Titolo: Di Fronte a me.
Autore: Pietro Fratta
Genere: Gialli e suspense
Editore: self publishing
Autoconclusivo
Data di pubblicazione: 23 dicembre 2020
Formato: Ebook 4,89€
Cartaceo 10,40€
TRAMA:
Un padre, medico, sottrae alle cure ospedaliere il proprio figlio, piccolo, amatissimo e gravemente malato, portandolo con se in un luogo caro alla sua infanzia, un casolare in campagna. In questa ambientazione a tratti bucolica, a tratti dura, il padre disperato si prende cura del piccolo divenuto vegetale e privo di speranze di guarigione. Scopo di tale fuga è ottenere una miracolosa guarigione del figlio, attraverso la costruzione di una piccola Chiesa di pietre da erigersi con la sola forza delle mani paterne. Il racconto incentrato sul gravissimo dolore del genitore e sulla disperazione(generata da una inconsapevole impotenza), diviene occasione per numerose dissertazioni filosofiche circa la fede, il dolore, la speranza, la redenzione dell’uomo, l’amore paterno, la sofferenza umana nella solitudine. Ma la sua solitudine è minacciata da una presenza maligna che, incarnatasi nell’aspetto di un bambino, vagamente somigliante al proprio figlio, lo incita a porre fine a ogni speranza e negare Dio e la preghiera.
RECENSIONE
Eccomi qui,
a recensire questo libro, insolito a tratti crudo e a tratti drammatico e
compassionevole. Cosa posso dire che nella trama non è già stato rivelato?
Sinceramente non lo so cosa questo libro mi ha lasciato o trasmesso perché sono
ancora indecisa se mi è piaciuto tantissimo o se non sono riuscita ad
apprezzarlo per niente.
Di sicuro la
storia è molto forte ed è incentrata sulla malattia debilitante e totale di un
bambino e già qui ho avuto difficoltà a leggere la storia a cuor leggero, poi
se ci mettiamo la disperazione del padre, che essendo medico, sapeva già che
non c’erano speranze per il suo amato piccolo, davvero facciamo l’aplein della
drammaticità. Forse ho trovato un po’ pesante lo stile narrativo, avrei preferito
qualcosa in prima persona per percepire meglio il dolore vero del padre, i suoi
stati d’animo e le sue paure.
Non ho amato
molto le dissertazioni filosofiche, a lungo andare mi hanno reso noioso il
racconto. Ho amato molto invece la presenza maligna incarnatasi in un bambino
che in realtà non era che la mente e il subconscio del dottore perché ha reso
più intrigante il racconto. Se avete lo stomaco forte, se non avete paura di
soffrire almeno un po’ per la disperazione di quest’uomo e credetemi che soffrirete,
allora questo libro fa per voi.
Tre abbracci
e mezzo per me.
Robecka
*Ringraziamo
l'autore per la copia digitale.*
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