-Ciao Daniela ti va di dirci che sei nella vita di tutti i giorni e delle tue passioni?
Ciao! Nella vita di tutti i giorni sono un’insegnante di scuola primaria. Vivo e lavoro a Roma, città che adoro, per la storia e la cultura che la permea e che si respira ad ogni angolo. Ovviamente ho una passione per i bambini, i miei cuccioli, come li chiamo io. Inoltre sono una lettrice compulsiva, una sognatrice; circa dieci fa ho cominciato a mettere per iscritto le mie fantasie…ed eccomi qui.
-Siamo curiose qual è il tuo genere preferito di lettura e quali sarebbero i tre libri che in assoluto tu consiglieresti di leggere e perché?
Amo i romanzi rosa e i gialli. Su tutti prediligo il romance storico, in particolare il periodo regency o comunque i romanzi ambientati nell’ottocento inglese. Tre libri? Difficile, ne ho di più; vi dico i tre che mi vengono di getto della mia autrice preferita, la Balogh, maestra del genere. Se vi è piaciuta la mia trilogia non dovete perdervi: Perfido intrigo, un romance dalla trama particolare, che potrebbe creare qualche dubbio ma vi assicuro che l’autrice ha saputo crearne un capolavoro. Signora del suo cuore, dove c’è un altro duca di Tresham, più famoso e diversissimo dal mio, che ho voluto omaggiare riprendendone il nome. Un personaggio davvero affascinante e notevole. Infine “la melodia del cuore” con protagonista una ragazza sordomuta. Una favola dolcissima e commovente, con una protagonista generosa e determinata. Un’eroina pazzesca. La Balogh ha la capacità rara di creare favole e meraviglie con protagonisti e trame spesso anticonvenzionali. Chi vuole avvicinarsi al genere non può prescindere da lei.
-Quando hai cominciato a portare su carta le storie che popolavano la tua mente e condividerle con i lettori?
Circa dieci anni fa. In un forum mi proposero di scrivere una fan fiction. Io risposi che semmai l’ avessi scritta, l’avrei ambientata nell’ottocento, in un’epoca lontana dai giorni nostri. Mi dissero di provare e cominciai. All’inizio mi sembrò di avere poche idee, ma poi…nella mia mente cominciarono a crearsi trame, visioni…da allora non sono riuscita più a smettere!
- Ma ora entriamo in ciò che tu con la tua mente e la tua penna hai scritto.Com’è nata la serie Amore Proibito?Parlane ai lettori, vuoi?
“Un amore proibito” è stata la prima fan fiction che ho scritto in quel famoso forum. E’ la storia dell’amore difficile, proibito, appunto, tra una nobile e un povero, una contessa e uno stalliere. La storia di Alyce e Lucas che negli anni è diventata molto di più. Da allora non ho più smesso di scrivere. Postavo un capitolo al giorno, verso l’una di notte perché lavoravo. Ricordo quei giorni come straordinari e meravigliosi: feedback, migliaia di visualizzazioni, gente che aspettava il capitolo giornaliero perché altrimenti non riusciva a dormire. Commenti sulle “puntate”; risate, divertimento, battute su alcune scene come quella del “pagliericcio”. Davvero un’esperienza indimenticabile. Il contatto giornaliero con i lettori è un privilegio e una gioia; indimenticabile.
-Durante la scrittura e di seguito la pubblicazione di questa serie pensavi a una fascia particolari di lettori che l’ avrebbero apprezzata maggiormente?
Ho pensato ad una storia per le donne, che parlasse appunto di donne forti, generose, in cui ci si potesse riconoscere. Una storia che potesse far evadere e sognare, che commuovesse, divertisse e facesse sentire quelle “farfalle” nello stomaco che provo ogni volta che trovo un romanzo sconvolgente.
-Ma tornando alla tua serie dicci com’è nata l’idea di inglobare in queste pagine ben tre tipi di amori tormentati ma anche particolari?
All’inizio la story line principale era quella di Alyce e Lucas. Pian piano si affiancarono Arianne e Adrian; la sorellina di Alyce era troppo sveglia per non avere una sua storia romantica. Infine, quest’estate, ho concluso anche la storia di Philip e Jane che nella versione originale, quella del forum, non era stata sviluppata. Lui aveva tanto da dire. È un personaggio che mi ha sempre intrigato. Ho voluto scavare in quell’anima nera e vedere cosa ci fosse.
