RECENSIONE: L’ultimo treno di Francesca Bruscella



 

Titolo: L’ultimo treno

Autore: Francesca Bruscella

Editore: Dialoghi

Collana: Intrecci

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: 30 ottobre 2020

Romanzo: Autoconclusivo

Formato: Cartaceo € 12,35

 

TRAMA

Anna e Aldo sono sposati da molti anni ma la loro vita matrimoniale è in crisi per l'impossibilità di avere figli. Spinti dal desiderio di allargare la famiglia, decideranno di adottare due fratelli, Andrea e Rachele, accolti in un istituto di Trieste. La coppia avrà l'opportunità di creare un legame profondo con i due bambini che racconteranno il proprio passato doloroso segnato dall'abbandono dei genitori naturali e dalla mancanza d'affetto. Attraverso uno stile narrativo poetico e realistico, al contempo l'autrice ci racconta una storia di libertà e riscatto, al di là di convenzioni e regole sociali limitanti.

 

RECENSIONE

L’ultimo treno, un titolo pienamente riuscito… per molte coppie l’adozione rappresenta questo, l’ultima possibilità di poter essere genitori dopo un percorso difficile e complicato, di cui non tutti riescono ad arrivare alla fine.

Ho conosciuto molti genitori adottivi, ogni testimonianza è a sé, ogni storia un racconto di vita, di gioie e dolori, di difficoltà e conquiste, di momenti bui e di momenti di immensa letizia.

Visto il titolo e la trama quello che mi aspettavo era di leggere un’altra testimonianza, o il racconto di una di queste storie, spesso piene di sofferenza, ma in cui speranza e felicità non mancano, perché quando le racconti dopo che le hai superate, certe difficoltà diventano aneddoti divertenti di quel duro cammino che ha portato a formare una famiglia.

Quello che mi sono trovata a leggere è invece un racconto senza un filo conduttore, che prende l’avvio dal ritrovamento di una foto dei nipoti di Aldo, e poi propone a flash varie storie, che si intrecciano fra loro: quella di Aldo e Anna, quella dei loro figli adottivi Andrea, con sua moglie Lidia, e Rachele, quella di Pinin, personaggio che Andrea e Rachele incontrano nella casa famiglia di Don Bruno.

In mezzo a tante storie ci si perde, o almeno io mi sono persa, e quella di Pinin mi è parsa la storia principale rispetto a quella di Aldo e Anna e dell’adozione di Andrea e Rachele. 

Speravo di trovare quello sprizzo di esultanza che ho sempre colto nei racconti di adozione, anche in quelli con più asperità, e invece ho percepito solo tristezza, una cupezza di fondo che accompagna tutte le varie storie, e solo nelle ultime pagine ho visto un po’ di sole dietro alle nubi.

Non ho nemmeno ben compreso il messaggio di questo romanzo: una denuncia del mondo dell’affido o un racconto di adozione? o ancora la storia di difficili rapporti matrimoniali o delle problematiche di essere genitori.

Non mancano alcuni momenti di riflessione in merito all’adozione, all’abbandono, alla ricerca dei genitori naturali, proposti attraverso pensieri ed emozioni dei protagonisti.

“Provava una grande tenerezza per quella donna che aveva imparato ad amare e che si era commossa fino alle lacrime quando l’aveva chiamata per la prima volta “mamma”.

Ma, a mio avviso, nel contesto restano in secondo piano quando meritavano maggiore spazio e approfondimento.

 

3 Coccole.

Alla prossima coccola, Lenny


*Ringraziamo la casa editrice e l'autrice per la copia digitale.*

Nessun commento:

Posta un commento

NUOVA USCITA: I Corvi di Thorne Point di Veronica Eden

                        Titolo:  I Corvi di Thorne Point Autrice:  Veronica Eden Serie:  I Corvi di Thorne Point #1 Editore:  Heartbeat Ediz...