Recensione: Amati! / Leonida Tanushi – Hoxhaj (22 Dicembre)



Titolo: Amati! 

Autore: Leonida Tanushi – Hoxhaj

Editore: Bertoni editore

Genere: Silloge poetica

Data di pubblicazione: Novembre 2021

Romanzo Autoconclusivo

 

 

TRAMA

“Non puoi fuggire da te stesso per sempre, devi fare ritorno e riuscire ad amarti.”

Carl Gustav Jung

 

Inizia così il nostro viaggio mano nella mano, tra poesia e illustrazioni… Una poesia delicata, struggente allo stesso tempo. Che ci ricorda di amarci, e apprezzare ciò che siamo, “oltre” l’estetica, l’opinione degli altri o i pensieri negativi che ci trasportano e ci fanno sentire microscopici. Possiamo imparare ad ammirare i dettagli, basta un attimo, uno sguardo, una parola, magari scoprirci dentro una poesia da leggere, toccare, amare, vivere…

 

RECENSIONE

“Le notti,

sono ancor più buie

senza date, scorrono i giorni

i volti riflettono lotte eterne

margini di luce nei dintorni....”

Le poesie di Leonida sono soavi, delicate, mai altezzose o superbe. Vi è amore, ma non è mai un sentimento banale o sobrio, mieloso o fin troppo scontato, no. La poetessa desidera comunicare con un’ottima padronanza di linguaggio e impatto emotivo, tutto ciò che va al di là della concretezza e della stoltezza umana, riesce a guardare oltre l’infinito, verso quella patina d’amore che accompagna l’anima, forse ebbra di vita, forse ancora molto speranzosa, e la stessa poetessa sprona quell’anima stessa a farcela con tutte le proprie forze, a non mollare mai, perché allora sì che tornerà davvero a splendere come un tempo, un giorno.

L’anima nella silloge è praticamente una costante e questo rivela l’umanità e la forte sensibilità di Leonida, che richiama soprattutto nella poesia intitolata La Barca delle Speranze, il grande Charles Baudelaire, i versi che raccontano il mare aperto, la barca e gli uccelli birichini.

“L’arcobaleno

si riconoscerà,

nel tuo sorriso.”

E se è vero che a mio parere Baudelaire e la poetessa in questione hanno delle attinenze, è altrettanto vero che sono diversi in quanto da una parte troviamo nel poeta un Albatro solitario e preso di mira dai marinai che lo beffeggiano spesso per divertimento, mentre dall’altra, degli uccelli che cantano facendo comunella.

Vi è ancora il tema del mare, in un Haiku preziosissimo, intitolato Mare Potente, ed è una poesia piccolissima, ma molto visionaria e stupenda.

E ancora, come sono perfette quelle anafore in: TU, FIAMMA ARDENTE…  in cui di seguito si ripete un po’ per tre volte!

Vi è la dimestichezza della retorica, vi è il contenuto raffinato e l’esplosione di colori, come quell’arcobaleno di cui ci parla proprio la poetessa in un altro Haiku forte, potente, smagliante…

L’Haiku del sorriso lo potrei definire, o meglio L’Haiku di Dio, di cui di quell’arcobaleno tanto amato non si sa praticamente niente ma allo stesso tempo si immagina davvero tutto.

Leggendo le poesie in generale mi sono commossa molto, mi sono sentita compresa e a mia volta ho capito appieno Leonida, in quanto è molto emotiva, è una poetessa molto brava e la sua penna riesce a incantare anche con piccoli, brevi versi.

Inoltre, in modo davvero totalizzante, ho avvertito quel senso di libertà e fantasia, immaginazione che non sempre è facile provare leggendo una silloge.

Devo dire che qui c’è molta catarsi, vi è policromia e gli accostamenti illustrazioni – poesie, sono ottime e donano alla raccolta molta eleganza.

“Uno scorcio di luce

attraversa il cielo,

lungo le travi ghiacciate

di un bosco incantato…”

Silloge davvero ipnotica e audace, che non ha paura di raccontare la vita e andare giustamente anche controcorrente! 


VOTO IN COCCOLE:   5 

FIRMA DEL RECENSORE: ROBERTA CANU


 
 *Ringraziamo l’autrice per la copia digitale della silloge *

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