RECENSIONE: I sospiri dell’anima di Raffaella Giordano



Titolo: I sospiri dell’anima 

Autore: Raffaella Giordano

Editore: self publishing

Genere: Poesia 

Data di pubblicazione: 28 giugno 2021

Romanzo: Autoconclusivo

Formato ebook: 0,99 cent 

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TRAMA

In questo volume, troverete una raccolta di pensieri, che racconta il viaggio dell'autrice lungo le strade tortuose della vita. Spesso triste. Talvolta pervaso dalla disillusione, ma con una enorme speranza nel futuro, che spesso ci sorprende facendoci incontrare persone capaci di insegnarci l'amore.

 

RECENSIONE:                   

Parto con il dire che ho avuto una sensazione molto piacevole nel leggere le poesie di Raffaella Giordano, e proseguo con l’affermare che la sua penna è non solo delicata e attenta ai temi importanti della vita, ma valorizza la figura femminile, armonizzandone i tratti romantici e sensibilissimi. 

I respiri profondi, affannati, i corpi sudati e intrecciati, che richiamano una sessualità e un erotismo dolce e mai volgare, ci accompagnano in un percorso d’amore fatto sì di certezze ma anche di incertezze sul domani che giungerà.

“I respiri affannati,

I corpi sudati e intrecciati.

La forza dei tuoi colpi,

Come per voler unire i nostri corpi.

Non importa se non avremo mai un domani

Perché in questo istante stai

Dimostrando di amarmi.”

Più che poesie mi sono sembrate, nel leggerle tutte d’un fiato, canzoni, storie con delle morali ben definite e talvolta malinconiche e struggenti.

Non vi è mai una nota stonata in questo ‘paesaggio poetico spesso doloroso’ poiché la Giordano, che non ama definirsi poetessa ma è molto brava e talentuosa, riesce in rime baciate, talvolta invece assenti o che sperimentano dei salti, come fossero ballerine, a dimostrare che la natura ha una forza motrice incommensurabile, quanto o più dell’amore stesso.

Mi ha colpito molto la parte centrale dell’opera e anche quella in cui si parla della violenza sulle donne. L’amore che ossessivo uccide l’amore vero, lasciando al posto di belle rose, solo spine e cicatrici.

Un amore deve essere libero, deve lasciare la speranza intatta nel cuore e negli occhi di chi lo vive. Se invece ti affossa, è soltanto un amore velenoso, da cui stare alla larga, perciò la Giordano affronta l’amore che non è amore, quello in cui l’uomo ci marcia alla grande e la donna piange per uno che non la merita nemmeno.

Si deve essere molto empatici per sentire il dolore delle persone, e la Giordano riesce a captare il dolore intimo di tutte, perché quando si tratta di violenza fisica o psicologica, siamo tutte NOI, nessuna esclusa.

Siamo donne, non oggetti, e quindi credo che questa silloge dovrebbero leggerla specialmente gli uomini, per comprendere almeno un po’ che non siamo nate per essere trattate spesso da tanti di loro come scarto.

Mi sono commossa, mi sono rilassata davanti a queste poesie, perché sono semplicissime ma raccontano, in modo catartico e puro, la verità, senza filtri.

“Ti penso ancora sai?

Ma forse tu non l’hai fatto mai,

Ricordo ancora i nostri baci

Che erano dolci e fugaci.

Tu mi parlavi piano

Mentre io cercavo di starti lontano…”

E oggigiorno, abbiamo bisogno proprio di questo: dell’essenziale.

Molto spesso ci imbattiamo in poesie complicate, anche belle, ma che non trasmettono la stessa lucente trasparenza d’intenti della silloge in questione, e il segreto credo che stia proprio lì: nel cuore di chi scrive e in quello di chi legge.

Se noi donne uniamo i cuori, e le parole, e le rime, e le frasi, allora anche l’uomo può un giorno sicuramente smettere di ucciderci.  


VOTO IN COCCOLE: 5

FIRMA DEL RECENSORE: ROBERTA CANU

 

*Ringraziamo l’autrice per la copia digitale*  

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