Esce l’ultimo volume della
serie I fratelli Cade di Jules Barnard, ambientati sul Lago Tahoe, al
confine tra Nevada e California.
Titolo: La riforma di Hunt
Autrice: Jules Barnard
Editore: Fresh Fiction
Data Uscita: 24 Giugno 2022
ISBN: 979-8837767159
Genere: Contemporary Romance
Prezzo: 4,99 euro
In Vendita su tutti i
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SINOSSI:
AUTRICE
Jules Barnard è un’autrice
bestseller di USA Today di romance contemporanei e fantasy romantico. Le
sue serie contemporanee includono Never date e I fratelli Cade. Scrive
Fantasy romantico sotto lo stesso pseudonimo con la serie Halven Rising che
il Library Journal definisce “... un’eccitante nuova avventura fantasy. Che
stia scrivendo di uomini sexy intorno al lago Tahoe o di un mondo di fate
inserito nel campus di un college, Jules racconta storie coinvolgenti, piene di
cuore e umorismo.”
Quando non è in tuta da
ginnastica a scrivere, premiandosi con il cioccolato, passa il tempo con suo
marito e i due figli in una cittadina sulla costa nordoccidentale del Pacifico.
Dice di avere la capacità di leggere mentre corre sul tapis roulant o brucia la
cena.
ESTRATTO
Hunt
Cade aspirò l’odore di liquori e profumo ed emise un sospiro soddisfatto. Era
nel suo elemento al Blue Casinò. Fece un cenno al barista, che alzò il mento
per confermare. Gli avrebbero servito il suo drink preferito in un minuto.
Adam, il fratello di Hunt,
era dall’altra parte della stanza e parlava con un collega. Adam, il traditore,
lavorava al Blue Casinò, mentre Hunt e i loro tre fratelli reggevano il forte
al Club Tahoe dopo la morte del padre.
Tre, quattro anni? Era
passato così tanto tempo da quando era morto Ethan Cade? Sembrava solo ieri che
Hunt era fuori dalla stanza d’ospedale del padre e riceveva quella notizia. E
non era stata una morte veloce. Al loro padre avevano diagnosticato il cancro
mesi prima, ma aveva sofferto in silenzio. Quando Hunt e i suoi fratelli
avevano scoperto la verità, il padre era già passato a miglior vita.
Finita la conversazione, Adam
alzò finalmente gli occhi e incrociò lo sguardo di Hunt. Sempre elegantissimo
nel suo abito firmato, mormorò qualcosa al collega e si fece strada verso Hunt.
«Prendo una birra» disse
l’amico di Hunt, Chris. Quella sera era la spalla di Hunt. Chris si avviò verso
il bar, con il passo spavaldo, sorridendo a una bionda che passava.
Adam si avvicinò a Hunt e gli
diede una pacca sulla spalla. «Non eri qui anche ieri sera?»
Hunt ispezionò la sala. «E
con ciò?»
«Devi farti una vita.»
Hunt tossì nel palmo della
mano. «Io ho bisogno di farmi una vita? Tu sei sposato e sembra che
abbia dimenticato che lì fuori c’è tutto un mondo.»
Adam sorrise lascivamente.
«Perché dentro casa ci si diverte molto di più.»
Giusto. Hayden, la moglie di Adam, era bella. Suo fratello
trovava sicuramente il modo di occupare il tempo. Ma comunque, dov’era la
varietà? Dov’era l’energia della caccia?
Adam lo fissò. «Potresti
prendere in considerazione qualcosa di più duraturo di un rapporto
occasionale.»
«Io mi atterrò ai miei
divertimenti attuali, grazie tante.» Hunt aveva già fatto una ricognizione, ma
ispezionò palesemente di nuovo la sala per dimostrare al fratello che le sue
parole non lo toccavano.
Purtroppo Hunt vide molti
volti familiari, a dimostrazione che Adam aveva ragione.
Di tutti i fratelli Cade,
Hunt era quello che si era dato più da fare. Che c’era di sbagliato?
Adam si ficcò la mano nella
tasca dei pantaloni, con un’espressione fastidiosamente preoccupata. «Cerca di
non prendere una malattia venerea.»
Hunt lo guardò storto. «Si
chiamano preservativi. Sono sano come un pesce.» Raddrizzò la camicia
button-down; indossava ancora i jeans. Nemmeno da morto l’avrebbero colto negli
abiti firmati che Adam sfoggiava tutti i giorni.
«Sei sicuro?»
«Sì, sono sicuro» disse Hunt.
«Mi faccio controllare, stronzo.» Accidenti, i suoi fratelli erano irritanti.
