Autore: Fabio Errè
Genere: Fantasy
Editore: Genesis Publishing
Data uscita: 5 luglio 2019
Pagine: 181
Sinossi:
«Siamo tutti legati gli uni gli altri, nessuno è mai veramente solo e nessuno è mai veramente uno sconosciuto.»
Gli avvenimenti che accadono, che sono accaduti e che accadranno, sono veramente frutto del caso? Fine del XXI secolo, il pianeta è come se fosse diviso geopoliticamente in due parti. Da un lato ci sono le sfarzose e tecnologicamente avanzate megametropoli, le Capitali, dall’altra c’è il resto del mondo. In questo scenario di labile equilibrio sociale, una ormai diffusa pandemia sta mietendo milioni di giovani vittime. John Myers, giornalista di una famosa rivista, riceve uno strano invito: il misterioso Evan Keller gli promette che svelerà gli oscuri segreti che si celano dietro l’opulenza delle maestose Capitali. In realtà John da quell’incontro otterrà molto di più che un importante scoop giornalistico. Scoprirà che il passato di quell’uomo enigmatico è fortemente intrecciato con i suoi antenati e il suo presente. Attraverso un intricato racconto di violenze, di amori, di amicizie e di tristi avvenimenti, Evan rivelerà a John l’esistenza di entità sovrannaturali. Creature nate dalla continua lotta interiore tra bene e male, bisognose di nutrirsi delle emozioni umane per assicurarsi la sopravvivenza.
Chi sono gli Eabel? Come e perché incidono nella vita degli altri esseri umani? Evan farà a John rivelazioni sconcertanti, tali da far nascere nel giornalista la consapevolezza del perdono e la speranza per un futuro migliore.
Recensione:
Eabel è sicuramente un romanzo che lascia il segno e attira il lettore nel suo mondo fantascientifico.
Seppur non sia un libro lunghissimo lascia la sua impronta nella ‘storia letteraria’ creando un Pantheon ( come faceva anche il grandissimo Lovecraft) di creature capaci si sovvertire le regole del male e del bene, come angeli e demoni si muovono in sordina in assoluto dolore quando si tratta di esseri malvagi e assoluta pace quando si tratta invece delle creature più pure e meravigliose del mondo che aiutano le persone e le rendono migliori.
‘’Spesso si ferma a lungo in quei luoghi, a contemplare quanto il vostro amore per le persone amate non si fermi nemmeno di fronte alla morte. Vi prodigate alla costante ricerca di una felicità che a quanto pare solo l’amore può donarvi, non curandovi della fragilità che dimostrate di avere nel perseguire tale sentimento. Si domanda sovente quando valga la pena soffrire per questo amore.’’
‘’Spesso si ferma a lungo in quei luoghi, a contemplare quanto il vostro amore per le persone amate non si fermi nemmeno di fronte alla morte. Vi prodigate alla costante ricerca di una felicità che a quanto pare solo l’amore può donarvi, non curandovi della fragilità che dimostrate di avere nel perseguire tale sentimento. Si domanda sovente quando valga la pena soffrire per questo amore.’’
Lo scenario è apocalittico, da film di fantascienza non troppo evidenziato ma accennato soprattutto all’inizio e nella parte centrale.
Siamo alla fine del ventunesimo secolo, il mondo è come diviso in due parti geopolitiche. Se da un lato vi sono le sfarzose Capitali, tecnologicamente avanzate e stabili, dall’altra ci sono tutti gli altri anfratti del mondo che non se la passano per niente bene, dato che una pandemia sta mietendo milioni di giovani vittime in pochissimo tempo.
John Myers, giornalista di una famosa rivista, riceve l’invito dal misterioso Evan Keller che gli promette di svelargli gli oscuri segreti che si celano dietro le imponenti Capitali.
