TITOLO: Requiem di
Primavera – Libro II
AUTORE: Krisha
Skies
EDITORE: Words
Edizioni
GENERE: Fantasy
(dark/mitologia)
FORMATO: Ebook (2,99, in offerta lancio a 2,69) - Cartaceo (15,90)
DISPONIBILE SU
AMAZON E IN KINDLE UNLIMITED
Il Destino del Dio
dei Morti è nelle sue mani.
Gli dèi non sono creature di certo
semplici. Acheron, il principe degli Inferi è forse la più complessa di tutte.
E Lenora, l’Obolo mortale del cui soffio vitale non sembra poter fare a meno, è
una sorta di ossessione per lui. Lenora, però, è molto di più di una piccola
umana: è a lei che il dio dei Morti ha affidato parte del suo potere. Ed è
per lei che Acheron farebbe di tutto.
Se nel primo volume, Requiem d’Inverno,
Krisha Skies ci presentava un mondo mortale dalle regole precise, strutturato
alla perfezione, in questo secondo volume della dilogia è più di ogni cosa il
regno dell’Ade che ci viene mostrato: i luoghi suggestivi, la bellezza delle
illusioni create da Acheron solo per far piacere a Lenora, le creature
oltremondane che lo provocano e lo spauracchio di guerra all’orizzonte per il
dominio sul regno dei morti.
Il Dio della Vita, il Dio dei Morti, la
Morte stessa, demoni e giudici dell’oltretomba, in un quadro perfetto e
armonioso, che non si limita né nella sua strabiliante bellezza né nella sua
crudele malvagità. Eppure, è qui che Lenora inizia a sentirsi a casa, molto più
di quanto non si sia mai sentita in vita sua: lontana dalla madre, dall’amato
fratello Julian, dal marito violento e dalle regole della Sororitas, Lenora
imparerà a conoscersi e a conoscere Acheron.
Legarsi a lui sarà naturale, scoprire a
poco a poco un sentimento fiorente, dal profumo di narciso e dalla consistenza
di leggeri falene, che sa di proibito e oscuro, ma da cui è ammaliata ormai.
Ma di Acheron può fidarsi?
Quanti segreti le nasconde il principe degli Inferi?
Sta a voi lettori scoprirlo, immergendovi
nella lettura di questo volume conclusivo della dilogia.
TRAMA
Il mondo dell’oltretomba non è semplicemente la dimora dei defunti, ma terra di
creature infide, di anime destinate a perdersi o a salvarsi, di demoni e dèi.
Qui, dove persino nei paradisiaci Campi Fioriti si annidano insidie, Lenora è
costretta a cominciare la sua nuova vita al fianco del principe Acheron,
rinunciando alla propria esistenza mortale. Tanti sono però i segreti che il
Sommo Giudice cela, così come gli innumerevoli peccati commessi in nome della
vendetta e del desiderio di redenzione. Eppure, i gesti inaspettatamente teneri
e le premure che le rivolge fanno vacillare Lenora nel proposito di non cedere
al serrato, quanto inspiegabile, corteggiamento del Principe degli Inferi.
Quando il loro legame muta in qualcosa di profondo e passionale, però,
scioccanti rivelazioni sconvolgono vita e cuore di Lenora, che diventa
consapevole di essere lo strumento per la fine di Acheron o per la sua
salvezza. Nel mondo dei vivi, intanto, l’inverno ha ormai ceduto il passo alla
primavera e le note del Requiem suonate nella cattedrale di Kraven potrebbero
nascondere le chiavi del destino dell’Ade.
L’AUTORE
Krisha Skies
esordisce ancora liceale pubblicando il primo romanzo con il suo vero nome.
