RECENSIONE: La traccia del demone di Francesca Persico



LA TRACCIA DEL DEMONE




Titolo: La traccia del demone
Autore: Francesca Persico
 Editore: Alter Ego - Dialoghi Edizioni
Genere: Fantasy
Data pubblicazione: 29 Febbraio 2020
Formato: Ebook/ Cartaceo
*Secondo libro della duologia*

SINOSSI

Cassie è diventata una prescelta, incarnazione della prudenza, prima tra le virtù cardinali, e a sua disposizione non c’è altro che l’eternità. Un’;eternità senza il suo amore: Rio. Il tempo adesso somiglia più a una condanna che a una benedizione e tocco dell’Arcangelo Mikael non è in grado di alleviare il peso della perdita. E un demone, a volte dolce, altre crudele, popola i suoi sogni. Nel frattempo l’efferata uccisione di alcuni figli di Asmodeus scuote l’Ordine dei Guardiani. Sulle tracce del diabolico assassino, Cassie scoprirà che nel mondo degli angeli e dei demoni esistono regole inviolabili. Disattenderle significa stravolgere l’equilibrio imposto da Dio, un equilibrio tanto feroce quanto ineluttabile. Nulla accade per caso e molto spesso la luce ha il sapore amaro e freddo dell’ombra.

RECENSIONE

”Vi ha usati, presi in giro, per ottenere ciò che tu non avrai mai. Tu sei guasta,cattiva. Non sarai mai degna dell’amore degli angeli.
Strinse con forza la piuma tra le dita. Adesso sapeva cosa doveva fare. Adesso sapeva doveandare.“

Ritroviamo alcuni protagonisti del primo libro, ma prima fra tutti LEI: Cassandra, la ragazzina che con la sua verve e il suo carisma ( e anche coraggio pazzesco) ha sconvolto le regole del ‘gioco’, se così lo si può definire. Ma è veramente un semplice gioco quando in ballo c’è la vita di molte persone? Quando l’amore sembra averti tolto l’anima anziché ricucirtela addosso e riaffiorare dalla superficie oltre l’abisso? Angeli e demoni popolano ancora maggiormente la storia, che assume uno stile decisamente più grottesco, gotico, dark. Brividi a fior di pelle, come se stessimo non leggendo un semplice fantasy ben congegnato, ma addirittura osservando con astuzia e curiosità estrema un fantasy paranormale che ci tiene impauriti ma con la voglia di sapere cosa succederà nella prossima pagina.

“Assenza. Non avrei mai creduto di doverci fare i conti. Assenza significa voltarsi convinti di incontrare occhi, labbra, mani, braccia, che erano proprio lì e scoprire che non ci sono più. Assenza è l’eco dei ricordi che ti rincorrono di notte e pare quasi vogliano prenderti in giro con le loro giocose risate.”

Asmodeus e la sua stirpe, la gerarchia dei demoni come Satariel, saranno in netta contrapposizione come sempre d’altronde, con le figure angeliche e protettive che hanno ‘toccato’ Cassandra de Angelis, rendendola immortale e prudente. Prima figura tra tutte l’Arcangelo Mikael che ha il potere con la sua spada di cacciare Lucifero ( da luce) ovvero un tempo prima stella del mattino e ora segregato all’inferno per sempre assieme alla schiera di demoni così maligni e orrendi da far quasi assomigliare il romanzo ad una rivisitazione moderna dell’Inferno dantesco, con varie tracce di Paradiso e Purgatorio in tutto il corso della storia. Ci ho personalmente visto per davvero un’influenza dantesca anche perché si parla dei cani con tre teste, i Cerberi, mostri latranti.
 Non vi stancherete di leggere questa storia, e sapete perché? Perché nonostante  cambieranno molte cose rispetto al primo romanzo, per alcuni aspetti che non vi rivelerò, alcuni dettagli vi riporteranno indietro nel tempo, come se stesse rivivendo delle scene già sentite. Dei veri flashback non espliciti magari ma impliciti della memoria! Lo trovo molto interessante e per questo anche accattivante e molto arguto.
Lo stile, come nel primo romanzo della duologia, è incantevole, perfetto e curato nei minimi dettagli. Trovo che qui ci sia ancora più maturità da parte dell’autrice soprattutto nel plot, ho trovato che la narrazione e le vicende siano incredibilmente verosimili e costruite in modo particolarissimo, con ricerca e cura.
Un libro che per ciò che ho appena detto a mio avviso si discosta parecchio dai fantasy che troverete in giro, perché è davvero, davvero UNICO.
La battaglia tra angeli e demoni, tra le forze del male e le forze del Paradiso è iniziata da un pezzo, ma la Persico fa in modo che il tutto sia maggiormente enfatizzato, come se stessimo leggendo in certi momenti un trattato di demonologia o angelologia oppure dei passi della Bibbia. Ritroviamo, come vi dicevo all’inizio, alcuni demoni che incarnano i vizi capitali come Pig, Lussie, ecc, mentre intervengono nuovi personaggi come Padre Giovanni con il suo strano modo di parlare l’italiano ( che mi ricorda un esorcista ma non vi dirò perché) e poi anche Beatrice ( anche qui come non pensare al sommo poeta?) in un escalation di vicende narrate con precisione e suspense incredibili! E che dire di Aniel e Adriel? Su Adriel si potrebbe fare un discorso lunghissimo ma, ma, devo fermarmi qua, non vi anticipo nulla, se avrete il piacere di leggere il romanzo scoprirete il perché di queste mie parole.

“Adriel mi strinse a sé e il mio cuore si mise a correre.”

Sintassi ottima, zero refusi e scorrevolezza nel linguaggio. Cosa desiderare di più da un romanzo?
Non è facile concludere una recensione quando in ballo c’è un libro che ti lascia un sapore dolcissimo sulle labbra e gli occhi pieni di lacrime perché vorresti che non finisse mai... ma purtroppo come tutte le cose anche i romanzi devono avere un THE END, e ovviamente non vi svelerò il finale, però vi dico che… l’amore non è mai una partita persa e che quando si da sé stessi per la persona che si ama o che si è amata in passato, il karma, Dio o il fato, chiamatelo come volete, spesso vi ripaga.
Spesso o sempre? Mah, chi lo sa…

Cinque coccole
Roberta Canu






*Ringraziamo la Casa Editrice e l’autrice per la copia digitale*

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