Autore: Claudio Spinosa
Genere: Poesia
Editore: Youcanprint
Data uscita: 10 aprile 2019
Pagine: 132
Sinossi:
Poesia e alchimia questo è quello che offre ‘quore’ ultima raccolta del poeta sciamano Claudio Spinosa. Versi dal sapore ermetico e simbolico che inducono ad un arduo viaggio dentro se stessi in quattro fasi:
Volontà
Presenza
Trasformazione
Cuore.
Recensione:
RITUALE
Vedovo di un desiderio
Scapolo di parole
Disincarnato
Sotto una luna in porcellana.
Passi sulla ghiaia
d'un viale che scompare
alle prime luci
Mentre incontro il mattino
Mentre traccio il confine
di uno stesso cammino.
Con la prima poesia della silloge iniziamo a raccontare, a narrare, a parlare dell'Alchimia, materia sconosciuta a tanti ma conosciuta per tantissimi altri. Il potere del fuoco che si espande, l'elemento che risalta e si cosparge all'anima pura, che corrisponde alla natura, a ciò che è sempre universale. Ecco, nelle poesie di Claudio, ( liriche piuttosto brevi per certi versi) vi è tutto il percorso della vita che sparisce e un po' appare, proprio come la luna o come Cristo che muore e poi risorge a vita nuova.
Dio che sembra quasi uomo, l'inferno che è un posto in cui potersi amare, tutto sembra ribaltato in un sistema criptico di metafisica e inquietudine a tratti. La solarità sopraggiunge quando gli amanti si mascherano, proprio come nella copertina del libro. Le liriche sono soggette all'incurvarsi del tempo, alle metafore e a volte alle anafore, alle similitudini che donano la giusta e perfetta musicalità alla silloge non facile da comprendere. E' un testo intricato, spigoloso, pungente, dove l'autore sfida le convenzioni ponendo fra le poesie delle immagini che rispecchiano alieni, oggetti, l'autore stesso e altre immagini interessanti. Lo stile delle poesie è incentrato sulla figura del mondo 'nuovo' che si sbatte contro il mondo 'vecchio' a quanto mi è parso di capire, in un gioco di ruoli, di calamità che si estraggono a gran lena o a poco a poco come un dolore, un dente da estrarre perché marcio o dolorante. Potrei paragonare il libro a I fiori del Male di Baudelaire, in quanto si cerca la bellezza nel male, in quel male che però sa di saggezza e cose buone, come i papaveri che un po' nuociono e un po' no.
L'autore ci conferma la frase: Potrei scomparire nel nulla senza essere mai apparso.
E' una frase che fa' molto riflettere, sopratutto posizionata alla fine della silloge, come a voler chiudere un cerchio o un semicerchio perfetto, indiscutibilmente perfetto ma capace di avere le sue debolezze volute dall'autore perché in fondo la vita è un viaggio che parte dalla testa e arriva al QUORE, e non senza indugi.
Quore è la strada che tutti dovrebbero percorrere, stando in punta di piedi e in silenzio ad ascoltare la voce della propria anima e del proprio CUORE.
Quore e Cuore si scontrano in un percorso lungo fatto di fatica e serpi, di angeli e inferno, di luna e cieli da scoprire al meglio. Un Carnevale di colori seppur le tonalità sembrino scure, ma i colori sono all'interno dell'autore e del lettore. Vi è un filo che combacia perfettamente con le mascherine, con i coriandoli che esplodono come un cuore che ama troppo.
Non si tratta di una raccolta di poesie d'amore, si tratta di una mappa concettuale i cui discorsi e le liriche riprendono le cuciture del quore e ne trasformano un manichino che splende e ascolta seduto sul proprio cuore.
Poesie originalissime a cui do ben 5 abbracci, il voto massimo in assoluto.
Abbiamo aperto la recensione con una poesia, la prima della silloge, chiudiamo con quella che mi ha colpita di più in assoluto:
LE SPINE DEL SILENZIO
Spogliandosi
d'un sogno d'inverno
la rosa smaniosa
frale mie mani
invocando il cielo
e inseguendo i giorni andati
dentro oblio e lucidità
profumo del nulla
e nulla che profuma a sua volta
Imperituro l'attimo
che congeda lacrime
che smaltisce il tempo
che rimane per tornare
finalmente indietro.
Vi è il ritorno e l'andata, si cammina a ritroso con una rosa tra le mani, che non fa' sanguinare quel QUORE imperituro che invece per sfortuna o fortuna spesso duole lo stesso.
Ho avuto l'onore di leggere e tenere tra le mani questa perla di liriche considerate quasi epiche, e grazie alla gentilezza dell'autore le posso leggere sempre. Ne sono veramente lusingata! Consiglio il piccolo libro a chi ama la lettura del raziocinio con un brivido di follia. La poesia si sposa con tutto, e fa' battere il QUORE per davvero, bruciando d'amore. In questa silloge la poesia è la sposa perfetta che abbraccia il suo cavaliere mascherato. Sembra che il tempo si fermi impercettibilmente., dando spazio alle idee, agli amori sconsiderati, nudi, spogli, quasi profani nella loro cristianità pigrissima e deboluccia. L'autore ci mostra il suo lato forte e il suo lato debole, la sua medaglia d'onore, vinta su campo artistico.
Complimenti.
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