Adam diede un’occhiata al suo
Rolex. «Volevo solo controllare.» Ma Hunt capiva che le sue “attività” degli
ultimi anni preoccupavano suo fratello. Non era mai successo. Era solo da poco,
da quando tutti i suoi fratelli si erano sistemati che Hunt riceveva tanta
pressione dalla sua famiglia.
«Vado» disse Adam. «Hayden e
io abbiamo dei progetti.»
Hunt strinse gli occhi.
«Progetti veri o lo stai solo dicendo per andartene e portare a letto tua
moglie?»
Adam scosse lentamente la
testa, come se Hunt stesse dicendo una cosa ridicola.
Che ipocrita. Adam all’apparenza era raffinato, ma Hunt sapeva la
verità. Suo fratello aveva la sua storia con le belle donne. Quella parte della
sua vita poteva essere passata, ma Adam non aveva mai nascosto il fatto di
approfittarsi della cosa più bella dell’essere sposato. Secondo l’opinione di
Hunt, l’unica cosa bella.
«Non seduco mia moglie ogni
minuto di ogni giorno» disse Adam. «Levi ed Emily vengono a cena e poi
guardiamo The Bachelor.»
Hunt chiuse gli occhi e
sospirò pesantemente. «Passare del tempo con tuo fratello e la sua ragazza a
guardare un reality non è “avere dei progetti”. Tanto varrebbe che ti mettessi
un pannolone e indossassi un salvavita. Hai già un piede nella fossa,
fratello.»
Adam salutò il collega con
cui stava parlando prima. «Non respingere l’idea finché non la provi.»
«Passo» disse distrattamente
Hunt che voleva disperatamente dare il via alla serata. Le vite amorose dei
suoi fratelli erano deprimenti.
«Ti vedrò alla prossima
serata birra?» disse Adam. «O magari qui domani sera?» aggiunse con un
sopracciglio alzato.
Probabile, pensò Hunt. «La serata birra è sempre okay, e
assicurati di portare Hayden questa volta. Quella donna lavora troppo.»
«Non dirmelo.» Adam strinse
la mano a Hunt e se ne andò.
Qualche minuto dopo, Hunt si
appoggiò ai morbidi cuscini grigi nel lounge pieno fino a scoppiare di bella
gente in vacanza e dell’élite alla moda del Lago Tahoe. Chris aveva trovato per
loro una posizione ottimale, perfetta per vedere il bar e la pista da ballo.
Hunt sorseggiò il suo Gin & Tonic, rilassandosi per la prima volta in tutta
la giornata.
«Bar, ore quattro» disse
Chris, bevendo un sorso di birra.
Hunt diede un’occhiata nella
direzione indicata dall’amico, anche se la parola “amico” poteva essere
eccessiva, visto il tipo di società che avevano formato lui e Chris.
Chris lavorava al Club Tahoe
come portiere ed era sempre disposto a uscire. Anche se Hunt sospettava che
fosse per approfittarsi dei vantaggi che gli procuravano i contatti di Hunt in
città. Ma fare da spalla era vantaggioso per entrambi. Era più facile
avvicinare una donna quando si era in due. E man mano che Hunt invecchiava, la
maggior parte dei suoi amici era sparita dalla scena, avendo una partner fissa.
Che fessi!
Hunt aveva già notato due
donne sedute al bar. «Quale?»
Una delle donne indossava un
corto abito metallizzato e tacchi da 10 centimetri. Aveva lunghi capelli scuri
e trucco pesante e sembrava una modella di Instagram. La donna accanto a lei
però sembrava un tipo insolito per quell’ambiente. Indossava jeans aderenti e
un top sexy, e fin lì andava tutto bene. Ciò che stonava erano le calzature. Ai
piedi aveva quelle calzature di gomma che indossavano le infermiere. Gloc?
Clog? Erano una strana scelta per un club di alto livello.
«Quella sexy» disse Chris.
Hunt studiò entrambe le
donne. I loro stili erano diversi, ma erano entrambe carine. La donna con gli
zoccoli di gomma aveva semplicemente uno stile più naturale. Comunque Hunt
riusciva a trovare qualcosa di bello in ogni donna.
«Io ci sto» Hunt prese il suo
drink e si avvicinarono.
La donna con gli zoccoli li
vide per prima. Abbassò la testa e disse qualcosa alla sua amica.
«State passando una bella
serata signore?» chiese Hunt alla donna dai capelli scuri.
Non era esattamente una
battuta originale, pensò Hunt, ma in posti come quello la gente non cercava la
poesia. Cercavano qualcuno da rimorchiare.
