Titolo: Il destino che non ho scelto
Autore: Sara Masvar
Genere: Narrativa femminile contemporanea
Editore: Self-Publishing
Data uscita: 17 settembre 2019
Pagine: 277
Sinossi:
Dall'autrice di "Come chi si aggrappa al filo dei Ricordi".
Nel cuore di una delle tanti notti in cui non riesce a dormire Alice riceve una telefonata.
Le basta sentire quel nome, Daniele, per tornare indietro nel tempo col pensiero e rivalutare ogni sua singola scelta fatta, sia volontaria che non. L'infanzia particolare, i cinque fratelli che fanno parte della sua quotidianità, gli amori mai vissuti veramente e quel solo Destino, l'unico davvero possibile, che non ha saputo tenersi stretta.
Questa è la storia di una donna e di un uomo, di un amore inaspettato, di una famiglia segnata dal dolore e di due bambini provati sin dall'infanzia. Due barche alla deriva che si cercano e si trovano ma non hanno ancora capito che solo insieme, legati l'uno all'altra, potranno salvarsi.
Recensione:
Una donna sta dormendo, si chiama Alice. Improvvisamente riceve una telefonata inaspettata nel cuore della notte. Il suo cuore balza, fa uno scatto ed esplode quasi nell’intento di tenere la situazione sotto controllo.
Alice e i suoi familiari, Alice e la sua mamma che non c’è più perché ha deciso di tagliarsi le vene quando lei era piccola. Alice e le sue paure, il suo problema con l’alcool, Alice e Daniele, un destino che li accomuna ma che li porta sia lontano che vicino.
"Io di te mi sono innamorato per caso. Non avevo messo in conto di avere bisogno davvero di una donna nella mia vita, non avevo messo in conto di potermi sentire solo in questa vita che ho scelto, non avevo messo in conto di incontrare una come te. Ma tu senza fare rumore sei arrivata e di colpo è cambiato tutto."
"Io di te mi sono innamorato per caso. Non avevo messo in conto di avere bisogno davvero di una donna nella mia vita, non avevo messo in conto di potermi sentire solo in questa vita che ho scelto, non avevo messo in conto di incontrare una come te. Ma tu senza fare rumore sei arrivata e di colpo è cambiato tutto."
Lui professionista nel nuoto, settore che adora anche lei, infatti è bravissima ma non quanto lui. Daniele Destino, un nome, una certezza.
I dejà –vu , i flashback continui, l’andare a ritroso per cercare degli amori fatti di sesso ma che non collimano, non salpano da nessuna parte, non riescono a raggiungere l’isola dell’amore, quella piattaforma giusta e perenne che dia certezze e giuste attenzioni.
Tradimenti, psicologia, riunioni di famiglia, defunti sull’orlo di una crisi di pianto, luoghi dell’animo mai esplorati prima che ora si aprono, si accendono le luminarie del cuore come i Natali che Alice trascorre con la sua famiglia.
I personaggi sono tantissimi, ma nonostante questo non c’è disordine, la lettura è scorrevolissima, 277 pagine da leggere tutte d’un fiato in una settimana o poco più. Lo stile è ricercato ma semplice. Non ci sono errori gravi a parte qualche refuso ma che non rovina il romanzo,l’autrice è stata brava a promuovere la tecnica del Show don’t tell, poiché ci mostra la formazione di una famiglia numerosa, ma senza rivelare troppo nonostante i dettagli siano tanti. Non so come spiegarlo bene ma vi è un contesto molto generalizzato in cui Sara( l’autrice del romanzo) pone i suoi personaggi, datandoli anziché ponendoli al di sopra dei capitoli che in realtà non esistono poiché ci sono solo le date che distanziano e separano i numerosissimi eventi.
Complimenti all’autrice, il romanzo è di formazione in quanto vediamo la crescita soprattutto di Alice, emotiva, impulsiva, corporea. Inoltre capiamo per l’ennesima volta che certi amori non finiscono, fanno solo dei giri immensi e poi ritornano come dice Antonello Venditti in una sua celebre canzone, e proprio di canzoni si parla visto che nel libro vengono citate parecchie liriche, sia rock che ballate.
"A te mancava qualcosa,qualcuno. E quel qualcuno non ero di certo io. Non me ne sono accorto subito, troppo preso da questo amore inaspettato ed assoluto, ma quando mi è arrivata addosso la certezza che non ero io l’uomo al centro dei tuoi pensieri è stato come una doccia fredda in pieno inverno."
"A te mancava qualcosa,qualcuno. E quel qualcuno non ero di certo io. Non me ne sono accorto subito, troppo preso da questo amore inaspettato ed assoluto, ma quando mi è arrivata addosso la certezza che non ero io l’uomo al centro dei tuoi pensieri è stato come una doccia fredda in pieno inverno."
L’autrice è un’appassionata di cinema e musica, e si legge nella sua biografia che consiglio di leggere assieme al testo.
Non ve ne pentirete assolutamente! Un romanzo che fa’ emozionare, piangere, commuovere, che non delude ma che fa rabbia, che fa coincidere il tempo esatto con i luoghi in cui è inserito il personaggio principale che appare all’inizio solo come un’idea o un lontano ricordo e poi alla fine come una certezza più che logica, come una rosa che non punge mai di vero dolore.
"Perché avevo bisogno di te per vivere e potevo superare anche questa. Sei stata la mia necessità principale, la mia persona essenziale. E poi mi hai detto che eri incinta ma che quel bambino forse non era mio. La mia felicità non è cambiata, è assurdo dirlo a voce alta ma non mi importava. Io volevo essere felice e sapevo di poterlo essere solo con te accanto. Non ho perso niente nella vita perché non ho mai avuto niente, nella vita."
"Perché avevo bisogno di te per vivere e potevo superare anche questa. Sei stata la mia necessità principale, la mia persona essenziale. E poi mi hai detto che eri incinta ma che quel bambino forse non era mio. La mia felicità non è cambiata, è assurdo dirlo a voce alta ma non mi importava. Io volevo essere felice e sapevo di poterlo essere solo con te accanto. Non ho perso niente nella vita perché non ho mai avuto niente, nella vita."
Assegno al libro ben 5 abbracci.
Roberta Canu
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