Titolo: Vivi davvero?
Autori: Federico Galantini e Nikolai Tisci
Editore: Passione Scrittore self – publishing
Genere: Narrativa di genere
Data di pubblicazione: 23 Settembre 2021
Romanzo: Autoconclusivo
Formato: Cartaceo euro: 13,00
TRAMA
La società, la libertà, le responsabilità della
vita in rapporto con i cellulari, i social network, i "like": sono
questi alcuni degli argomenti trattati nell'opera. I due protagonisti, Federico
Galantini e Nikolai Tisci, si pongono domande assolutamente attuali e
condivisibili: come interagire con gli altri, soprattutto dopo una pandemia che
ci ha costretti a isolarci; quanto è importante il ruolo genitoriale e quello
dell'educazione nella vita di una persona; quanta libertà abbiamo nella società
in cui viviamo; quanto siamo disposti a pagare per la visibilità sui social. In
un mondo in cui la moneta di scambio è il "like", i due giovani si
interrogano sulle conseguenze dello sviluppo della tecnologia e sull'enorme
spazio che ormai ha nella nostra vita, ma non solo. Gli autori, che non
sembrano aver paura di dire ciò che pensano, aiutano il lettore a riflettere su
interrogativi quasi esistenziali e lo guidano incoraggiandolo a sviluppare un
proprio pensiero e a sostenerlo, soprattutto se diverso da quello che coloro
scrivono.
RECENSIONE
Una lettura educativa, intelligente e sensibile
ai temi attuali, sia dei più giovani che degli adulti. Una critica costruttiva dei
tempi moderni, all’uso molto spesso inaudito e improprio della tecnologia, ma
anche alla società in cui si vive, al modo in cui i giovanissimi sperperano
denaro dall’età di dieci anni e al lusso sfrenato, a cui i due autori, che si
definiscono rispettivamente Scrittore e Saggio, seduti su una panchina di
cemento, non danno manforte, anzi danno un manrovescio morale, uno schiaffo
alla società che ci vuole tutti uguali e senza libertà.
Un saggio diverso da tanti che mi è capitato di leggere, in cui si entra davvero nello specifico dell’originalità. Si attraversano i corridoi della mente, dalla solitudine alla compagnia, dalla violenza sulle donne all’emancipazione femminile, passando per l’importanza della famiglia unita, e anche le esperienze di vita fatte tramite i libri.
Lo Scrittore è curioso, pone delle domande
continue al Saggio, che come un filosofo d’altri tempi risponde senza perdere
mai il filo del discorso. Il tutto, contornato da un sottofondo di cicale che
friniscono, perciò nell’immaginario collettivo del lettore vi è una bellissima
immagine bucolica, come in quei luoghi di Atene in cui Aristotele era solito
insegnare ai suoi allievi.
Si parla anche del dio Denaro, in quanto materialismo, consumismo, e così anche le droghe, il vizio e molto altro hanno disturbato la collettività e il singolo individuo che come gli influencer cercano un’approvazione dal pubblico e mancano assolutamente di profondità d’animo, troppo scaltri, pericolosi per i più giovani che traggono tutt’altro che beneficio da queste figure assolutamente da bocciare.
Nella sezione chiamata “Tutti possono essere
tutti, mentendo” mi è piaciuto il modo in cui si è parlato delle app di
incontri nello specifico, poiché vengono denunciate queste attività e queste
culture di massa così poco produttive e soprattutto così poco costruttive per
lo stesso amore e per la stessa capacità di trovare l’anima gemella che
sembrerebbe davvero perfetta ma in realtà nella maggior parte dei casi è solo
una finzione.
Nessuno ormai sembra sapere più da che parte
stare, nessuno sembra avere personalità e mentre i due personaggi, Scrittore e
Saggio, si confrontano loquacemente tra di loro, si sentono spesso dei rumori
alle loro spalle, come di tramestio nei cespugli, e spesso entrambi trovano
della spazzatura accanto alla panchina.
Ma chi ci sarà che si nasconde e che ascolta
ogni loro discorso in silenzio, attentamente?
Il libro si conclude con le parole del saggio e con quelle dello scrittore, e ovviamente con la risposta alla domanda di prima che io non vi darò per non rovinarvi la bellissima sorpresa che alla fin fine darà un senso compiuto a tutta l’opera, già di per sé è molto intelligente e raffinata.
Il saggio non vuole ergersi alla perfezione, ma vuole sicuramente avvicinarsi a uno stile di vita, a quei dogmi sacri di bellezza che aprono la mente e l’anima, altrimenti spoglie e deludenti, insane e impoverite dal brusio del mondo spesso burrascoso ma che non dice niente di importante.
Non possiamo e non dobbiamo privarci della
libertà, non dobbiamo privarci dell’amore vero, della cultura, dobbiamo invece
vivere senza telefono almeno per qualche ora, dobbiamo spegnere la tecnologia e
far riavviare il cervello, spesso “morto” a causa della troppa disinformazione
che scorre in rete, causa tra l’altro della morte di troppi giovani fragili e
disattenti.
In conclusione, dobbiamo respirare aria sana,
non miasmi anticulturali che ci vengono inflitti continuamente, in modo
irresponsabile e cinico.
VOTO IN COCCOLE: 5
FIRMA DEL RECENSORE: ROBERTA CANU
*Ringraziamo gli autori e la casa editrice per la copia digitale*
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