-Ci parli un po' di queste tre coppie e cosa rappresentano per te o comunque del significato che volevi trasmettere ai lettori?
Alyce e Lucas rappresentano l’amore puro e totale. Degli opposti che spesso si attraggono. Di coloro che seppur diversi per nascita ed estrazione, combattono lealmente e vincono. È l’amore passionale, romantico, a tratti drammatico che fa palpitare, appassionare, commuovere. Arianne e Adrian rappresentano l’amore più leggero, nel senso di meno drammatico, ma egualmente forte. La ragazza anticonvenzionale, bella ma non bellissima, intelligente e che conquista lo “sciupafemmine”incallito. Sono la coppia che fa ridere, che si lancia battute al vetriolo, che alleggerisce il dramma degli altri due.
Philip e Jane sono la coppia difficile, quella apparentemente non coppia e non innamorata. Il loro sembra un matrimonio di convenienza, fasullo…come un fiore calpestato, che però, a una seconda occhiata, rivela colori e bellezza. Il classico “bad boy” o bastard inside che piace a noi donne. Un uomo che arriva a concepire un piano diabolico contro il sangue del suo sangue. Che sposa una ragazza apparentemente docile, remissiva, apparentemente “incolore”, per soldi, e che invece si ritrova legato a una leonessa, che lo amerà incondizionatamente e che riuscirà a cambiarlo con la sua bontà e il tocco del suo amore. Cosa c’è dietro un’anima nera? Quali segreti o traumi nasconde? Lo scopriremo nel terzo romanzo. Tra i due, alla fine, l’elemento forte è Jane. Ci vuole un amore davvero immenso per accettare quello che accetterà lei. Ma alla fine avrà l’uomo di cui è innamorata da sempre, totalmente fedele, coinvolto, devoto, ai suoi piedi.
-C’è qualcosa di autobiografico o comunque legato a qualcosa di te nei personaggi che hai creato?
Mi fanno spesso questa domanda. Di autobiografico non c’è nulla. Sono personaggi del tutto inventati. Certo sono portatori di caratteri e valori che forse sento vicini a me. Le eroine come Alyce sono quelle di cui vorrei leggere: dolci, innamorate ma non delle oche senza cervello, forti e determinate ma non troppo femministe ante litteram. Sempre nell’ottocento vivono e devono essere coerenti con i tempi vissuti. L’eroina per me è anche più importante dell’eroe: se leggo un libro e non riesco a immedesimarmi in lei, il libro non mi piace.
-Tutta la tua serie tocca temi molto profondi e particolari; attraverso questo Blog Tour abbiamo in parte cercato di dargli risalto. C’è un perché nel volerli portare su carta?
Credo che un libro, seppur d’evasione, debba essere portatore di messaggi positivi. Mi piace pensare che l’onestà, il bene, trionfino sempre, nella fantasia e nella vita vera. Mi piace trasmettere il messaggio che ognuno, indipendentemente dal luogo di nascita, possa migliorarsi, riscattarsi, avere la sua rivincita, perseguire la propria felicità.
-Sbagliamo o tu credi molto nelle seconde possibilità?Lo chiediamo poiché sembra una costante tra le tue pagine.
Assolutamente. Credo nella forza e nella determinazione di voler raggiungere i propri obiettivi, con onestà e mai a scapito di altri. Credo nel non arrendersi mai, nel darsi valore, nel provarci sempre.
-A distanza di un mese dalla conclusione e pubblicazione della serie come ti senti? Cosa ti ha lasciato ora questo lungo viaggio?
Mi sento ancora stordita, come una madre che ha cresciuto dei figli e che ora deve lasciare che camminino da soli. Mi sento euforica ma nello stesso tempo ferocemente protettiva. Ho mille idee per i prossimi romanzi ma c’è ancora qualcuno dei “vecchi” che mi parla e “pretende” che io racconti altro su di lui. Sono ad un bivio!
-Un viaggio lungo che ti ha portato ora a “tirare le somme” diciamo così. Sei soddisfatta? Del riscontro dei pro e contro che possono essere stati espressi dalle recensioni e dai lettori che ti seguono? Insomma dicci ad ora dopo la sua conclusione le tue impressioni.
