Autore: Mahmoud Hasan al-Jasim
Titolo: Il viaggio di Mariam (Nuzūḥ Maryam)
Editore: Dar Al Tanweer, Beirut (darattanweer@gmail.com)
Anno di pubblicazione in lingua araba: 2015
Editore traduzione italiana: Terra Somnia Editore
Mese e anno di pubblicazione traduzione italiana: Aprile 2022
Collana: nuoveterre
Traduzione: Greta Sala
Pagine: 302
Genere: Romanzo
ISBN: 9788894538052
Prezzo di copertina: € 16,00
Terra Somnia Editore Via Redipuglia, 6 - 73039 Tricase (LE)
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Comunicato stampa
“Il viaggio di Mariam”di Mahmoud Hasan al-Jasim, il romanzo sulla rivoluzione siriana, tradotto da Greta Sala, per Terra Somnia Editore, dal 5 luglio in tutte le librerie.
Caro collega, ti informo che il 5 luglio 2022, Terra Somnia Editore torna in libreria con “Il viaggio di Mariam”di Mahmoud Hasan al-Jasim, il romanzo sulla rivoluzione siriana tradotto, per la prima volta in Italia, da Greta Sala. Un libro che nella versione originale in lingua araba Nuzūḥ Maryam, pubblicato dalla libanese Dar Al Tanweer - Beirut, è stato inserito nella long list del Premio internazionale per la narrativa araba (IPAF) del 2016.
S I N O S S I
Mariam ha soltanto pochi anni di vita quando le manifestazioni antigovernative esplodono a Raqqa, facilitando la penetrazione dello Stato Islamico che stabilirà qui la propria capitale. Di fronte alla follia sanguinaria del Califfato, i cui uomini rapiscono il padre della bambina, la madre Sara decide di lasciare la città per cercare rifugio altrove.
Commovente lettera scritta da una madre alla figlia, Il viaggio di Mariam è il racconto del lungo viaggio che da Raqqa condurrà la protagonista a Maharda, nella Siria occidentale, e da lì in Turchia, nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa. Un viaggio attraverso un Paese devastato dalla guerra, ma anche e soprattutto un viaggio nell’interiorità di una giovane donna siriana, attraverso i ricordi e le angosce di chi, dopo aver perso tutto, è pronto a rischiare la vita per dare ai propri figli un futuro migliore.
Della stessa collana nuoveterre, “Libertà: casa, prigione, esilio, il mondo” del dissidente siriano Yassin al-Haj Saleh e tradotto dall’arabo da Monica Ruocco, considerato dalla rivista Internazionale uno dei migliori libri del 2021.
ECCO LE PRIME PRESENTAZIONI:
Il libro sarà presentato:
- in anteprima nazionale, nell’ambito degli eventi di Napoli Città Libro – Il Salone del Libro di Napoli, il giorno 4 luglio alle ore 18,30 presso la libreria Io Ci Sto di via Cimarosa, 20 – Piazzetta Aldo Masullo Napoli dove Greta Sala dialogherà con la prof.ssa di Lingua e Letteratura Araba all’Orientale di Napoli Monica Ruocco e con Paolo Miggiano;
- il giorno 5 luglio, alle ore 18,30 presso la Libreria Feltrinelli di Caserta: la traduttrice Greta Sala dialogherà con la scrittrice Marilena Lucente, con la referente del Patto per la Lettura della Città di Caserta, prof.ssa Lucia Monaco e Paolo Miggiano. Letture di Alessia Guerriero.
- il 7 luglio ore 19,30 presso la Villa Comunale di Vietri sul Mare: la traduttrice Greta Sala dialogherà con lo scrittore Paolo Miggiano. Letture di Alessia Guerriero (Terra Somnia Editore).
Il viaggio di Mariam è una lunga lettera scritta da Sara, una donna cristiana originaria di Maharda, in Siria, alla figlia Mariam, ancora troppo piccola per comprendere l’atrocità di una guerra che sconvolgerà per sempre la sua vita e quella della sua famiglia.
La narrazione prende avvio dalle prime manifestazioni che, nel marzo 2012, attraversano Raqqa, città in cui Sara si è stabilita dopo il matrimonio con Hashem. La violenza delle proteste, duramente represse dalle forze del regime, è ben presto sostituita da una nuova minaccia: quella dello Stato Islamico, che farà di Raqqa la propria capitale. Con l’arrivo degli islamisti, la vita quotidiana della famiglia si trasforma gradualmente in un incubo, mentre l’aspetto della città, dipinta nei ricordi di Sara come un piccolo paradiso affacciato sul fiume Eufrate, cambia totalmente: le sue strade cominciano a popolarsi di uomini inquietanti dalla barba lunga, vestiti di nero e armati, molti dei quali parlano lingue incomprensibili (i cosiddetti foreign fighters). Con la forza delle armi, essi prendono il controllo della città e cercano di imporvi un nuovo modello di società, basato su un’interpretazione radicale della sharia. Alle donne viene così imposto di portare il niqab e di uscire solo se accompagnate da un custode, mentre tutti coloro che sono sospettati di sostenere il governo di al-Asad vengono arrestati e uccisi. Per fuggire a tale sorte, Bashir, fratello di Hashem e membro dell’esercito regolare, decide di lasciare la famiglia e partire. Tuttavia, gli uomini dello Stato Islamico sono già sulle sue tracce: arrivati nella casa in cui abitava insieme al fratello, catturano quest’ultimo al suo posto, prelevandolo sotto agli occhi della madre Khadija, della moglie Sara e della figlia Mariam, che all’epoca ha soltanto qualche anno di vita.
