Titolo: L'amore al tempo della musica
Autore: Giulia Esse
Genere: Narrativa Storica
Editore: PubMe
Data uscita: 18 ottobre 2019
Pagine: 380
Sinossi:
Venezia 1797. Napoleone Bonaparte è ormai alle porte della Serenissima: dopo tanti colpi e sventure, presto la Repubblica cadrà. Insieme all'orgoglio della città deve piegarsi anche quello di Anna, giovane sposa costretta dai debiti del marito a trasferirsi nella casa dello zio di lui, Fosco Alvise Candiani, il più acclamato compositore di Venezia. Abbandonata in una casa ostile, strappata ai suoi affetti e a tutto ciò che conosceva, Anna si aggrappa all'unica cosa che le resta: il suo sogno di diventare violinista. Per farlo, è pronta ad assumere l'identità del marito, di cui nessuno ha più visto il volto fin da quando era ragazzo. Nei panni di un uomo, Anna trova la libertà che ha sempre bramato, ma rischia di perdere se stessa. E gli occhi severi di Fosco, l'uomo che sembra la sua perfetta antitesi, sono pronti a ricordarglielo in ogni momento. Echi di concerti, clangore di spade e pettegolezzi sussurrati corrono tra le rughe e le calli, ma tra i mille specchi di Venezia si cela la domanda più importante di tutte: è più giusto vivere secondo coscienza, o secondo reputazione?
Recensione:
Questo romanzo storico è ambientato nella Venezia del 1797. Quasi a ridosso della resa a Napoleone Bonaparte.
L’affascinante e caparbia Anna, viennese di nascita in una famiglia di cui il padre impartiva lezioni di musica alle ragazze di buona famiglia.
Lorenzo, violinista per scelta di suo zio Fosco, egregio maestro e compositore di musica veneziano. Lorenzo trovatosi a Vienna e non amante della musica si indebita al gioco. Non avendo sostegno dello zio sposa Anna e dilapida anche la sua dote. Causa di tutto ciò scappano da Vienna e giungono a Venezia in sordina, senza avvisare lo zio. Iniziano così svariati alterchi tra Anna e Fosco, dopo la fuga di Lorenzo. Si sentivano presi in giro e allo stesso tempo inclini a non lasciare le loro vanità. Soprattutto Fosco aveva una reputazione da difendere, amici influenti nel patriziato. Dava adito all’apparenza cercando di mantenere anche con menzogne il suo status di musicista, compositore pulito e ineccepibile.
Un labirinto di specchi d’acqua, questo le sembrava Venezia, con quegli odori che risalivano alle narici. Inizialmente fastidiosi, poi improvvisamente abitudinari. Anna sapeva che nessuna città le era uguale ma solo vedendola e vivendola poteva comprenderne il motivo. Aveva intenzione di conoscerla e farla propria, non come Vienna che era solo un balugino d’oro dall’alto della sua piccola mansarda.
Era uscita quella mattina in compagnia della cameriera, Emilia, senza lasciar detto nulla al padrone di casa che aveva abbandonato la dimora poco dopo l’alba. Per la prima volta vedeva la città al bagliore del giorno, senza quelle fiammelle fioche che i gondolieri appendevano per i canaletti.
<<Signora, credevo volesse visitare San Marco, ma non è da qui che ci arriveremo>> le fece presente Emilia che la seguiva poco dietro.
Anna non arrestò il passo e continuò a camminare con gli occhi che vagavano da una parte all’altra dei canali, in cerca di ogni meraviglia. Si voltò dalla sua parte e le sorrise, un’espressione piena e serena, dettata dalla novità di un luogo così dissimile dalle sue abitudini. Inoltre, l’idea di rimanere lontana dagli sguardi di Fosco Candiani la rendeva leggera.
<<Ho tutta l’intenzione di visitare la basilica, ma al momento desidero smarrirmi.>>
<< S- smarrirvi? Signora, oh, vi prego…>> biascicò Emilia costernata.
Anna rise divertita di fronte a quella comprensibile reazione. Ingurgitò una buona dose d’aria e riempì i polmoni, sollevando il mento verso l’alto per afferrare il cielo privo di nubi.
Un susseguirsi di emozioni durante la lettura. Ogni pagina da viverla tra gioia e frustrazione dei protagonisti, specialmente la situazione delle donne.
Non è il solito storico ma una lettura ricca di sorprese, compreso il finale.
Ve lo consiglio.5 abbracci
Cristina Chisso
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