Sono molto soddisfatta!Un anno fa non avrei mai immaginato tutto questo, i tantissimi commenti entusiasti, anche in privato, i primi posti in classifica, le recensioni positive di professionisti del settore e non, i blog tour e review party con 27 partecipanti, le interviste anche su siti e riviste prestigiose! Per me è un sogno che si avvera. Giorno dopo giorno, ogni libro venduto e apprezzato è una conquista e una gioia. Ovviamente devo ancora crescere, migliorare, si può e si deve fare sempre. I riscontri positivi mi spingono a fare sempre meglio, così come le critiche. Magari riuscirò a conquistare anche gli scettici. Ho delle nuove storie pronte che trovo migliori e più mature di “Un amore proibito” e che spero vengano ancor più apprezzate.
-Si sa che non è semplice il mondo della scrittura e spesso capita di essere rifiutati oppure lettori che non ne comprendono appieno il significato nascosto fra di esse. Quindi quanto conta l’apprezzamento dei lettori tra recensioni oppure messaggi, quanto conta il passa parola?
L’apprezzamento conta moltissimo ovviamente. Per noi self il passa parola è fondamentale così come il feedback positivo, la recensione lasciata magari sul nostro canale principale di vendita. Purtroppo molti potenziali lettori si basano sulle recensioni per decidere se acquistare il libro. Io no ma molti sì. A me se piace un libro lo compro anche se le recensioni non sono eccellenti. Mi è capitato di amare libri che avevano due o tre stelle, uno per esempio è “Devil’s web”. Se mi fossi basata sulle recensioni non avrei mai scovato un autentico gioiello. Non possiamo avere tutti gli stessi gusti e per fortuna, aggiungerei. Il confronto e la diversità sono sempre una fonte di ricchezza. L’unica cosa che mi dispiace, non è tanto non essere capita, quanto ricevere una recensione falsa, dove vengono scritte cose non rispondenti al vero. Questo non dovrebbe accadere. Anche quando si scrive una recensione si dovrebbe usare innanzitutto onestà intellettuale, sensibilità, delicatezza. Anche con queste caratteristiche si possono rilevare criticità dell’opera. Mi è capitato di ricevere recensioni di chi chiaramente ha inventato non avendo letto il libro. Questo mi è dispiaciuto molto. Per questo però dico alle mie lettrici, e non, se vi piace un libro, se volete continuare a leggere quell’autrice, lasciatele un feedback positivo pubblicamente. A noi serve per avere visibilità, per essere scelte magari da una fetta sempre maggiore di pubblico. Se non otteniamo riscontri è difficile restare positivi e continuare a creare storie! Il vostro incoraggiamento e apprezzamento ci serve tantissimo, siete fondamentali. Quindi il mio grazie di cuore a chi mi ha sostenuto fino a qui e a chi continuerà a farlo! Per quanto riguarda i rifiuti, avendo iniziato direttamente a pubblicare in self, non ne ho ricevuti.
-Pensi che attraverso i tuoi libri sei riuscita a lasciare e trasmettere qualcosa ai lettori?
Spero innanzitutto di averli fatti evadere, sognare, che non è poco. Spero di avergli causato le classiche “farfalle nello stomaco” perché esistono pure quelle delle lettrice quando si innamora di un libro. In più, se ho fatto innamorare qualcuno dei valori dei miei eroi, onestà, generosità, perdono, determinazione nel perseguire i propri obiettivi e la propria felicità, sono felice. Io sono l’esempio che quando si crede in qualcosa si deve fare di tutto, onestamente, per raggiungerla. Mai rinunciare all’amore o ai propri sogni.
-Secondo te quanto la scrittura è legata alla società, quanto la influenza e che relazione portano le influenze letterarie e culturali?
Sicuramente è molto legata alla società. Purtroppo viviamo in un’epoca in cui piace tutto ciò che è immediato, veloce, che dà risposte impulsive. Lo vedo nella scuola, nel cambiamento degli stili di apprendimento e lo noto come scrittrice. Si legge poco, ci si sofferma poco sulle cose, si riflette poco ma si vive molto d ‘immagine ed apparenza. Questo mi dispiace per molti motivi, da scrittrice rende difficile il nostro lavoro, ancor più da scrittrice di romances storici: chi si immedesimerebbe in pizzi e merletti nell’epoca dello smarthphone? Pochi. Fortunatamente ci sono insegnanti, genitori, scrittori e non solo, persone di genere e professioni diverse,che continuano a parlare di cultura, storia, arte, del bello. Piantando dei semi germoglieranno piante che non lasceranno che queste tradizioni e culture vadano perse e sapranno, anche in un’epoca così veloce, soffermarsi sulla bellezza, che sia della natura, di un dipinto, di una storia,di una parola. Che sapranno riflettere, pensare criticamente, vivere di immaginazione. Sapranno creare, far evadere e sognare. Viva l’arte in tutte le sue forme!
