angeli e Demoni.

Sarà che Claudio, quarantenne ricercatore precario presso l’istituto di Informatica e Telematica del CNR di Pisa assomiglia tanto a Robert Langdon alle prese con l’assalto da parte degli hacker dei file dell’archivio digitale di una vecchia abazia toscana.

Ebbene, ci troviamo di fronte ad alcuni documenti di importanza notevole, in una biblioteca che consta un sacco di fascicoli e per questo molto probabilmente il romanzo potrebbe farvi ricordare anche quel geniaccio di Glenn Cooper.

Entrando nel vivo della storia, troverete la Guerra di Ferrara datata 1482, e farete la conoscenza di colui che merita rispetto, che viene idolatrato e amato, venerato e che riuscirà a sedurre madonna Lisa, meglio conosciuta come Monna Lisa, la Gioconda del ritratto di Leonardo Da Vinci.

 

“Sin dalla sua elezione, Rodrigo Borgia, volle dare chiara impronta di quella che sarebbe stata la politica del suo Papato, scegliendo come nome pontificale quello di Alessandro VI, con esplicito riferimento ad Alessandro Magno e alle sue aspirazioni sul mondo.”

 

“La Gallerani, infastidita ma allo stesso tempo ammaliata, trovò in quello sconosciuto proprio il contrasto emotivo che poco prima si sforzava di descrivere alle sue interlocutrici. Alla fine della serata lo presentò ai suoi amici e parenti e lo invitò il mese successivo ad uno dei suoi convegni letterari che teneva nella sua dimora di San Giovanni in Croce, presso Cremona.”

 

Il ragazzo in questione porta il nome di Tristano Licini dei Ginni, ventiduenne brillante, colto e raffinato. Snello e di bell’aspetto, nonostante la sua giovane età è già un diplomatico dello stato Pontificio.

Ma Tristano è un giovane uomo senza fissa dimora e non ha alcun titolo nobiliare. Nonostante tutto è di gran valore e la sua importanza nel romanzo è fondamentale, in quanto l’autore ci narra le imprese eroiche e le scorribande di questo giovine a cui nessuna donna sembra resistere.

Il suo fascino è impareggiabile, è intelligente e scaltro, e la prima donna con cui giacque fu Elisa di Giacomo, figlia maggiore di uno stalliere e di due anni più grande di Tristano, che non solo è uno sciupa femmine ma non smette di sorprendere il lettore con la sua curiosità e astuzia.

Durante tutta l’opera verremo pian piano a conoscenza di un segreto sepolto sotto anni di storia, ma non solo! Infatti con la giusta dose di pathos e attraverso l’uso della lingua latina che in un certo qual modo enfatizza il tutto dando al romanzo storico la giusta collocazione, verremo trasportati in un mondo antico è vero, ma che ricalca le scene moderne, in quanto Leonardo Da Vinci nel nostro immaginario collettivo non morirà mai, sarà sempre presente negli scritti e nelle immagini.

Ci tengo a precisare che il testo è molto originale in quanto nonostante il titolo citi la gioconda, in realtà né lei e né il suo creatore sono presenti dall’inizio dell’opera, per cui la storia risulta piuttosto singolare e mi è piaciuta anche per questo motivo.

Il testo non contiene refusi, non vi sono errori di distrazione e vi sono all’interno della storia tantissimi personaggi, tantissime vicende che si intersecano tra di esse, lasciando poco spazio all’immaginazione, visto che è un romanzo storico e quindi deve attenersi alla realtà dei fatti. La Verità sarà un elemento molto importante, così come l’elemento iconoclastico della religione.

Vedrete come l’autore è riuscito a infarcire un romanzo ben congegnato, in cui i nomi che incontrerete sono talmente tanti che è impossibile elencarli in poco spazio.

Non credo sia semplice parlare di un romanzo di tale importanza, anche perché vi sono all’interno richiami artistico – letterari ben evidenti.

Una lettura imperdibile, che merita tutta l’attenzione possibile.

 

Voto in coccole: 5

Firma del recensore: Roberta Canu

 


*Ringraziamo l’autore per la copia digitale dell’opera* 

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