RECENSIONE: The monsters circus di Valentina Palomba


 

Titolo: The monsters circus

Autore: Valentina Palomba

Editore: Brè edizioni

Genere: Dark fantasy in filastrocca

Data di pubblicazione: 10 agosto 2020

Romanzo: Autoconclusivo

Formato: e-book  euro 2,99

Cartaceo euro 12,35

 

TRAMA

William è il Dottore di un fantomatico paese che potrebbe essere il vostro. Abituato a essere qualcosa, vive la propria vita dimenticando di essere qualcuno. L’arrivo in paese del circo porta in lui uno sconvolgimento, è affascinato da una mitologica figura, la Diva, metà donna e metà mostro, una moderna arpia, affascinante quanto pericolosa, anche perché doppia: sono due donne racchiuse in una. Costei cela un segreto e da quel momento William non si dà pace fino a che non lo svelerà. Nel frattempo si accorge di una tremenda affinità con queste figure del circo, comprende come siamo più mostri che animali. Il Dottore, abituato ad approcciarsi con pazienti e malattie, scopre presto che in quella loro diversità non c’è nulla di anomalo, ma che anzi, lui ne è parte! E insegnerà che a esser diversi non si fa torto a nessuno, e si può scoprire un mondo fantastico che affascinerà anche voi. Benvenuti al circo! Anche se dei mostri! (Tenetevi stretti i vostri bambini).

 

RECENSIONE

Premetto che non mi era mai capitato di incappare in un libro voluminoso scritto tutto in rima baciata, e forse anche per questo ne sono rimasta molto, molto entusiasta!

Soprattutto, forse, perché l’autrice è davvero bravissima nel coinvolgere il lettore, è infatti davvero difficile scrivere una filastrocca lunghissima che abbia il sentore della favola gotica, dark, horror e anche a tratti dolce, seppur sempre giustamente macabra. Ma c’è anche dell’ironia. C’è, prima di tutto, il dottor William che incuriosito dalla ‘Diva’, un essere mostruosamente bello a metà, rimarrà estasiato dalla figura della donna che ritrae benissimo le paure dei bambini e le menti degli adulti.

“Divertiva grandi e piccini, con giochi e palloncini,

e se erano viziati,

capricciosi o maleducati,

il circo perdeva i propri affanni

niente più fili niente più inganni.”

In questo libro si trova tutto ciò che in genere le persone considerano strano, reietto, mostruoso, atipico. Ma cosa fa davvero paura al giorno d’oggi?

Mi è piaciuta tutta la parte iniziale e anche quella centrale, ma in generale tutta la storia, che ho trovato originale e ben scritta, congegnata in uno stile grottesco e mai banale. Mi ha ricordato per alcuni aspetti la Divina Commedia del sommo poeta Dante Alighieri, forse per le figure mostruose, e poi successivamente, ma non per questo con un’importanza meno rilevante, American Horror Story – Freak Show e poi, infine, Il circo della notte di Erin Morgenstern.

Consiglio a chiunque ami le storie fuori dal comune di leggere questo libro–filastrocca che non si pone davvero alcun limite di età e di fantasia. Vi è della magia, ma è come se fosse contornata dalla realtà, cioè tutto è fuso in un vero e proprio corollario positivo, non vi è vera malvagità.

“Chi aveva visto i leoni,

ma eran solo i beoni;

chi aveva visto i trucchi,

ma eran solo i bacucchi;

chi aveva visto i giganti

ma eran solo i malpensanti.”

Anzi, a dir la verità vi è un vero e proprio ‘disegno divino’ all’interno della storia, perché nulla è mai lasciato al caso.

Quale sarà il segreto che custodisce la Diva?

E il Dottore quali sentimenti proverà per questa figura mitologica e umana?

L’opera mi ha sbalordita, e vi è un sentimento profondo di coesione tra assoluta pace e assoluto dolore, come quando ad esempio si dice che i bambini sono in pericolo. I bambini infatti vengono citati spesso, ma così allo stesso modo anche la natura… Vi è un curioso aspetto, infatti, all’interno del libro, o più che altro direi vi è una particolare vicenda che mi sta a cuore, in cui un animale parla dolcemente con il Dottore.

Questo per farvi capire che il testo non è solo lievemente macabro, ma pone le sue radici sul rispetto nei confronti dell’essere umano che viene visto come differente dagli altri, e nel rispetto nei confronti della natura che ha bisogno di essere amata come una donna.

Il circo sembra un’allegoria, e anche gli altri personaggi che vivono all’interno del tendone così strano e particolarmente assurdo per molti, possiedono molta energia, molta vitalità, hanno un ascendente sul Dottore.

“Dopo un sorriso

Sul suo strano viso,

il buio calò

e solo polvere lasciò.

Dinnanzi alle genti

I nani divertenti

Irrisi per l’andatura

E la loro statura.”

Una storia che lascia davvero il segno, in baci dolcemente mostruosi.

 

VOTO IN COCCOLE: 5

FIRMA DEL RECENSORE: ROBERTA CANU

*Ringraziamo l’autrice e la casa editrice per la copia digitale*

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