Titolo:
Un amore incancellabile: Ritorno
1°
volume di una trilogia, non autoconclusivo
Uscita:
8 dicembre 2021
Genere:
historical romance
Pagine:
250
Prezzo
ebook: € 2,99
in
promozione a € 0,99 dal 1 al 9 dicembre
Prezzo
cartaceo: € 11,99
Disponibile
su Amazon, anche con Kindle Unlimited
Trama
Inghilterra 1830
Eve è la giovane figlia del potente
duca di Tresham. Ha vissuto per anni in un collegio per giovani aristocratiche,
lontana dagli affetti e dagli scandali.
È buona, generosa, innocente, come lo era sua madre Alyce. Tornata in seno alla
sua famiglia, si prepara al debutto in
società, sognando un uomo fedele e altruista, che la ami e la sposi.
Incontra invece Richard: scuro, pericoloso, con due occhi di ghiaccio. Lui è
tutto ciò su cui l’hanno messa in guardia fin da bambina. Lui è chi non
dovrebbe mai guardare e a cui un’ innocente come lei non dovrebbe rivolgere
neanche parola: libertino, cinico, edonista. Un uomo che non ha il matrimonio
tra i suoi obiettivi. Soprannominato il
figlio del diavolo, nasconde più di un peccato e di un segreto. Può un angelo innamorarsi
del diavolo? E può il diavolo, desiderare un angelo?
Tornano gli eredi dei Tresham in un nuovo, appassionante capitolo:
passioni, tradimenti, colpi di scena, segreti inconfessabili...amori
incancellabili.
Primo
volume di una nuova trilogia. Non autoconclusivo.
Primo estratto
Richard la
conduceva nella danza sicuro, forte, autorevole. Eve si lasciava condurre, sostenuta
dalle forti braccia di lui. Sperava di non inciampare e di non essere goffa. Aveva
la ricorrente tentazione di guardare i propri piedi, di contare i passi. Non
aveva mai ballato così stretta a un uomo, a pochi centimetri dal suo torace, dal
suo viso, dal suo respiro. Lui si accorse del suo disagio: «Cosa avete?
Rilassatevi, vi guido io. Sembrerebbe quasi che non abbiate mai ballato un
valzer prima…»
Era ammutolita,
ma cosa le stava succedendo? Non era mai
rimasta a corto di argomenti. In quel momento rimpianse la
sua poca esperienza nella vita “di società” e nell’arte del corteggiamento. Non
sapeva cosa rispondergli. Come avrebbe voluto essere più esperta e sofisticata,
chissà come rideva di lei, dentro di sé! Chissà come doveva sembrargli sciocca!
Si scosse, dopotutto era una Tresham e parlò per spezzare quel silenzio e
l’incantesimo di quegli occhi.
«Non sono a disagio» mentì. «È che non mi
sono mai trovata prima in una situazione così sconveniente».
«Perché vi sembra una situazione sconveniente? Cosa c’è di così ambiguo?»
E la guardò
sfidandola a dirgli la verità. Lei alzò il viso e lo fissò, raccogliendo la sua
sfida. «Innanzitutto siamo troppo vicini, non siete alla dovuta distanza».
«Davvero?» I
suoi occhi brillavano: era divertito, rilassato ma allo stesso tempo vigile, come
un predatore. Lei si umettò le labbra. Quegli occhi di ghiaccio seguirono quel
movimento e rimasero a fissare la sua bocca. La sua voce si fece più bassa e
roca mentre le chiedeva: «E dove vi hanno insegnato qual è la giusta distanza?
Nel collegio che avete frequentato?»
«Cosa ne sapete voi?»
Era seccata dalla sua ironia. «Non mi
conoscete; non sono stata neanche degna di esservi presentata, come invece
altre nobildonne qui presenti».
Lui rise, una risata piena, soddisfatta. Eve vide di nuovo quella luce, quel
lampo ed ebbe ancora l’irritante sensazione che lui conoscesse dei segreti che
lei ignorava, che la conoscesse meglio di quanto lei conoscesse se stessa.
«Dato che ho presentato i miei omaggi solo alla contessa di Langley ne deduco
che vi riferiate a lei. Cos’è, siete gelosa? Mi lusingate. Se avessi saputo che
mi stavate aspettando sarei venuto molto prima. Non avrei fatto passare tutto
questo tempo…»
Era sempre più confusa. Lui diceva cose incomprensibili, era impudente,
sfacciato e faceva allusioni che non era sicura di capire. In quel momento
provava l’impulso di schiaffeggiarlo e di togliergli quel sorrisetto
soddisfatto dal viso. «Ma cosa dite? Non siate ridicolo» rispose con la massima
alterigia che riuscì a simulare. «Vi facevo semplicemente notare che non
eravamo stati adeguatamente presentati; se siete un nobile, come sembra, sapete
benissimo che è scandaloso rivolgere la parola a una dama che non si conosca,
figuriamoci chiederle un ballo».
La fissò con uno sguardo penetrante. «Allora perché avete accettato il mio
invito? Perché non mi avete rifiutato?»
«Come potevo farlo?
Non volevo creare uno scandalo e poi non umilierei mai nessuno con un
rifiuto pubblico».
Richard si irrigidì, premette un po’ più forte le dita lunghe, forti, scure, sulla
spalla candida di lei. «E’ solo per questo che avete accettato? Perché vi ho fatto pena? Sono molte le cose che voglio da voi e la
pena non rientra tra queste, non offendetemi».
