Titolo: “Una nuova vita” – Parte prima
Autrice: J.S.Parker
Casa editrice: self
Genere: contemporaneo
Lunghezza: pagine 355
Data di pubblicazione: 24 aprile 2017
TRAMA:
Sam è un ventunenne timido ed impacciato, che ha da poco fatto i conti con la sua omosessualità. Trasferitosi a Milano per lavoro, Sam si vedrà catapultato in un mondo fatto di lusso, eleganza e buone maniere. "Il Cavaliere" è uno dei più antichi e rinomati ristoranti della città, luogo di ritrovo del mondo della finanzia e della ricca borghesia milanese. Qui Sam, assunto inizialmente come aiuto cameriere, si troverà presto a diventare commis dell’affascinante e tenebroso Marco, il primo sommelier del ristorante. Da subito Sam percepisce una strana attrazione per quel ragazzo scontroso e taciturno, dall’aria apparentemente impenetrabile. Lo ammira da lontano, ne studia gli atteggiamenti e inizia ad essere inconsciamente affascinato dal suo mondo. Pian piano, tra Marco e Sam nasce una strana amicizia che, col passare del tempo, si trasformerà in qualcosa di più profondo. Senza neppure accorgersene, Sam finisce nel baratro di una relazione malata – la voragine oscura – permeata di misteri ed ombre. Chi è realmente Marco? Quale segreto nasconde? E soprattutto, che legame esiste tra lui e i Plincher, la potente famiglia milanese, cliente affezionata del ristorante?
Recensione:
Sam, ragazzo dall’apparenza innocente, si trasferisce a Milano per andare al lavorare in un famoso e ricercato ristorante. Qui incontra Marco, il sommelier del locale, un ragazzo introverso con atteggiamenti spesso maleducati. Sullo sfondo troviamo anche i componenti della famiglia Plincher, che avranno un ruolo importante nella vicenda con un colpo di scena notevole. Nessuno dei due personaggi principali è riuscito a provocarmi empatia. Ho trovato Sam fin troppo accondiscendente con l’altalenante atteggiamento di Marco, e quest’ultimo, con i suoi scatti improvvisi e un po’ fuori dalle righe mi è parso quasi bipolare. Un altro appunto che mi sento di fare all’autrice è la difficoltà che ho avuto nel capire chi stesse parlando al termine di ogni discorso, e questo a causa della scelta di andare a capo ogni volta alla chiusura dei caporali: spesso son dovuta tornare indietro per realizzare chi stesse dicendo cosa a chi. Nel complesso ho trovato piuttosto pesante la prima metà del libro con le innumerevoli descrizioni dei vini che mi hanno rallentato nella lettura. La seconda metà invece è più scorrevole e devo ammettere che la fine mi è piaciuta, mi è sembrata perfettamente in sintonia con l’intero libro.
Per me 3,5 coccole.
A presto, la vostra Aylen.
*Si ringrazia l’autrice per la copia digitale.*
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