Seguono altre tre pubblicazioni, quasi tutte di genere fantasy. Dopo aver conosciuto
la piattaforma online “Wattpad” e aver cominciato a pubblicare le sue storie
proprio con lo pseudonimo di Krisha Skies – che omaggia la protagonista del
primo romanzo fantasy scritto a quattordici anni e rimasto inedito –, nel marzo
2021, con lo stesso pseudonimo, pubblica per la casa editrice Horti di Giano
“Dark Wings”, primo libro del Ciclo delle Ali Oscure. Laureata in Lettere
moderne, oltre che della scrittura, della lettura, del cinema e dei manga, è
sempre stata un’amante dei viaggi. Oggi si divide tra il lavoro, la famiglia e
la passione per la narrativa fantastica.
ESTRATTI
1. La sua mano
destra mi scivola d’improvviso lungo la schiena, spingendomi di più contro il proprio
bacino, mentre la sinistra mi afferra dietro la testa.
«Lenora» mi chiama
in un lento sussurro, schiacciando le labbra sulle mie.
Sono già succube
di quel tocco, ma resto sconvolta dalla reazione del mio corpo quando avverto
il calore umido della sua lingua accarezzarmi la bocca. Il cuore prende a
battermi in maniera forsennata, le mie cosce stringono di più i suoi fianchi,
la schiena s’inarca leggermente.
«Mio signore» gemo,
chiudendo gli occhi, senza riuscire a comprendere come un solo bacio possa
provocarmi tanto piacere.
«Di’ il mio nome»
mi ordina lui, mordendomi leggermente il collo.
Lo abbraccio,
avvicinandogli la bocca all’orecchio, e sospiro quando le sue labbra scendono a
solleticarmi il seno, attraverso il tessuto impalpabile della tunica.
«Acheron…»
2. «Lo hai detto tu stessa…»
«Di che parlate?»
«Hai detto il principe dell’Ade.
Principe. Non re.»
«È la stessa cosa.»
«Oh, no, non lo è, invece. Il tuo principe
indossa la corona crisoelefantina che apparteneva a Orpheus, ma non è stato mai
incoronato re. Questo perché egli stesso si sente un usurpatore da moltissimo
tempo. Il mio signore t’invita a diffidare di una creatura mutevole e
pericolosa qual è Acheron. Tu non sai di cosa può essere capace.»
3. «La chiave sei tu. Tu l’ago della bilancia.» Il Demone
Contorto fa un piccolo sospiro, emette un breve fischio socchiudendo le labbra
sottili. «Potrai rappresentare la rovina del principe dell’Ade, come auspica
Orpheus, o la sua salvezza…»
«…come desidera Ardha?»
Lui scuote piano il capo. «No. Ardha lascerà
che sia il Fato a decidere. Ha dato a suo figlio e a te l’occasione di
sistemare le cose e starà a voi saperla sfruttare.»
4. «Il mio posto è
accanto a te o in nessun luogo» aggiungo in un fiato, avvertendo un improvviso
torpore cominciare a pervadermi le membra. «Acheron.»
Lui chiude un attimo gli occhi mentre mi
racchiude il volto tra le mani che tremano violentemente. «E io darei qualsiasi
cosa per averti ancora con me, mia regina.»
Nel momento in cui solleva le palpebre, vedo
tenerezza e determinazione brillargli nelle iridi. Le sue labbra si schiudono
sulle mie e, mentre avverto il mio potere – il suo potere – fluirmi via
dal petto, sento che ogni tessera del mosaico sta per tornare nella sua
posizione originaria.
Il modo in cui
Acheron mi strappa le ultime stille di vita somiglia in tutto e per tutto a un
vero bacio d’amore: caldo, lento e dolcissimo.
E alla mia memoria
riaffiora un altro bacio, ricevuto anni fa da una misteriosa creatura
oltremondana che allora non aveva voluto svelarmi il suo nome. I suoi occhi
avevano le sfumature dell’aurora boreale e i capelli erano chiari come raggi di
luna.
Quando gli chiesi
che cosa avesse fatto, il dio rispose: Ti ho dato il tuo primo bacio.
L’unico che non ricorderai.
Ma adesso ho ricordato, Acheron. Ho ricordato.
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