Titolo: Filo Spinato
Autore: Daniela Carboni
Genere: Romanzo rosa
Data di pubblicazione: 30/11
Formati (ebook e cartaceo)
Prezzo Cartaceo 10€
Prezzo Ebook 2,99€
Dove si trova il romanzo: Amazon
Kindle Unlimited
Titoli altri libri pubblicati:
Social: https://www.facebook.com/Daniela-Carboni-Autrice-103465974395151/?eid=ARDbfLzqhYhTWaS7wHiiZ83psLGMQ0JQcQr9bQCKNZ4z-qjp__Q7UCF60yyZAUkkHPHBB0N1ko85gIEb
Domande:
-Che cosa ti ha spinto a scrivere questa storia?
La storia è stata come una folgorazione improvvisa e metterla per iscritto è stato il mio modo personale di rimettere in ordine le idee.
-Qual è il messaggio del tuo libro?
Spesso il modo migliore per salvare chi ami, è lasciarlo andare.
-Che cosa vorresti trasmettere al lettore?
Nient’altro che le emozioni che provano i protagonisti, pagina dopo pagina.
-Come mai hai scelto questo genere?
Leggo romance da sempre e guardo period drama alla tv da quando ero molto piccola. E’ stata una scelta naturale dedicarmi a questo genere.
-Che cosa ritieni abbia di particolare il tuo romanzo?
Tratta di argomenti particolari, quali la dipendenza affettiva, sdoppiamento di sé e di un insano bisogno l’uno verso l’altra. Quando il tipo di relazione che si instaura è malata e patologica, anche l’amore più vero non può funzionare. Ma questo non è uno spoiler!
-Perché hai scelto di parlarmi di questa storia e non di altre che hai pubblicato?
In realtà non ho mai pubblicato. Sono stata in campagna crowdfunding con un mio precedente romanzo ma sono riuscita ad ottenere soltanto un’edizione limitata. Non appena l’editing sarà completato pubblicherò anche l’altro
-C’è un personaggio particolare in cui ti identifichi di più? Se sì, perché?
In entrambi credo, anche se per motivi diversi. Lui non mostra molto di sé, lei ha è titubante all’idea di cedere alla passione, perché ha paura di perdere qualcosa di sé stessa.
-Quando scrivi un romanzo sai già come andrà a finire la storia oppure parti da un’idea generale e poi ti lasci trasportare dal racconto stesso?
Parto sempre da un’idea, molto vaga in realtà. Poi la trama si evolve spontaneamente, senza che io abbia più molta voce in capitolo.
-Cosa rappresenta per te la scrittura? E a che età hai iniziato a scrivere?
Ho cominciato a scrivere due anni fa, dopo una dolorosa esperienza di lavoro. E’ stato sia un modo per dirigere i miei pensieri verso altri lidi, sia per sfogarmi come non ero riuscita a fare nella vita vera.
-Stai già lavorando ad un nuovo romanzo?
Certo e mi sta prendendo molto! E’ il primo volume di una duologia e tratterà temi difficili. Ma non posso dire altro per adesso.
-Devi consigliare il tuo libro a un nuovo lettore. Cosa gli diresti?
Purtroppo per me, non sono molto brava a vendere. Forse perché sono dell’idea che sia molto più gratificante che siano gli altri a scegliermi per poi magari cominciare ad apprezzare i miei lavori, che non essere io a spingerli ad acquistare qualcosa che magari non piacerà.
Spesso il modo migliore per salvare chi ami, è lasciarlo andare.
-Che cosa vorresti trasmettere al lettore?
Nient’altro che le emozioni che provano i protagonisti, pagina dopo pagina.
-Come mai hai scelto questo genere?
Leggo romance da sempre e guardo period drama alla tv da quando ero molto piccola. E’ stata una scelta naturale dedicarmi a questo genere.
-Che cosa ritieni abbia di particolare il tuo romanzo?
Tratta di argomenti particolari, quali la dipendenza affettiva, sdoppiamento di sé e di un insano bisogno l’uno verso l’altra. Quando il tipo di relazione che si instaura è malata e patologica, anche l’amore più vero non può funzionare. Ma questo non è uno spoiler!
-Perché hai scelto di parlarmi di questa storia e non di altre che hai pubblicato?
In realtà non ho mai pubblicato. Sono stata in campagna crowdfunding con un mio precedente romanzo ma sono riuscita ad ottenere soltanto un’edizione limitata. Non appena l’editing sarà completato pubblicherò anche l’altro
-C’è un personaggio particolare in cui ti identifichi di più? Se sì, perché?
In entrambi credo, anche se per motivi diversi. Lui non mostra molto di sé, lei ha è titubante all’idea di cedere alla passione, perché ha paura di perdere qualcosa di sé stessa.
-Quando scrivi un romanzo sai già come andrà a finire la storia oppure parti da un’idea generale e poi ti lasci trasportare dal racconto stesso?
Parto sempre da un’idea, molto vaga in realtà. Poi la trama si evolve spontaneamente, senza che io abbia più molta voce in capitolo.
-Cosa rappresenta per te la scrittura? E a che età hai iniziato a scrivere?
Ho cominciato a scrivere due anni fa, dopo una dolorosa esperienza di lavoro. E’ stato sia un modo per dirigere i miei pensieri verso altri lidi, sia per sfogarmi come non ero riuscita a fare nella vita vera.
-Stai già lavorando ad un nuovo romanzo?
Certo e mi sta prendendo molto! E’ il primo volume di una duologia e tratterà temi difficili. Ma non posso dire altro per adesso.
-Devi consigliare il tuo libro a un nuovo lettore. Cosa gli diresti?
Purtroppo per me, non sono molto brava a vendere. Forse perché sono dell’idea che sia molto più gratificante che siano gli altri a scegliermi per poi magari cominciare ad apprezzare i miei lavori, che non essere io a spingerli ad acquistare qualcosa che magari non piacerà.
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