-Pensi che nel creare questa serie sei stata influenza dalla letture di altri scrittori che ti hanno fatto amare i loro scritti?
Sicuramente sono stata influenzata dai molti romances letti, in particolare i regency di autrici come Mary Balogh. Vi consiglio vivamente di leggerne qualcuno. Se amate gli storici non potete prescindere da lei, dalla mitica Austen ovviamente, dalla Heyer, dalla Kleypas.
-Tu attraverso queste pagine ci ha trasportato in un mondo magico, lussureggiante ad occhio esterno ma anche oscuro e pieno di sotterfugi poco sotto la superficie. Quanto ricerche o studio ha richiesto?
Ho fatto diverse e lunghe ricerche storiche da qui e anche in loco. Essendo un’insegnante, anche di storia, ho compiuto degli studi specifici. Ma non si finisce mai di imparare, quindi continuerò sempre a fare ricerche su luoghi, nomi, usanze, titoli. Non se ne sa mai abbastanza. Sono andata anche a Londra, per vedere dal vivo quelle architetture e magioni stupende, per vivere una giornata ad Hyde Park, immaginandomi novella Alyce a passeggio con Lucas sul suo phaeton. C’è un’atmosfera magica, davvero, sono luoghi che fanno battere forte il cuore e portano echi di un’epoca meravigliosamente suggestiva e romantica.
-Quanto credi nell’amore vero e quanto è difficile a riconoscerlo secondo te in una società come la nostra basata molto sulle apparenze? Hai consigli da darci?
L’amore vero ho imparato che arriva davvero quando meno te lo aspetti. Noi parliamo di grandi amori e grandi passioni nei romances. Io credo fortemente nel vero amore, non potrei scriverne altrimenti. Ma quello che descrivo è ovviamente leggermente romanzato, appunto, come un film che racconto. Quello reale, quotidiano, è molto più solido, meno tormentato, fatto più di piccole cose ma fondanti e significative e molto meno di intrighi! Quello che consiglio è ovviamente di continuare a leggere, ad emozionarsi, a sognare di incontrare un conte maledetto e bellissimo ma anche di saper poi riconoscere nella realtà quell’uomo di valore che pur magari sprovvisto di un titolo nobiliare, è nobile d’animo, forte, onesto e innamorato. Dare valore alle cose importanti, alla quotidianità come continua crescita di un rapporto, come capacità di saper coltivare e tener vivo un sentimento non dandolo mai per scontato. La felicità è davvero fatta di piccole ma significative cose.
-Siamo giunti alla fine di questa intervista di cui ti ringraziamo moltissimo ma abbiamo un’ultimissima domanda prima di lasciarti. Cosa dobbiamo aspettarci di leggere tra breve o in futuro?Cambierai genere oppure sempre sulle onde storiche romance? Insomma vogliamo spoiler!
Per il momento continuerò su questa strada del romance storico, che è quella che attualmente mi appassiona e ispira di più. Come ho detto prima, ho una storia molto forte che non vedo l’ora di farvi leggere, anzi sono due; ma qualche personaggio di “Un amore proibito” ancora scalpita e vuole raccontare altro. Sono ad un bivio! Diciamo solo che qualcuno che avete molto amato tornerà mentre conoscerete anche personaggi del tutto nuovi che spero amerete tanto quanto li amo io! Da un amore proibito passeremo ad un amore incancellabile. In futuro invece non escludo di scrivere un contemporaneo, ho già delle idee, e un libro per l’infanzia.
In conclusione, sono io che ringrazio di cuore voi e tutti i blog partecipanti a questi eventi per avermi regalato un sogno, per avermi sostenuto, incoraggiato, per avermi commosso con la delicatezza e sensibilità delle vostre parole, per avermi colpito con l’acume e la perspicacia di molte vostre considerazioni. Grazie davvero a chi ha amato i miei protagonisti e le mie storie, a chi ha creduto nel mio progetto. Spero vivamente in altri viaggi meravigliosi, insieme.
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