RECENSIONE: Quel che passa il convento di Annamaria Blogna



Titolo: Quel che passa il convento
Autore: Annamaria Blogna
Editore: Golem Edizioni
Genere: Giallo/ Narrativa Contemporanea
Data di uscita: 30 Gennaio 2020
Formato: Cartaceo 

SINOSSI

Cosa spinge le anziane sorelle di un convento nell’entroterra siciliano a manifestare con sit-in a suon di rosari davanti alla porta del loro convento? Cosa c’entrano le paste di mandorla, la speculazione edilizia e un omicidio avvenuto cinquant’anni prima a Palermo? Dora, giovane giornalista free lance, viene lanciata dal suo capo in questa avventura che la metterà di fronte alle proprie scelte: vuole davvero percorrere un percorso già segnato da altri o preferisce trovare la propria strada? Ad aiutarla in quest’avventura la sua amica di sempre, Chiara, e una nuova amica
con cui mai avrebbe pensato di poter avere un legame. A volte, quando ci sembra di avere già tutte le risposte in realtà è perché non ci siamo fatti le domande giuste e i protagonisti di questa storia ne usciranno tutti in qualche modo diversi da come li avevamo conosciuti, ognuno col proprio bagaglio di esperienze più o meno giuste e ognuno avendo imparato ad arrangiarsi con ciò che ha avuto a disposizione con quello che passa il convento.

RECENSIONE

Può un convento, un luogo di Dio e del Signore essere oggetto di polemiche e continue rappresaglie? Le sorelle del convento di Santa Brigida ad Acquafredda, in Sicilia non sono le classiche suore pie che si fanno mettere i piedi in testa, no.
Troviamo senz’ombra di dubbio una parte della Sicilia radicata nelle vecchie tradizioni, in cui l’uomo è il patrarca che sia padre, fidanzato o marito. Lo si capisce anche dallo stile, vengono nominate parole di uso comune solo in Sicilia, come a voler rimarcare le loro origini.
Dora, è una giornalista freelance e si occuperà personalmente di stare accanto a Caterina, ragazza che verrà catapultata in una lunga degenza chiamata disturbo selettivo da stress post traumatico ( mutismo assoluto) che andrà via solo con il tempo.
Non è stato facile recensire questo libro, lo ammetto,Il testo ha uno stile non proprio semplice a dire la verità, ho fatto un po’ fatica all’inizio a leggere il contenuto perché è un po’ come leggere i libri del maestro Montalbano, scritti in dialetto siciliano per gran parte.
Però nel contesto ho capito tutta la storia a grandi linee e mi sono fatta un quadro generale. 
Mi dispiace di aver trovato nel testo alcuni errori che hanno fatto si che il mio voto fosse più abassato.
Una cosa, una nota originale in tutto questo gran frastuono è stata l’armonia del testo in sé, le dolci noti che come mandorle ( in convento si cucina di tutto per davvero!) si servono ad una tavola sempre imbandita per festeggiare la vittoria del bene sul male.
Ci sarà anche ( per meraviglia del lettore) un angolo ancora più culinario, in cui verranno scritte proprio delle ricette da poter segnare e ricopiare per un evento grandioso o un semplice buffet.
Le tematiche sono: la misoginia, il tradimento, il rispetto per Dio, anche se talvolta nel libro vi è una sorta di saccente ironia sul Signore, ma è gradita.
Il convento in realtà non sembra solo un luogo di culto, ma anche una bella e triste metafora sul tempo che scorre inesorabile e su ciò che potremmo fare tutti noi se volessimo davvero aiutare il prossimo.
Uniti si può!

3,5 Coccole

Roberta Canu



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