SEGNALAZIONE: NUOVA VESTE E NON SOLO... SABRINA PENNACCHIO




Titolo: The Devil and The Lady

Data uscita: 10 Agosto 2020

Autore: Sabrina Pennacchio

Pagine: 286

Formato: E-Book e Cartaceo

Editore: Amazon

Collana: Urban Fantasy

Prezzo: 2,99€ e-book / 12,99€ versione cartacea / 20€ versione cartonata

BookTrailer disponibile su YouTube, Facebook e IGTV [  youtu.be/cXlDHOIZNqw ]

Playlist consigliata: youtube.com/playlist?list=PL5TtSPoLEVWU2j1QePA6UJVw2He89Z6Ul




Trama:

L’anima… la parte più candida di noi… una singola pennellata, più scura delle altre, può davvero bastare a marchiarla per sempre?

Fin dove può spingere il desiderio di salvezza che oscura il nostro cuore? Quel senso di inquietudine e di smarrimento, pronto a scendere sulla nostra testa come la falce della morte?

Aleyn, colta da un’improvvisa disperazione e da un dolore costante che le pulsa nel petto, farà il primo, madornale, errore della sua vita: invocare il Diavolo in persona per supplicare il suo aiuto. Samael entrerà così nella sua vita, un passo felpato dopo l’altro, fino a scoprire chi ha lanciato la maledizione di morte certa che aleggia sulla testa della sua dannata per tutto il romanzo.

Sabrina Pennacchio torna con un fantasy che, non solo ci porterà nella vita della protagonista, tra amore, perdite e fatali attrazioni, ma ci farà immergere in quella lotta tra il Bene e il Male che Samael e i suoi fratelli stanno combattendo dall’Alba dei Tempi: qual è la sottile linea che divide davvero giusto e sbagliato?



Estratto capitolo 1°:

«Ego vocare vobis, Mephisto. Tibi respondere, ut mihi vocant, e questo dovrebbe risolvere tutto? Quanto sei sciocca, Aleyn.» Nel momento in cui portò le falangi ad asciugarsi le lacrime, però, le fiammelle dei lumi ondeggiarono sino a spegnersi completamente, lasciandola nella totale oscurità.


Dall’ abisso infernale qualcuno aveva udito le sue parole.


Se Egli avesse dovuto descriverlo, probabilmente non avrebbe saputo farlo.

Finché qualcuno non chiamava il suo nome, poteva concedersi quell'ozio del corpo e delle forze che secondo dopo secondo si rigeneravano, come un neonato che si lasciava nutrire dalla madre, ancora rinchiuso nel suo grembo. E poi, eccolo, arrivava il momento propizio in cui veniva chiamato, in cui poteva abbandonare il suo personale limbo, per essere scaraventato nuovamente in quell'agonia umana che lui avrebbe plasmato a suo piacimento, fino all’attimo in cui l’anima dannata sarebbe divenuta un ente perfetto che l’avrebbe sfamato.

Quella voce femminile arrivò dapprima come un lieve sussurro alle sue orecchie, un mormorio carico d’incredulità che fece aprire di scatto i suoi occhi cremisi. Le labbra si curvarono in un ghigno e si lasciò condurre da quella frase che era diventata, ormai, la liberazione e la condanna di colei che l'aveva pronunciata, neanche credendoci davvero. Era ciò che preferiva: accogliere le

evocazioni di coloro che erano scettici, mostrando il vero terrore per la stupidità che li aveva condotti da lui.

Il buio fu la prima cosa a cui dovette riabituarsi ma non ci mise molto: lasciò che la sua figura galleggiasse per qualche istante a mezz'aria prima di far sbattere le grandi e maestose ali nere che fecero riaccendere, una ad una, tutte le candele presenti nel posto dov’era stato condotto. A guardarlo vi erano gli occhi verdi di una giovane donna.

Il Diavolo, così lo conoscevano i mortali, poggiò con delicatezza i piedi proprio al centro di quel cerchio che lei sembrava essersi tanto impegnata a disegnare e la guardò, socchiudendo appena le palpebre. «Sei stata tu ad avermi evocato?»




Estratto dal capitolo 7°:

«Ti dirò...» fece, ancora inginocchiato, sporgendosi poco di più verso di lei, avvicinando il viso al suo. «Ho molti metodi per smettere di pensare a cose futili.»

«E quali sarebbero?» era la prima volta che gli si ritrovava così vicina, tanto da poter notare le sfumature cremisi del suo sguardo. Era bello, Samael, degno della nomea che portava, eppure non era sano che il cuore iniziasse a battere così forte per la sua vicinanza.


Il Tentatore.

Il Peccato personificato.

La fine per la tua anima.


Era già tanto che in quel periodo passato insieme lei non gli fosse caduta tra le braccia come spesso si diceva: dona l’anima al Diavolo e gli avrai donato tutto te stesso.


Era un matrimonio col Demonio.




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