«In effetti sì.» La donna dai
capelli scuri diede di gomito alla sua amica e l’altra donna mormorò qualcosa
che sembrava una conferma soffocata.
Ora che era vicino, Hunt notò
i colpi di sole dorati nei lunghi capelli castano chiaro ondulati della donna
con gli zoccoli. Bei capelli che ricadevano come una cascata e sembravano
morbidi al tocco. Non aveva ancora potuto dare una bella occhiata ai suoi
occhi, ma la bocca piena e morbida era decisamente da baciare.
La donna passò il dito sul
lato del bicchiere di birra gelata ed evitò il suo sguardo.
Poteva essere timidezza, ma
Hunt aveva abbastanza esperienza da cogliere i segni di qualcuno che non era lì
per socializzare. Cosa che lo confuse. Perché andare in un club se non si aveva
intenzione di socializzare?
Capitava raramente a Hunt di
imbattersi in una donna cui non interessasse parlare (o fare di più), ma quando
succedeva lui si allontanava. Lui era lì per flirtare.
Era proprio da Chris mirare a
una coppia di donne con una metà non interessata.
L’ultima cosa che voleva Hunt
era mettere a disagio quella donna. Comunque ci doveva provare, per il bene di
Chris. Faceva parte dei suoi doveri di spalla.
Chris chiacchierava con la
simil-modella di Instagram e Hunt si rivolse alla sua amica. «Sono Hunt, come
ti chiami?»
Lei depose la birra sul
ripiano e gli strinse la mano. «Abby.» Mani morbide e bella voce.
«Vieni qua spesso?» Non era
così. Lo sapeva perché lui era lì quasi tutte le sere.
«Per niente.»
«Vieni da fuori città?» le
chiese. Era un enigma in quel posto.
«Vivo qui. Solo, non esco
spesso.»
«È un peccato» disse Hunt,
aggiungendo un tono seducente al suo tono di voce.
Lei alzò finalmente gli
occhi, abbastanza a lungo perché potesse dare un’occhiata ai suoi occhi.
Marrone chiaro, o biondi, se mai fosse esistita una cosa simile. Una tonalità
di marrone così chiara che non aveva mai visto prima.
Abby aggrottò la fronte e
ridacchiò. «Non proprio. Questo posto proprio non fa per me» disse gentilmente.
«Non ti piace uscire con gli
amici?»
Lei gli lanciò un’occhiata.
Una che diceva che sapeva che cosa avesse in mente. «Sì, ma non in posti come
questi.»
«Dove preferiresti essere?»
«Sinceramente? Probabilmente
a casa a guardare The Bachelor.»
Hunt scoppiò in una fragorosa
risata. Era possibile trovare una donna meno compatibile con lui? «Mio fratello
è appena andato a casa per guardarlo con sua moglie.»
Lei sorrise. Un sorriso
sincero che trasformò i suoi lineamenti da carini a belli e fece qualcosa al
petto di Hunt, come una sensazione di costrizione. Per non parlare del calore
che il suo corpo aveva di colpo cominciato a irradiare.
Okay, forse non erano così
incompatibili, dopotutto.
«Lo guardi anche tu?» gli
chiese.
«Assolutamente no» disse
Hunt. «Preferirei fare praticamente qualunque altra cosa anziché guardare un
reality show romantico in TV.»
Lei lo fissò, apparentemente
dimentica del suo desiderio di non lasciarsi coinvolgere. «Dovresti provare.
C’è qualcosa di più del romanticismo. In effetti, la storia d’amore potrebbe
essere secondaria rispetto all’esperimento sociale di cambiare le carte in
tavola, facendo sì che siano le donne le cacciatrici. È veramente divertente.»
«Quando lo descrivi in questo
modo, sembra qualcosa che potrebbe piacermi.» Le rivolse il suo sorriso da
premio Oscar.
E lei si tirò indietro.
Da quando il suo sorriso non
riusciva a sciogliere le mutandine da lì fino alla frontiera?
Mai successo.
Aveva qualcosa tra i denti?
No, nemmeno quello aveva mai impedito a una donna di abbassare la guardia, una
volta che Hunt avesse impiegato a tutta forza il sorriso dei Cade, e lui lo
usava a volontà.
Abby chiuse gli occhi.
«Permettimi di fermarti subito. No so che cos’hai in mente, ma non sono
interessata.»
Hunt si premette la mano sul
cuore. «Ahi. Nemmeno un po’?»
Lei fece una risatina. «No.»
