Titolo: Dark Wings - Ciclo delle ali oscure
Autore: Krisha Skies
Editore: Horti di Giano
Genere: Fantasy
Data di pubblicazione: 26 febbraio 2021
Romanzo: Primo volume di una saga
Formato: e-book 8,77 euro
Cartaceo 20,90 euro
TRAMA
Precaria è la pace che da una ventina d'anni perdura tra la Repubblica di Azra, terra della Gente Alata, e le città-Stato della federazione del Patto Meridionale, abitate da esseri umani. La giovane universitaria Lyan Alba decide di trasferirsi nella Città Bianca, capitale di Azra, dove vive già suo padre, interprete presso l’ambasciata. Scopre presto a sue spese, tuttavia, che laggiù la vita per i pochi esseri umani presenti non è affatto facile. Due culture così diverse difficilmente possono coesistere. Le discriminazioni razziali e un conflitto nelle vicine terre dei coloni umani gettano un’ombra sulla permanenza di Lyan, che però è intenzionata a restare. Lei è lì per rintracciare un giovane Alato, conosciuto anni prima, rimasto nel suo cuore. Ma un'altra ingombrante presenza turba le sue emozioni, nonostante i pregiudizi. Sentimenti contrastanti, condizionati dal destino, la porranno di fronte a una scelta che, malgrado le apparenze, si rivelerà la più difficile della sua vita: volare o cadere… Dark Wings è il primo volume della saga del "Ciclo delle Ali Oscure".
RECENSIONE
Romanzo a dir poco stupendo, coinvolgente, sublime e all’altezza delle mie aspettative. La storia racconta di una giovane universitaria di nome Lyan Alba che decide di trasferirsi nella cosiddetta Città Bianca contro il volere del padre, che in realtà a un certo punto le dice addirittura di volerla riportare a casa da sua madre. In effetti, per la giovane che è umana e perciò diversissima dagli Alati, che non sono angeli ma spesso potrebbero sembrarlo nonostante molte differenze (tra cui le ali che possono tagliare a brandelli qualsiasi cosa o persona nelle vicinanze poiché acuminate), non sarà per niente facile comprendere il loro linguaggio, nonostante da ragazzina, assieme alla sua migliore amica Victoria, ebbe un incontro proprio con un ragazzo – alato che venne preso in giro dai bulli della scuola.
“La sua voce era come l’avevo sempre conosciuta, eppure fu come se qualcun altro parlasse al posto suo. Provai ad avvicinarmi a lui e gli tesi una mano. Lo feci anche se gli avevo appena detto che non avrebbe dovuto trovarsi là con me. Pensai che si sarebbe tirato indietro, invece mi strinse le dita e mi tirò a sé. “
Vi è in questa storia lunghissima, ricca di pathos e intrecci anche bellici, oltre che di impronta fantasy e romantica senza cadere nel gusto mieloso che spesso rovina le bellissime storie avventuriere, qualcosa di arcano, di prezioso, di atipico. Le scene non sono ripetute, sono sempre originali, e vi è davvero nella penna dell’autrice una notevole dimestichezza, una selezione di nomi davvero raccolti e trasportati nel nostro mondo con leggiadria e maestria. La sua bravura sta nel proseguire una storia senza incepparsi e senza il lettore incappare in debacle o refusi di alcun tipo. Questo è il primo volume di una serie che è curata nei minimi dettagli, e cita una poesia di Baudelaire in alcuni punti che non vi svelerò per non rovinarvi la sorpresa, ma sicuramente saranno di vostro gusto, così come lo è stato per me, le illustrazioni dei suddetti ‘alati’, soprattutto nella prima parte, quella in cui vi è il ragazzo chiamato corvo. Ma chi sarà questo personaggio?
In una storia davvero sensibilissima e ricca di colpi di scena, che mi ha ricordato fin dall’inizio alcuni romanzi fantasy romance di grande spessore come Fallen di Lauren Kate che personalmente amo alla follia, così come le creature alate di qualsivoglia genere esse siano, vi è quel sentore malinconico a mio avviso e di spleen ottocentesco, di una sensazione d’infinito, sentore di tensione verso qualcosa che, evanescente ma allo stesso tempo corporeo, non riesce però a trovare forma, forse proprio come gli angeli che sono invisibili ai nostri occhi eppure ci sono (perlomeno per me che credo, sì).
“I loro richiami erano tanto forti da farmi vibrare dolorosamente i timpani, così mi piegai in due con le mani premute sulle orecchie, ormai sola, continuando a bruciare finché di me non restò altro che cenere.”
Mi sono rivista moltissimo nella protagonista, forse per il suo modo adolescenziale di non essere compresa dagli altri ragazzini, forse per il suo essere adesso adulta ma comunque ancora abbastanza isolata, estranea al mondo che la circonda. Sembra che viva in un universo tutto suo, dove vi è spazio per la ricerca del suo ‘primo amore’ il ragazzo – corvo, così chiamato dalle altre persone in modo abbastanza dispregiativo, per la sua collana dal ciondolo di quarzo e per il disegno, cui è portata fin da sempre, e i suoi bozzetti riguardo gli alati sono davvero incantevoli.
Un romanzo che a tratti può sembrare freddo e scostante, ma solo all’apparenza, perché in realtà il fatto che si parli anche di guerra tra le due ‘fazioni’ ovvero alati e umani, oppure che si citi il termine ‘militare’, non preclude assolutamente un’impasse emotiva e sensibile. Il linguaggio utilizzato è ben comprensibile, e nonostante la lunghezza della storia, è molto scorrevole la sua lettura, anche se forse è una tipica storia che rileggendola più avanti susciterebbe ancor più sensazioni positive, perché l’occhio si adatterebbe alla bellezza intrinseca e quasi celata appositamente, per creare la giusta dose di suspense.
“Mi svegliai con un ticchettio fastidioso a percuotermi il cervello. Spalancai gli occhi scattando seduta sul letto e guardandomi subito le mani, ancora ricordando il dolore delle fiamme che le percorrevano. Strofinai le palpebre con il polso, strizzandole quando avvertii delle fitte acute alla testa.”
Sarà così semplice volare oppure sarà più facile schiantarsi al suolo senza alcuna precauzione?
VOTO IN COCCOLE: 5
FIRMA DEL RECENSORE: ROBERTA CANU
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