Titolo: Amati!
Autore: Leonida Tanushi – Hoxhaj
Editore: Bertoni editore
Genere: Silloge poetica
Data di pubblicazione: Novembre 2021
Romanzo
Autoconclusivo
TRAMA
“Non puoi fuggire da te stesso per
sempre, devi fare ritorno e riuscire ad amarti.”
Carl Gustav Jung
Inizia
così il nostro viaggio mano nella mano, tra poesia e illustrazioni… Una poesia
delicata, struggente allo stesso tempo. Che ci ricorda di amarci, e apprezzare
ciò che siamo, “oltre” l’estetica, l’opinione degli altri o i pensieri negativi
che ci trasportano e ci fanno sentire microscopici. Possiamo imparare ad
ammirare i dettagli, basta un attimo, uno sguardo, una parola, magari scoprirci
dentro una poesia da leggere, toccare, amare, vivere…
RECENSIONE
“Le notti,
sono ancor più buie
senza date, scorrono i giorni
i volti riflettono lotte eterne
margini di luce nei dintorni....”
Le
poesie di Leonida sono soavi, delicate, mai altezzose o superbe. Vi è amore, ma
non è mai un sentimento banale o sobrio, mieloso o fin troppo scontato, no. La
poetessa desidera comunicare con un’ottima padronanza di linguaggio e impatto
emotivo, tutto ciò che va al di là della concretezza e della stoltezza umana,
riesce a guardare oltre l’infinito, verso quella patina d’amore che accompagna
l’anima, forse ebbra di vita, forse ancora molto speranzosa, e la stessa
poetessa sprona quell’anima stessa a farcela con tutte le proprie forze, a non
mollare mai, perché allora sì che tornerà davvero a splendere come un tempo, un
giorno.
L’anima
nella silloge è praticamente una costante e questo rivela l’umanità e la forte
sensibilità di Leonida, che richiama soprattutto nella poesia intitolata La
Barca delle Speranze, il grande Charles Baudelaire, i versi che raccontano il
mare aperto, la barca e gli uccelli birichini.
“L’arcobaleno
si riconoscerà,
nel tuo sorriso.”
E
se è vero che a mio parere Baudelaire e la poetessa in questione hanno delle
attinenze, è altrettanto vero che sono diversi in quanto da una parte troviamo
nel poeta un Albatro solitario e preso di mira dai marinai che lo beffeggiano
spesso per divertimento, mentre dall’altra, degli uccelli che cantano facendo
comunella.
Vi
è ancora il tema del mare, in un Haiku preziosissimo, intitolato Mare Potente,
ed è una poesia piccolissima, ma molto visionaria e stupenda.
E
ancora, come sono perfette quelle anafore in: TU, FIAMMA ARDENTE… in cui di seguito si ripete un po’ per tre
volte!
Vi
è la dimestichezza della retorica, vi è il contenuto raffinato e l’esplosione
di colori, come quell’arcobaleno di cui ci parla proprio la poetessa in un
altro Haiku forte, potente, smagliante…
L’Haiku
del sorriso lo potrei definire, o meglio L’Haiku di Dio, di cui di
quell’arcobaleno tanto amato non si sa praticamente niente ma allo stesso tempo
si immagina davvero tutto.
Leggendo
le poesie in generale mi sono commossa molto, mi sono sentita compresa e a mia
volta ho capito appieno Leonida, in quanto è molto emotiva, è una poetessa
molto brava e la sua penna riesce a incantare anche con piccoli, brevi versi.
Inoltre,
in modo davvero totalizzante, ho avvertito quel senso di libertà e fantasia, immaginazione
che non sempre è facile provare leggendo una silloge.
Devo
dire che qui c’è molta catarsi, vi è policromia e gli accostamenti
illustrazioni – poesie, sono ottime e donano alla raccolta molta eleganza.
“Uno scorcio di luce
attraversa il cielo,
lungo le travi ghiacciate
di un bosco incantato…”
Silloge
davvero ipnotica e audace, che non ha paura di raccontare la vita e andare
giustamente anche controcorrente!
VOTO IN COCCOLE: 5
FIRMA
DEL RECENSORE: ROBERTA CANU
*Ringraziamo l’autrice per la copia digitale della silloge *
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