RECENSIONE: Come un pesce rosso di Michelangelo Bartolo


Titolo: Come un pesce rosso

Autore: Michelangelo Bartolo

Editore: Infinito edizioni

Genere: narrativa

Data di pubblicazione:  18 marzo 2021

Romanzo: Autoconclusivo

Formato: Cartaceo euro 11,88

 

TRAMA

Un libro concreto, diretto, a tratti ironico e persino umoristico, scientificamente solido e simpaticamente autobiografico. Al centro di tutto, due protagonisti: un medico “pentito” diventato uno dei pionieri della Telemedicina italiana e un virus che ha messo in ginocchio tutto il mondo. Un virus che il medico “pentito” è stato chiamato a sconfiggere e che nel breve volgere di una settimana ha invece sparigliato tutte le carte in tavola, portando il dottore spedito in “prima linea” sul confine di una gran brutta avventura sanitaria. Come un pesce rosso attraverso una narrazione brillante e incalzante fa luce sulle tante contraddizioni di questi tempi di pandemia, smonta tante fake news che hanno invaso la rete e suggerisce molte indicazioni concrete: come organizzare la casa se c’è un familiare con il Covid-19, cosa è bene fare e cosa è meglio evitare, quali accortezze mantenere. Il domani che tutti aspettiamo, il post-Covid, non dev’essere semplicemente il tornare come prima, ma un impegno a diventare migliori, scardinando alcuni vecchi modelli che hanno mostrato tutta loro inadeguatezza. In sanità come nella vita di tutti i giorni. Prefazione di Max Giusti.

 

RECENSIONE

Ho letto questo libro in pochi giorni, ma molto attentamente. Da amante della medicina, ho capito subito il valore del testo e mi sono assolutamente immedesimata nel dottore, un uomo specializzato in Angiologia e Telemedicina italiana, che ha fatto del suo mestiere un vero e proprio stile di vita, da vero professionista qual è.

La prefazione di Max Giusti, che tutti noi conosciamo per la sua brillante carriera televisiva da presentatore e anche da comico, serve per inquadrare il libro, che comunque sarà in ogni parte e in ogni sua pagina molto esaustivo e ben scritto.

“La seconda notte è più drammatica; nonostante l’ossigeno, il cortisone, l’antibiotico e l’eparina mi torna la febbre alta con un sottofondo di mal di testa. Non riesco a dormire.”

 

Magari da un medico ci si aspetta più severità, invece il signor Bartolo riesce ad arrivare al cuore delle persone con la sua intelligente e spiccata ironia. È forte, è coraggioso. Beh, direte voi, tutti i medici lo sono. Eh no, perché quando lui verrà spedito nel reparto di Pneumologia per assistere i malati di Covid-19 e contrarrà il virus, riuscirà a vivere quelle settimane di degenza in maniera egregia, nonostante la sintomatologia, e in più riuscirà a rimanere sé stesso, malgrado provi paura come tutte le persone, perché d’ora in poi, per un lungo periodo, il dottore diventerà paziente e non sarà affatto facile.

“Tu aumenti la ventilazione e lui, il virus, la squadra attaccante, si scorpaccia altre cellule endoteliali e in poche ore mette KO altre migliaia di alveoli e quando non hai più margini di scambio di quel minimo di ossigeno che ti serve per mantenerti in vita, sei fottuto.”

 

Questa è la vera storia di uno dei tantissimi medici che sono stati attaccati da un virus microscopico ma che sappiamo bene ormai da un anno a questa parte, essere forte come una bomba. È la storia di un padre di famiglia e di un marito che non può più avvicinarsi alla sua famiglia e che come un pesce rosso, come Nemo, si sente al di fuori da ogni attività lavorativa. Si sente spaesato, ma sa almeno come affrontare il tutto, sa essere molto attivo, non si abbatte e questo sicuramente lo aiuta a superare il virus.

Nel libro si fa riferimento ai dati, alle statistiche, a nomi particolari scientifici che riguardano la medicina, fino ad arrivare al fatidico vaccino, tanto discusso, tanto apprezzato quanto degradato.

Si parla di fake news, di letteratura, di nomi importanti come Manzoni, Martin Luther King e si citano espressamente Gesù e Papa Francesco.

“Giochi questa partita nella speranza di arrivare al novantesimo minuti senza subire molti danni. Sì, perché al novantesimo fortunatamente la partita finisce. E per ragioni a noi ancora ignote, il novantesimo minuto scocca generalmente intorno alla dodicesima giornata di malattia, raramente oltre la quindicesima.

 

Insomma, c’è davvero un po’ di tutto in questo libro ben congegnato, libero da convenzioni, a volte forse addirittura politicamente scorretto, ma per questo buono e astuto, e ci piace che esistano medici che ‘nuotano’ proprio come alcuni pesci, controcorrente.


VOTO IN COCCOLE:   5

FIRMA DEL RECENSORE:  ROBERTA CANU

 


*Ringraziamo l’autore e la casa editrice per la copia digitale*

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