Ma non si tratterà solo di parlare di questo, infatti il discorso di amplierà e sullo sfondo dello scetticismo del giovane nei confronti del vecchio Evan, si racconteranno storie assurde e mirabolanti su esseri sovrannaturali che popolano il mondo ma non si mostrano a tutti. Questo sarà molto più di uno scoop giornalistico, si terrà una vera e propria rivelazione anche sul passato del giovane, in stretto legame con quello dell’anziano Keller. Chi sono gli Eabel? Ma soprattutto come incidono sulla vita degli altri esseri umani? Le conoscenze dell’anziano saranno talmente sconcertanti da far ricredere il giovane e catapultarlo in un mondo in cui esiste ancora la speranza di un futuro migliore e di un perdono assicurato.
Il romanzo è incredibilmente innovativo, seppur sia a volte ripetitivo e abbia alcuni errori di stampa, ma non incidono troppo sulla bellezza del contenuto, e questo è piuttosto importante.
Le creature sono descritte minuziosamente così come i sentimenti provati dai personaggi e dal protagonista, che con scetticismo ascolta risoluto fino alla fine il discorso di Evan.
‘’In tempi remoti ero lo scudo e la spada che brandivate per difendervi dalle creature nate dai vostri incubi. Mi avete dato il nome di Mummih. Nei millenni ho imparato ad amare le vostre imperfezioni, a perdonare e a comprendere le vostre debolezze, ad ammirare la vostra voglia di vivere nonostante le vostre fragilità.’’
‘’In tempi remoti ero lo scudo e la spada che brandivate per difendervi dalle creature nate dai vostri incubi. Mi avete dato il nome di Mummih. Nei millenni ho imparato ad amare le vostre imperfezioni, a perdonare e a comprendere le vostre debolezze, ad ammirare la vostra voglia di vivere nonostante le vostre fragilità.’’
Ciò che traspare dal romanzo è la malattia del secolo, il dolore per non riuscire a cambiare il mondo che sta lentamente cadendo in una sorta di Inferno che agli altri sembra proprio essere invisibile.
Solo chi ha fede e speranza in qualcosa di migliore e bello può salvarsi, può redimersi e scegliere così di avere attorno a sé le creature magiche buone e che rendono la vita una meravigliosa strada da percorrere a voce alta, mostrando sempre i propri sentimenti.
Lo stile dell’autore è semplice, anche se il contesto non lo è affatto. Riesce a buttare l’odio e l’amore davanti alla certezza che si può rinascere a nuova vita come una fenice che risorge dalle proprie ceneri, lo scrittore sembra voler dire al lettore: Dio esiste, perciò datti una mossa e scegli se seguirlo o meno! E qui troviamo un tema caro religioso, ovvero la Bibbia e la sua bellezza interiore ed esteriore. I concetti del libro di Fabio Errè sono simili alla Genesi: Non avvicinarti al peccato e allora ti accorgerai che esso non potrà farti niente. Solo se deciderai di stare dalla parte del male riceverai il male.
E qui subentra anche un tema cardine, ovvero il KA.
L’anima, il karma, la ruota che gira, che tutto fa’ splendere e tutto restituisce in positivo o in negativo.
Il KA, l’essere che con la sua luce immensa vibra di pura energia e sostituisce il delirio con l’amore.
‘’Io posso solo donarti un’effimera difesa da una guerra che voi stessi avete partorito dalle vostre paure e che non avrà mai fine. Se deciderai di donarmi parte del tuo Ghibil, marchierò sul tuo corpo con i le mie fiamme, i sacri simboli di protezione. Alcun Aneragal potrà nutrirsi di te o soggiogarti. Ma sappi che se accetterai lo scambio, alla tua morte cesserai di esistere, sarà la tua ultima battaglia in questo mondo’’
‘’Io posso solo donarti un’effimera difesa da una guerra che voi stessi avete partorito dalle vostre paure e che non avrà mai fine. Se deciderai di donarmi parte del tuo Ghibil, marchierò sul tuo corpo con i le mie fiamme, i sacri simboli di protezione. Alcun Aneragal potrà nutrirsi di te o soggiogarti. Ma sappi che se accetterai lo scambio, alla tua morte cesserai di esistere, sarà la tua ultima battaglia in questo mondo’’
Assegno al libro ben quattro abbracci per la fantasia dell’autore e la consapevolezza della sua maturità con la quale ha saputo dar vita a dei personaggi così belli e l’abilità nel trattare argomenti così vari tra loro seppur avendo un nesso.
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