È dopo la scomparsa del marito che Sara comincia a pensare di lasciare Raqqa, per tornare a Maharda e fuggire così alla follia sanguinaria del Califfato. Tale idea si concretizza dopo la morte di Khadija, quando, rimasta completamente sola con la figlia e sentendosi sempre più minacciata a causa della propria appartenenza religiosa, Sara intraprende un pericoloso viaggio attraverso i territori contesi tra l’ISIS, i ribelli e il regime. Dopo varie peripezie, la protagonista arriva finalmente a Maharda, luogo felice della propria infanzia. Ma la realtà le appare fin da subito diversa da come la ricordava: la maggior parte della famiglia di Sara è emigrata, così come la sua grande amica, Rana, mentre le condizioni del padre, divenuto alcolista dopo la morte prematura della moglie, si sono notevolmente aggravate. Nel frattempo, mentre le bombe cominciano a cadere nella campagna tutt’intorno a Maharda, anche la salute di Mariam peggiora. Incapace di fornirle una cura a causa della mancanza di materiale e competenze mediche adeguati, Sara comincia allora a pensare di cercare rifugio in Europa, incoraggiata dall’amica Rana che, in Francia, sembra aver trovato una vita serena e soddisfacente. Quando anche il padre di Sara muore, la decisione di emigrare diventa irremovibile.
Tuttavia, non riuscendo a ottenere un visto che le permetta di entrare in modo regolare in un Paese occidentale, l’unica soluzione è quella di affidarsi a dei trafficanti di esseri umani. Il viaggio si svolge in condizioni terribili e i migranti vengono continuamente maltrattati, mentre le condizioni di Mariam non fanno altro che peggiorare e con esse quelle della madre, mentalmente e fisicamente sempre più debole. Dopo essere arrivate in Turchia, Sara e Mariam vengono messe su un’imbarcazione per raggiungere la Grecia, ma la Guardia Costiera turca le riporta a terra. Condotta in un ospedale, Sara scopre allora di avere un’emorragia intestinale e, una volta ricevute le cure basilari, viene portata con la figlia in un campo di profughi siriani, a Gaziantep, in Turchia. È proprio qui che la giovane, ormai allo stremo delle proprie forze, decide di mettere per iscritto tutto quello che lei e sua figlia hanno dovuto affrontare. Nel frattempo, l’emorragia continua a peggiorare e, poco dopo aver terminato di scrivere la storia del lungo viaggio che le ha condotte fin lì, Sara muore. Alla notizia della morte di Sara corrisponde la scoperta che suo marito è ancora in vita e il romanzo si conclude così con uno scorcio di speranza. Dopo un’assenza che ha fatto da sfondo alla quasi totalità dell’opera, ecco infatti che, nelle ultimissime righe della stessa, Hashem ricompare: fuggito dalle prigioni dello Stato Islamico e dalla Siria, egli si ritrova nello stesso campo profughi della famiglia e può dunque, infine, ricongiungersi con Mariam.
L’autore
Nato nel 1966, Mahmoud Hasan al-Jasim è uno scrittore e un docente universitario siriano. Dopo aver insegnato per numerosi anni al College of Arts and Humanities dell’Università di Aleppo, nel 2012 si trasferisce alla Qatar University, per diventare membro del corpo accademico del Dipartimento di Lingua araba.
Mahmoud Hasan al-Jasim è autore di tre romanzi:
Ġufrānaki yā ummī (Perdonami, madre, 2014),
Naẓarāt lā ta ̔rifu al-ḥayāʼ (Sguardi irriverenti, 2015) e
Nuzūḥ Maryam (Il viaggio di Mariam, 2015).
Quest’ultimo è stato inserito nella long list del Premio internazionale per la narrativa araba (IPAF) del 2016.
La traduttrice
Greta Sala si è laureata in Lingue e Culture dell’Asia e dell’Africa presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Nel corso della sua formazione, ha approfondito lo studio della lingua araba attraverso dei soggiorni ad Amman, Beirut e Il Cairo. Attualmente svolge un dottorato di ricerca in Letteratura araba moderna e contemporanea presso l’Institut National des Langues et Civilisations Orientales di Parigi, in cotutela con L’Orientale di Napoli.
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