Titolo: Il diario di Nessuno
Autrice: Giulia Criscione
Editore: Brè Edizioni
Pagine: 147
In ebook solo su Amazon a 2,99€ anche in KU
In carta a 10€ nelle principali librerie online e
fisiche
Genere: narrativa, new adult a
tema LGBT
In vendita dal 19 luglio 2021
Sinossi
Louis
Lennox è un ragazzo che frequenta l’ultimo anno del College di Montgomer. In un
giorno come tanti, rinviene un diario nel bagno delle bidelle. Incuriosito, lo
apre e scopre che il proprietario, che si firma con il nome Nessuno, sta
vivendo una serie di problemi che lo stanno spingendo verso il suicidio. Decide
quindi di coinvolgere prima il suo migliore amico Lee e poi Harry, il suo amore
proibito, in quella che diventerà un’indagine a tutti gli effetti per tentare
di scoprire l’identità del proprietario. Gli amici però non sono entusiasti
dell’idea e scelgono di starne fuori, lasciando Louis con l’amaro in bocca. Ma
il ragazzo non si dà per vinto e dopo aver passato in rassegna i numerosi
indizi trovati all’interno del diario, si rende conto che qualcuno della sua
cerchia gli sta mentendo. Dovrà fare in fretta, o per Nessuno sarà
troppo tardi.
Biografia
Estratto
“Il Diario di Nessuno”
di
Giulia Criscione
La
didascalia allarmante
Louis maledice il suono della
sveglia un paio di volte prima di spegnerla. Non ha dormito bene quella notte e
dire che è ancora assonnato sarebbe un eufemismo. Si guarda intorno come se
potesse trovare la voglia di prepararsi sotto il cumulo di vestiti sporchi che
giacciono sul pavimento. La verità è che vorrebbe riposare ancora qualche
minuto, ma così facendo non si alzerebbe più. Nota il diario poggiato sul
comodino e decide di dargli una sfogliata nell'attesa che sia pronta la
colazione. La sua attenzione viene catturata da una piccola fotografia dai
bordi consumati che trova attaccata dopo una ventina di pagine. L'immagine
mostra un tramonto sul Lago Stider, luogo molto frequentato dagli abitanti di
Montgomer. Lui e gli amici vanno spesso a fare picnic la domenica. Sotto
l'immagine, sempre su un foglio battuto a macchina, vi è questa allarmante
didascalia:
“Ogni tanto, quando urlano dietro, io mi rifugio qui, nonostante sappia
che non basta questo per far sì che il problema sparisca. Tra qualche tempo non
dovrò più preoccuparmene comunque, visto che ho deciso di uccidermi. La
patetica lettera è pronta qui sotto e ho già deciso come voglio morire.
Non
riuscivo a trovare il coraggio di scrivere questa lettera finché non ho
realizzato che le persone a cui è indirizzata meritano una sorta di
spiegazione.
Non
so più che fare. Sento male.
Penso
in continuazione al suicidio. Le cose da cui traevo felicità, non mi rendono
più felice.
Quello
che mi appassionava mi crea solo angoscia, oblio.
Quando
studio, per esempio, non assimilo niente perché il mio cervello vaga per posti
troppo bui.
Cerco
aiuto, in maniera disperata, ma finisce sempre che non riesco a chiederlo.
Ho
creduto di poterne parlare ai miei, ma hanno già i loro problemi. Le
bollette, il mutuo, le litigate che non si fanno mai mancare. È tutta una gran
solitudine. Il cuore batte, ma l’anima è senza vita. Dormo poco, dopo tanto.
Mangio un sacco, poi sto male ed evito per giorni.
Ma
chi vorrebbe vivere così? E quella piccola parte che mi sforzo di tenere
razionale, viene sempre delusa da un altro buco nero, quello dell’amore che non
ricevo. Non so più che fare. Questa sembra l’unica soluzione…”
Il ragazzo fissa la lettera
con gli occhi sgranati. Il cuore batte ad un ritmo accelerato. Chiude il diario
e ritorna alla realtà quando il cellulare prende a vibrare, una chiamata in
entrata da Lee.
“Louis
sei sveglio?”
“No,
ti ho risposto al telefono ma sto dormendo.”
“Coglione…”
“Che
vuoi?”
“Ieri
quando sono venuto a chiamarti, ho dimenticato le chiavi di casa, me le porti?”
“Ah
vero! Sì, le avevo già messe nello zaino.”
“Sei
un grande. Ti aspetto all’entrata allora okay?”
Il ragazzo non fa in tempo a
replicare perché l’amico ha già riagganciato.
Louis arriva trafelato davanti
all’entrata della scuola e come d’accordo trova Lee che lo aspetta.
“Ecco le chiavi.”
“Grazie. Entriamo.”
“Aspetta un secondo. Volevo
dirti una cosa.”
“Spara.”
“Hai presente il diario di
ieri no? Quello che ho trovato…”
“Non mi dire che hai passato
la notte a leggerlo eh?”
“No, no. Però ho letto
un’altra pagina prima, mentre aspettavo di fare colazione. Boh. Sembra che
questa persona se la stia passando male,” Louis deglutisce, rendendosi conto di
non riuscire a pronunciare la parola suicidio,
“c’è anche una foto del Lago Stider. Chissà chi è che ha scritto ‘ste robe.”
Lee fa per replicare ma la
campanella trilla con veemenza, costringendoli a lasciar cadere il discorso.
“Come è andata oggi?” chiede
Louis una volta finito di consumare il pranzo. La mensa è ormai deserta.
“A te come è andata?” replica
Harry fissando la sua mela.
“Ho fatto bella figura con il
tutor, e per favore, evita di rompermi i coglioni anche tu su quanto sono
patetico a farmi passare tutto da Marthina senza aprire mai il libro.”
Harry addenta il frutto
sviando lo sguardo dell’amico.
“Appunto, cambiamo discorso.
Ieri ho trovato un diario nel bagno delle bidelle e non so bene che farci.”
Il ragazzo aveva deciso di non
parlarne più con nessuno -simpatico gioco di parole - ma dopotutto Harry è uno
dei suoi migliori amici e tra loro non ci sono mai stati segreti. O almeno
questo è quello di cui Louis è convinto.
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