Il mondo del Romance è troppo vasto e profondo per essere rinchiuso solamente in due parole.."amore e sesso"..
Le storie, le ambientazioni, il carattere dei personaggi riescono a catapultarci in un "mondo" dove le sensazioni e le emozioni diventano così reali che si insinuano sotto pelle ... lo scopo di queste "chiacchiere con l'autrice " è proprio quello di farvi conoscere chi si cela dietro queste storie che hanno la capacità di rendere la realtà un posto migliore.
Oggi abbiamo qui con noi l'autrice Gwendoli Hope. Prima di iniziare con le domande le abbiamo chiesto di descriversi:
Biografia:
Gwendolen Hope è un’autrice romana di bestseller di genere romantico erotico destinati a un pubblico di lettrici adulte. Ha pubblicato più di venti titoli – tra cui “Solo Mia”, “Selvaggio”, “Leo Morris”, “Andrew”, “Un uomo pericoloso” , “Dammi un motivo” “Il Giorno e la Notte”, “Ti fidi di me?” e molti altri - alcuni dei quali tradotti per il mercato straniero. Vive a Roma con marito e figli.
Grazie per aver accetto di essere qui con noi, partiamo subito con le domande:
•In tre parole, chi è Gwendolin Hope?
Devono essere proprio tre di numero? Allora una donna tenace, combattiva, che non si arrende.
•Da quanto tempo scrivi, cosa ti ha spinto a farlo e quando hai pensato che fosse arrivato il momento di mettere nero su bianco le storie che popolavano la tua mente?
Mi piacerebbe dire che scrivo fin da giovane e che è una passione coltivata fin da ragazza, come leggo parecchie volte, invece no. Ci sono arrivata nel 2009, a trentaquattro anni suonati. Ho pensato che avevo tante cose che mi frullavano per la testa e che forse valeva la pena di raccontarle. Così è cominciato tutto.
•Perchè hai deciso di firmare i tuoi romanzi con uno pseudonimo?
Perché per quanto si possa essere coraggiose, determinate e spavalde, quando scriviamo ci mettiamo molto del nostro intimo e della nostra personalità e mi disturbava- e tutt’ora mi disturba – che mi conosca di persona “sbirci” nel mio sentire più riservato e nelle mie fantasie. Sotto pseudonimo scrivo meglio, libera da ogni perbenismo, libera di esprimermi veramente come meglio ritengo.
•C'è qualcosa di autobiografico in ciò che scrivi?
Moltissimo, ci sono le mie fantasie, i miei sogni, il mio concetto di uomo ideale, i miei desideri. È anche questo che mi spinge a scrivere in anonimato. Voglio mettere a nudo la mia anima solo con chi dico io, cioè con le mie lettrici.
•Qual è il tuo pubblico ideale? A che lettore pensi quando scrivi?
Penso alle donne come me, a cosa vorrei leggere, cosa mi tiene incollata alle pagine, cosa mi fa resistere fino a tardi con il libro davanti al naso, anche se mi si chiudono gli occhi e il giorno dopo devo alzarmi presto. È questo l’effetto che un buon libro deve fare.
Penso alle donne come me, a cosa vorrei leggere, cosa mi tiene incollata alle pagine, cosa mi fa resistere fino a tardi con il libro davanti al naso, anche se mi si chiudono gli occhi e il giorno dopo devo alzarmi presto. È questo l’effetto che un buon libro deve fare.
•Corrente letteraria preferita?
Mi piacciono i romance, un po’ dark ma non troppo, non sopporto le botte e le angherie sulle donne, anche se si prova a giustificarle con la passione. Proprio no. Mi piace un po’ di “crudezza” ma sempre nei limiti e senza esagerare.
•Che relazione c’è tra la scrittura e la società, con le sue influenze letterarie e culturali?
Oddio che domanda complicata! Quello che scriviamo è quello che le persone desiderano leggere, in questo momento in questo contesto. Sono realtà che devono intrecciarsi per forza. Non avrebbe un senso commerciale scrivere solo quello che desidero senza che questo incontri le attese delle lettrici. Sembra cinico, ma scrivere è un lavoro. Se fosse un passatempo il discorso sarebbe diverso.
Oddio che domanda complicata! Quello che scriviamo è quello che le persone desiderano leggere, in questo momento in questo contesto. Sono realtà che devono intrecciarsi per forza. Non avrebbe un senso commerciale scrivere solo quello che desidero senza che questo incontri le attese delle lettrici. Sembra cinico, ma scrivere è un lavoro. Se fosse un passatempo il discorso sarebbe diverso.
•In che misura gli incontri, o le letture, con altri scrittori hanno influito nella tua scrittura?
L’unica influenza che subisco è quella della lettura. Leggere il mio genere preferito mi dà ossigeno, mi ispira, mi motiva. Quando leggo mi ricarico e leggo sempre mentre scrivo, è come carburante per far camminare la macchina.
L’unica influenza che subisco è quella della lettura. Leggere il mio genere preferito mi dà ossigeno, mi ispira, mi motiva. Quando leggo mi ricarico e leggo sempre mentre scrivo, è come carburante per far camminare la macchina.
•Che tipo di scrittrice sei? Ti è difficile esserlo?
In realtà no. Io scrivo sempre, ogni santo giorno che Dio manda sula terra, tranne rare eccezioni, tipo le feste comandate. Questo ti fa capire come la scrittura sia parte integrante delle mie giornate, naturale come lavarsi, vestirsi, mangiare. Rientra tra le attività necessarie, mi prende tempo ma è un tempo che non potrei fare a meno di darle.