«È veramente una crudeltà»
disse Hunt, ma stava sorridendo. Lei non era proprio il suo tipo, ma era
schietta e la cosa gli piaceva. La maggior parte delle donne che frequentava
assomigliava all’amica di Abby. Belle, che cercavano una notte di divertimento.
La sincerità non c’entrava nulla.
«E se fossi l’uomo migliore
che incontrerai mai?» Battuta fiacca, ma accidenti, era competitivo. E Abby
aveva gettato il guanto di sfida, rifiutandolo senza mezzi termini.
Lei alzò gli occhi, come se
stesse prendendolo in considerazione. «Beh, è possibile, ma c’è un problema.
Diciamo che ho un certo bagaglio, una zavorra, se vuoi.»
«Tutti hanno dei bagagli.»
«Nel mio caso è grande come
un camion.»
Hunt si chinò verso di lei.
«Beh, sembra gigantesco. Vuoi dirmi che cosa comporta un bagaglio simile? Non
si sa mai, potrebbe non darmi fastidio.» Da dove diavolo erano uscite quelle
parole? Chiaramente, il fatto che l’avesse respinto l’aveva sconvolto. Quando
le donne volevano più di quello che lui era disposto a dare, Hunt non si
limitava ad andarsene, lui se la dava proprio a gambe.
«No, non in modo
particolare.»
«Giusto» disse Hunt. «Quindi
non prenderesti mai in considerazione di passare del tempo con me a causa del
già menzionato bagaglio, ma guarderesti The Bachelor e, in effetti, lo
preferiresti al socializzare. È tutto giusto?»
Lei si picchiettò il dito
indice sulle labbra e lo sguardo di Hunt restò bloccato sulla loro pienezza e
morbidezza. Le sue labbra lo distraevano e lei non stava nemmeno tentando di sedurlo.
«Hai più o meno descritto la mia vita. Sei un uomo attraente.» Lo guardò bene
dalla testa ai piedi. «Alto, pieno di muscoli sotto quella camicia, se non
sbaglio. E hai quel volto cesellato, bello. E i tuoi occhi, wow, hai veramente
dei begli occhi.» Lo fissò per un momento e poi sbatté le palpebre. «Ma sono
sicura che l’hai già sentito dire.»
«Forse.» Hunt strinse gli
occhi. «Allora, se sono un esemplare così magnifico di virilità, perché non
darmi una possibilità?» Hunt non era sicuro di volere una possibilità con
questa donna, ma c’era qualcosa in lei... Era interessante e diversa dalle
donne che frequentava di solito.
«È per via del mio bagaglio»
disse lei, decisa.
«Giusto» disse Hunt. «Il
bagaglio. Roba pesante, eh?»
Lei annuì. «La più pesante.»
E questa volta, il suo atteggiamento scanzonato scivolò via. Si morse il labbro
e distolse lo sguardo.
Hunt nascose una smorfia,
perché si rifiutava di farlo quando stava flirtando, e lo sforzo gli fece
contrarre le mascelle con il finto sorriso che manteneva. Se c’era qualcosa che
Hunt non riusciva ad affrontare era una donna triste. Era il motivo per cui
passava tanto tempo a cercare di farle felici. Solitamente, usando la bocca e
il corpo.
E poi gli venne in mente
qualcosa. Lui si stava godendo la conversazione, ma lei? «Parlare con me ti
mette a disagio? Preferiresti restare da sola?»
Lei alzò gli occhi.
«Sinceramente non sono venuta per parlare con gli uomini, ma perché la mia
amica voleva dare un’occhiata a questo posto. Lavoriamo insieme e le avevo promesso
di accompagnarla, in modo che non fosse da sola.»
E quello fu il segnale. Non
si tirava mai indietro davanti a una sfida, ma questa donna non era
interessata, veramente. E lui non era un cavernicolo, non del tutto almeno.
Hunt finì la birra e appoggiò
il bicchiere sul bancone. Non poteva far sparire il suo bagaglio ma poteva
sparire lui se poteva farla sentire meglio. «Non sono il tipo che infastidisce
una signora.» Le prese la mano e la strinse piano. «È stato un piacere
conoscerti, Abby. Ti lascio alla tua birra.»
Hunt se ne andò, in direzione
di amici che aveva notato quando era entrato. I suoi passi erano lunghi e
sicuri, ma il suo incontro con Abby l’aveva sbilanciato.
La maggior parte delle donne
che incontrava nei club cercava il tipo di attenzioni che Hunt poteva offrire
in quantità. Ma non Abby. Gli sarebbe piaciuto conoscerla meglio. Ovviamente
non in modo serio...
Allo stesso tempo, non riusciva a immaginare di conoscerla in qualunque altro modo.
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