«Non voglio offendervi, sto solamente
dicendo la verità. Vi sarete accorto che stavo per ballare con il duca di
Welbourne, voi vi siete messo in mezzo, a quel punto cosa dovevo fare?»
«Mentite». Adesso il tono di lui era basso, vibrante di collera e delusione a
malapena trattenute. Eve capì di aver ferito il suo orgoglio. In parte le
dispiaceva ma l’aveva spinta lui a dire quelle parole, con il suo fare
arrogante ed autoritario. Cercò comunque di rimediare, almeno in parte «Non
dovete offendervi: in fondo, io non so chi siate e perché abbiate voluto
danzare con me»
«Oh sì che lo sapete» le sussurrò sul collo. «Ve l’ho già detto: ho voluto
ballare con la donna più bella della sala, con la debuttante più affascinante.
Volevo stringervi tra le braccia». I suoi occhi ora mandavano lampi, le sue
parole erano dure, sembravamo minacce. «Se fosse per me, ora sareste attaccata
al mio torace e respirereste la mia stessa aria».
Eve arrossì, di nuovo; con quell’uomo era impossibile
non farlo, non rispettava le più elementari regole della decenza. Le diceva
cose intime, scandalose, come se lei fosse la sua donna, come se gli
appartenesse.
«Volevo avervi ad un centimetro e vedere da vicino se il vostro viso era così
sconvolgente, la vostra pelle così perfetta, le vostre labbra così tentatrici…»
Era scioccata. Nessuno le aveva mai parlato con tanta violenza e al contempo
tanta passione. Tremava per l’intensità di quello sguardo, per quella luce che aveva
scorto nei suoi occhi…desiderio? Non ne
era sicura, eppure…sembrava. Lei, dal canto suo, aveva i sensi sconvolti: la
sua pelle fremeva, le sue narici erano sature del profumo di lui, un misto di
colonia e virilità. «Non dovreste parlarmi così, non sta bene. Mi state
mancando di rispetto. Noi non siamo né amici né fidanzati, non siamo nulla
l’uno per l’altra. Non so neanche il vostro nome».
«Oh, vi prometto che presto saremo molto di più che semplici conoscenti; queste
sono solo stupide formalità e sciocche regole. Comunque, visto che ci tenete
tanto…sono Richard Glainsbourgh,
Marchese di Stanton, per servirvi».
«Siete un marchese? Non lo sapevo; io
sono…»
«So chi siete».
Lei rimase stupita. «Come fate a saperlo?»
«Ero nella sala da gioco quando siete arrivata, vi ho visto e vi ho
riconosciuta. Siete più donna, ora, più matura. Il vostro viso ha acquisito
maggior espressività e dolcezza, il vostro corpo è maturato; siete sbocciata in
un bellissimo fiore e avete mantenuto le promesse di quando vi ho conosciuta, sei
anni fa».
«Sei anni fa? Ma dove, come?» chiese
confusa.
«Non vi ricordate di me? Eppure io non ho mai potuto dimenticare il vostro
volto…ragazzina».
Daniela
Tess
Lettrice compulsiva e scrittrice di romances. Vive a
Roma, della cui storia è un’appassionata. Ama viaggiare, adora l’estate e il
mare, elemento che ritiene un toccasana per il suo spirito, un naturale
antidepressivo. Sogna una casa con terrazzo dove far spaziare lo sguardo e dove
inseguire le sue visioni. Sì perché da quando ha iniziato a scrivere non si è
più fermata. Lei non “pensa” alle sue storie, lei le “vive” nella sua mente, le
appaiono come film precostituiti. Può solo assecondarle e seguire i caratteri
capricciosi dei personaggi che affollano la sua mente. Vorrebbe avere più tempo
per leggere e “creare trame” ma è anche consapevole di amare i suoi alunni e
ritiene l’insegnamento una “passione” a cui difficilmente potrebbe rinunciare.
Vedere occhioni spalancarsi di curiosità ed entusiasmo è un’emozione
irrinunciabile nonché una responsabilità grande e gratificante. L’avvicinamento
alla scrittura è stato graduale. Dapprima Daniela è stata una lettrice
onnivora, amante soprattutto di gialli e rosa. Dopo aver letto migliaia di
romances, un bel giorno, in un forum, raccolse una sfida: avrebbe provato a
scrivere una fan fiction storica, ambientata nell’Ottocento inglese. Il primo
capitolo nacque come d’incanto…finalmente le sue fantasie avevano la
possibilità di liberarsi e correre a briglia sciolta. Nel suo primo romanzo ha
messo gli elementi per lei ideali di una storia: un’eroina bella, dolce,
generosa e determinata a perseguire i suoi ideali e la felicità; un eroe forte,
onesto, romantico e passionale; un amore contrastato, inaspettati colpi di
scena e tanta introspezione psicologica. Daniela ama scavare nell’animo dei
suoi personaggi, rivelarne l’anima nascosta. Nelle sue storie, ricche di “coup
de theatre”, spesso nulla è come appare.
- bibliografia completa
Serie “Un amore proibito”.
1) Un amore proibito- Origini #1 trilogia
2) Un amore proibito- Orgoglio #2 trilogia
3) Un amore proibito-Oltre #3 della trilogia
4) I Racconti di un amore proibito (due racconti spin
off della trilogia)
5) Un amore proibito: la trilogia completa e i
racconti (riedizione di tutte le opere precedenti in un unico volume)
Sito: danielatess.com
https://www.danielatess.com/
Ig: @danielawritess
https://www.instagram.com/danielawritess/?hl=it
Fb: @danielawritess
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