Titolo: SCHEGGE DI PAROLE
Autore: Maria Cristina Buoso
·Copertina
flessibile: 54 pagine
·ISBN-13: 979-8724855846
·Peso articolo: 68
g
·Dimensioni: 12.7 x 0.36 x 20.32 cm
https://www.amazon.it/dp/B08ZBJFYD3
Si muove in bilico recuperando
stilemi ed atmosfere della poesia futurista, della poesia visiva, delle
avanguardie e delle sperimentazioni letterarie che hanno caratterizzato i primi
decenni del ‘900, la silloge poetica di Maria Cristina Buoso: “Schegge di
parole”.
I versi si insinuano, si
disgregano, prendono spesso possesso dell’intera superficie della pagina del
libro, chiedono spazi e pause di volta in volta diversi; gli stessi segni di
interpunzione, le onomatopee, i fonosimbolismi, il raddoppiamento delle
consonanti (a creare neologismi), ad esempio, divengono protagonisti
fondamentali delle varie liriche, creando così un nuovo rapporto tra lo
scritto, l’immagine e di conseguenza il lettore.
Nonostante ciò, le poesie…
“Non uccidono alcun chiaro di luna”, come invece tuonava Filippo Tommaso
Marinetti nel manifesto programmatico del Futurismo, con lo specifico intento
di rompere con la tradizione classica della poesia e della letteratura,
esaltando negli scritti ben altri valori come il dinamismo, l’energia, la
velocità, l’uso di determinate parole a scapito di altre.
Certamente, le poesie di Maria
Cristina Buoso non si perdono in rivoli e descrizioni dettagliate ma conducono
all’essenza, al vigore della parola, all’essenzialità anche di una sola parola
che diviene verso isolato redatto in maiuscolo oppure in minuscolo rispetto
magari al resto della composizione.
A modo loro, anche le poesie
contenute in “Schegge di parole” gridano una sorta di indipendenza, una loro
voglia “ribelle” di esistere, di non stare alle consuetudini di un margine che
le vuole relegate ed allineate a sinistra della pagina.
Ci catapultano perfettamente
nel caos di un nuovo mondo contemporaneo che è oggi fatto di tante parole (a
volte forse troppe), che ci piovono addosso da più parti: dai mass-media come
dalle piattaforme social, eppure in questo caos Maria Cristina Buoso riesce a
porre l’accento esattamente su quelle parole che oggi ancora sono importanti e
determinanti nel farsi veicolo di sentimenti, di interiorità ed anche di
denuncia delle ingiustizie del vivere quotidiano.
Le tematiche infatti
affrontate in queste poesie sono le più varie (ed anche in questo senso non
rispondono ad un susseguirsi e ad una didascalia precisa): si va dal concetto
di bellezza e di anima, agli stati d’animo di donna e dell’essere umano:
(“Invidia”, “Rabbia”, “Solitudine”, inadeguatezza nel riconoscersi parte di
questo mondo), fino ad assumere i toni della lucida denuncia sociale nel
mettere nero su bianco i mali, le storture, i dissidi della società
contemporanea: (“Guerra”, “Politica”, “Mafffia”, “Europa”, “Patria”).
Questo libro può considerarsi
a tutti gli effetti un breve campionario ma anche un prontuario per riconoscere
e per salvare quelle parole che oggi appaiono o che rischiano di rimanere
“senza senso e senza futuro”.
Al lettore l’arduo compito di
farsi carico, di proteggere ma anche di lasciare andare quelle parole che
maggiormente riterrà indispensabili o non indispensabili alla propria vita.
Buona lettura.
Alberto Barina
MARIA CRISTINA BUOSO
Scrive le prime cose quando era giovanissima, inizia con
fiabe e poesie, crescendo amplia la sua scrittura con racconti brevi, copioni,
romanzi e gialli.
La poesia “Aiutami” è stata inserita nell’Antologia
Multimediale “Una poesia per Telethon”, a scopo benefico (2004). La poesia
“Pace in Guerra” nel concorso indetto da A.L.I.A.S. (Melbourne – Australia), ha ricevuto la
Menzione D’Onore. La poesia “Bugie” (Stones of Angles) è stata inserita nel
Vol. 6 – In Our Own Words: A Generation Defining Itself - Edited by Marlow
Perse Weaver U.S.A. (2005).
Ha vinto il terzo premio nel Concorso Letterario “Joutes
Alpines” dell’Associantion Rencontres Italie Annecy (Francia) per la Sez. Prosa
(Italia) con il racconto “Il vecchio album” (1997). Questi sono solo alcuni dei
vari riconoscimenti che ha ricevuto.
Ha pubblicato alcuni libri, tra cui nel 2017 “Anime” e
“Vernissage” nel 2021.
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