•Ti piace ricevere messaggi dai tuoi fan?
Tantissimo, mi gratifica, mi fa stare bene, mi fa pensare “ma davvero riesco a suscitare delle emozioni?”. E ascolto molto tutto quello che mi suggeriscono. Ammetto di non leggere le recensioni negative. È un mio limite, lo so, potrei imparare anche da lì, ma non ne ho voglia. Poi sarà anche che non ho nulla da imparare dagli haters e forse ragionando così mi perdo anche le critiche negative “vere” e che potrebbero servimi. Ma pazienza, corro il rischio.
•La storia è piena di libri rifiutati dalle case editrici, o di libri pubblicati e mai compresi sino in fondo dal lettore. Quanto conta, per te, l’apprezzamento dell’opera e che rapporto hai con i tuoi lettori?
Per me è stato il contrario. Una CE famosa mi ha chiesto di pubblicare SOLO MIA, ma ho rifiutato. Per motivi economici, lo dico chiaro e tondo. Guadagno molto di più vendendo questo romanzo da sola, conti alla mano. Non mi interessa dire che pubblico con tizio e caio, mi interessa arrivare al cuore della gente, voglio che i miei libri si vendano per il passaparola delle lettrici. Infatti, non mi affido neanche ai blog, perché credo che se un libro ha gambe cammina da solo.
Per me è stato il contrario. Una CE famosa mi ha chiesto di pubblicare SOLO MIA, ma ho rifiutato. Per motivi economici, lo dico chiaro e tondo. Guadagno molto di più vendendo questo romanzo da sola, conti alla mano. Non mi interessa dire che pubblico con tizio e caio, mi interessa arrivare al cuore della gente, voglio che i miei libri si vendano per il passaparola delle lettrici. Infatti, non mi affido neanche ai blog, perché credo che se un libro ha gambe cammina da solo.
•Come vedi il mondo del "romance" tra 10 anni?
Come oggi, solo con parecchie scrittrici in più! Ma va bene così.
•Di solito uno scrittore dice di amare sempre l'ultima storia scritta, ma a quale storia sei davvero affezionata?
Sono particolarmente legata al Re Dei Lupi perché mi è costato un episodio di cyber bullismo con un forum di Twilight - di cui non ricordo il nome poiché è passato parecchio tempo. Ne ho sofferto e ringrazio il cielo di essere stata già all’epoca una donna grande, nonché avvocato. Ho dovuto fare una diffida stragiudiziale per oscurare la pagina che mi aveva danneggiato, emotivamente e non solo.
Ho nel cuore anche “Leo Morris”, il mio primo romanzo tradotto in inglese e “Un Uomo pericoloso”, il primo tradotto in spagnolo. Entrambi mi stanno dando la possibilità di raggiungere un mondo davvero lontano.
•Le tue storie sono trasgressive, dark, ma condite con la giusta dose di romanticismo, è difficile per te equilibrare tutte queste emozioni?
Affatto, è naturale, si equilibrano da sole senza sforzo, mi basta descrivere il mio ideale di uomo e lui esce da solo dalla penna.
Affatto, è naturale, si equilibrano da sole senza sforzo, mi basta descrivere il mio ideale di uomo e lui esce da solo dalla penna.
•Ti piace scrivere di malavitosi duri dal cuore tenero, Leo Morris ne è un esempio, come mai questa scelta?
Non lo so, esercitano un fascino speciale su di me. Pensare che un uomo possa essere duro con tutti ma vulnerabile con la sua donna è qualcosa che mi commuove, mi suscita dentro un sentimento potente.
•Tra i tuoi personaggi maschili, decisamente tutti maschi alpha, chi hai amato incondizionatamente e perchè?
Il mio cuore batte per tutti, ma un po’ di più sempre per l’ultimo che ho sotto mano e che sto scrivendo. Andrei, di “TUO PER SEMPRE” che sarà a disposizione delle lettrici da novembre. Perché proprio l’ultimo? Perché è la storia d’amore che sto vivendo in questo momento e mentre scrivo mi innamoro sempre. Se sei innamorata dei tuoi personaggi, i sentimenti che metti nelle loro vite e nella loro storia sono potenti, dirompenti, forti. Bisogna sempre innamorarsi dell’uomo a cui diamo vita davanti al nostro PC.
•Chi senti di dover ringraziare e perché?
I ringraziamenti sono essenzialmente due: la mia famiglia e in modo particolare mio marito, che comprende i miei tempi e il mio lavoro e mi sostiene sempre. Lo ha fatto agli inizi e continua a farlo adesso. Lo amo con tutta me stessa e non saprei cosa sarebbe la mia vita senza di lui. E poi, le mie lettrici, che mi aspettano sempre e che io cerco di ricambiare con le storie migliori che possa scrivere, mettendo sempre tutta me stessa.
•E per finire, un gioco: se potesse scegliere solo tre libri da consigliare, quali sarebbero e perché?
I suoi occhi su di me di Aurora Belle perché è trasgressivo e lascia il segno.
Tutti i romanzi di Amabile Giusti, perché ha un talento particolare nel mettere a nudo gli animo.
Adele Vieri Castellano perché parla di un mondo che ci appartiene, specialmente per chi come me vive a Roma.
Ringraziamo Gwendolen Hope per il tempo che ci ha dedicato e per la disponibilità.
Qui di seguito il link dove poter acquistare i suoi romanzi:
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