RECENSIONE: Falling star di lDaria D.

Titolo:  Falling star

Autore:  Daria D.

Editore:  Brè edizioni

Genere: Arte e spettacolo

Data di pubblicazione: 2 gennaio 2021 

Serie o autoconclusivo: Autoconclusivo

Formato ebook:  2,99 euro

Cartaceo euro: 12,00 euro 

TRAMA:

Falling Star racconta Hollywood e le sue stelle cadenti con un linguaggio ironico, amaro, cinico, a volte spietato, per sfatare dei miti, che tanto prima o poi crollano, per mettere in evidenza assurdità, contraddizioni, follie, per simpatizzare con chi avrebbe potuto (forse…) diventare una star. Però non ce l’ha fatta. Falling Star non racconta le stelle che hanno un posto d’onore sulla Walk of Fame ma quelle cadenti che si trovano ai bordi di Hollywood Boulevard o di altre strade e quartieri di Los Angeles a chiedere la carità, tramortiti da una sbornia o una overdose, o dopo una sparatoria o una scazzottata, in qualche motel fatiscente per nascondersi e morire in pace, o a galleggiare senza vita in una piscina di Bel Air, in cerca di fama e successo, nel tentativo di lasciare un’impronta di sé… somewhere, some time. Falling star che vivono ai margini di una terra di pionieri, di libertà e di sogni. Ma sono ancora vivi questi sogni? E la libertà? È ancora una terra dove trovare la felicità, oltre che la follia? Sono convinta che sia ancora così. Falling star sono scrittori, attori, registi, veterani, senzatetto, indiani, uomini e donne comuni, ricchi e poveri, vittime, colpevoli, folli, e tanti altri personaggi che ci hanno provato ma per un motivo o per l’altro sono caduti nel fango, dimenticati, suicidati, ammazzati, lasciati crepare in un vicolo buio o in una riserva. Oppure, ci si sono messi con le loro stesse mani, nella shit… A loro va il mio Requiem.

RECENSIONE:

“Il mio io scrittore mi spinge a passare le notti a scrivere, e i giorni a camminare senza una meta per perdermi e poi ritrovarmi. Invece scrivo senza una meta e cammino pensando a quello che potrei raccontare, perdendomi ma senza ritrovarmi.”

Un libro ricco di contenuti molto interessanti, che spazia dai racconti brevi alle poesie davvero particolari. 

Il mondo di Hollywood e le stelle cadenti, connubio perfetto per antonomasia, per decantare con massima precisione quello star system che fa credere spesso che sia tutto rose e fiori o che tutto ciò che luccica è oro ma in fondo sappiamo bene che non è affatto così. 

Le trame intessute con maestria e originalità spiccano in ogni dove, e luminose come quelle stelle citate poco prima, ci fanno comprendere che l’autrice è davvero brava nel riuscire a catturare l’attenzione dei lettori, esercitando fascino letterario e poetico.

Non manca il linguaggio colorito laddove è necessario, ma senza mai scendere nei bassifondi della volgarità. L’eccesso è un lusso, l’eccesso è il vizio, come se le star volessero a tutti i costi tagliare di netto con il loro passato e cercare un posto migliore nel loro personalissimo mondo fatto talvolta di sesso, droga e rock and roll. 

Mi ha colpito molto l’apertura dell’opera con un acrostico davvero interessante che dimostra ciò che potrebbe succedere a tutti nella vita, e non solo alle stelle di Hollywood. 

Infatti vita e morte si abbracciano in un sodalizio perfetto, proprio come lo stile di queste piccole ma indimenticabili opere che compongono il libro.

Linguaggio spesso arricchito dall’idioma inglese che rende il testo ancor più particolare, perché si sa che questa lingua in particolar modo ha un fascino ben rilevante. 

“L’acqua si è prosciugata

Come i sogni di chi è venuto a cercare successo.

L’unico che si è avverato 

È quello di essere sopravvissuti 

Ma solo perché non potevano annegarci dentro.”

I temi che vengono affrontati sono diversi e all’interno di ogni piccola opera ci sono grandi esempi di vita, grandi morali a mio parere e anche divergenze tra padri e figlie, mancanze di valori, oppure talvolta ho notato che l’autrice inserisce volentieri una sensazione di brivido che percuote il lettore, fino a lasciarlo senza fiato. 

Così ci ritroviamo a leggere dei racconti che sembrano davvero scesi dal cielo, perché come piccoli miracoli, illuminano tutto, con la loro verve e il loro sagace entusiasmo, ma ancora vi è quella patina argentea d’horror misto a malinconia, che (proprio come dice già il sottotitolo dell’opera) trasforma il tutto in fotogrammi, in emozioni da condividere, come se stessimo vedendo dei film al cinema, di grandi registi e con dei cast davvero stellari.

Infine vi è un’estrema libertà d’espressione, che rende addirittura scorrevolissima e piacevole la lettura dell’intera opera, che davvero viene divorata in poche ore.

Il classico ‘Sogno americano’, può spesso trasformarsi in un incubo, e soltanto se si ha una buona coscienza e non ci si perde nel delirio della ‘fama’, non si rischia di morire troppo giovani.

È la trasgressione, è l’alcool, è il sesso facile ed estremo che spinge tante persone a diventare ciò che nemmeno vorrebbero e in questo libro si capisce che la scrittrice vuole parlarci con il cuore in mano, come se stesse scrivendo canzoni toste ma vere, e poi le stesse intonando ai suoi più cari amici o conoscenti. 

“Violet, la chiamavano così nel quartiere francese, per quegli occhi violetti sempre in cerca di qualcosa, di qualcuno, camminava ancheggiando, pestando con i tacchi alti i coriandoli marci di vomito, respirando l’aria che sapeva di urina e cibo fritto, fumando, sorridendo, ammiccando…”

Tutto ciò per dirvi che se avete voglia di attraversare la Route 66 su una moto particolare, questo libro allora fa proprio al caso vostro. Perché ci sono tramonti e albe ancora da vedere, e anche chi non c’è già più perché è morto giovane a causa della fama e della droga, beh, può sempre ritrovare un po’ di luce che ha perso, tra le lande infinite dell’America che non dorme mai. 

VOTO IN COCCOLE:  5

FIRMA DEL RECENSORE:  ROBERTA CANU

*Ringraziamo l’autrice e la casa editrice per la copia digitale *