Recensione
C’è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce.
(Leonard Cohen)
Eccomi giunta al terzo volume di questa strepitosa serie che sto divorando senza alcuna remora.
Con “Sulle orme dei poeti” i protagonisti sono Aiden Cavendish e Morgan Ward che si sono visti nelle ultime pagine di “Come un marchio sulla pelle” e per chi ha letto i primi due volumi sa di chi stiamo parlando e cosa ci si prova guardandoli.
Aiden è uno spettacolo, ammirarlo nella sua gelida presenza, bello, biondo, con occhi azzurri e sguardo di ghiaccio, ascoltarlo e lasciarsi ammaliare dalla sua ironica, sarcastica parlata, amarlo per il suo non voler essere guardato con compassione e preoccupazione, tutto questo è da sballo.
Di contro abbiamo Morgan, alto una manciata di centimetri più di Aiden, ma molto più muscoloso, vissuto, con sguardo duro, parlata rude, sempre con un ringhio sulle labbra, occhi scuri, capelli brizzolati e tanto cattivo quanto sexy.
Ma l’incontro tra loro due non è solo questo, ma tanto tanto di più e non ci sono parole sufficienti che riescono a racchiudere le sensazioni che le loro interazioni provocano e provocheranno nei lettori.
Tenendo il libro con una mano, allungò l’altra sulla sua testa, affondando le dita nei ciuffi scompigliati che gli solleticavano la pelle attraverso la canottiera. Il suo amore per l’ordine lo avrebbe spinto a prendere un paio di forbici per regolargli quella chioma indomita, dove il nero lasciava spazio qua e là a spruzzi di grigio, soprattutto in corrispondenza delle tempie. Ma un aspetto curato sarebbe solo parso una stonatura, su di lui. Cominciò ad accarezzarlo, passando le mani su quei capelli che riuscivano a risultare mossi e caotici pur non essendo davvero lunghi. Farseli scorrere tra le dita, sciogliendo con gentilezza i nodi, era una sensazione molto più piacevole di quanto si sarebbe aspettato.
Dopo aver acceso la lampada da lettura, ricercò il suo viso, assicurandosi di scorgere le palpebre abbassate e i lineamenti rilassati di chi era ancora immerso in un sonno profondo. Che fosse un’attrazione, un bisogno istintivo o un sentimento a cui non voleva trovare un nome, in qualche modo per loro funzionava, e andava bene così.
Senza svegliare Morgan, lasciando una mano immersa nei suoi capelli, aprì il libro di poesie e cominciò a leggere.
Un personaggio resta nelle retrovie e ordisce per ottenere ciò che vuole e ho i brividi a immergermi nelle pagine del quarto volume, conoscendo quali siano i suoi obiettivi.
Però non riesco a stare lontana, quindi vi saluto e vi invito, caldamente, a non perdere questa serie.
Buona lettura, alla prossima
5 infinite coccole
Saluinadia
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