Titolo: Nell’eternità mi lascio abbracciare
Autore: Francesco Ruggiero
Editore: Kimerik edizioni
Genere: Poesie
Data di pubblicazione: 30 settembre 2010
Romanzo: Autoconclusivo
Formato: e-book 2,07 euro
Cartaceo 12,00 euro
TRAMA:
"Nell'eternità mi lascio abbracciare" è
soprattutto una testimonianza, un'esperienza umana al servizio altrui.
Attraverso un'inequivocabile schiettezza, l'iter lirico conduce a osservare
l'imponderabile senza pretendere di afferrarlo. La ricerca di una via
possibile, che prevede melodie di scandagli interiori, anela ad una certa
purificazione dell'animo, per portare a galla tutto ciò che di buono può
esserci: negli istanti di vita, negli amori, nelle lacrime, nei dolori, negli
sguardi, nei pensieri.
RECENSIONE
Una
piccolissima silloge che si legge davvero velocemente, come se non fosse
composta da poesie, da parole, ma da piume leggere di una sensibilità e di un
colore unico, che va oltre il solito cliché del bianco, del monocolore.
“Amore e magia, luna e stelle
intrecciate in un sentimento grande, unico, inimitabile.
Vero.”
Nelle poesie
di Ruggiero ci sono aspetti della vita comuni di ognuno di noi, ma accarezzati
in chiave romantica anche se non sdolcinata o poco nobile, tutt’altro! La
pioggia che sferza a dirotto, il sole, Dio, l’arcobaleno, le creature marine,
elfiche e angeliche, sono solo alcuni esempi di ciò che l’autore vuole narrare
in versi che assomigliano moltissimo a una prosa delicata, schietta, che non si
nasconde dietro banalità.
Ho trovato
molto bello e decoroso il tema ricorrente dell’infinito, poiché fa parte di un
filone romantico che dà oscurità ma al contempo va a contrapporsi alle leggi
dell’illuminismo che era solo scienza e concretezza di fatti, di leggi da poter
confutare in modi a volte tediosi. Invece qua c’è libertà d’espressione, vi è
una rivalsa, fino a quando l’infinito riesce (sempre) a superare sè stesso con
la sua bellezza appunto infinita (permettetemi il gioco di parole) e anche la
donna verrà venerata in maniera quasi trasparente, surreale ma nobile.
Non ci sono
dei momenti in cui mi sono ritrovata a strabuzzare gli occhi o a pensare che le
poesie fossero strane, di difficile comprensione, anzi… credo che siano molto,
molto semplici, ma non per questo facili da comporre. La loro semplicità sta
nel gusto sensibile dell’autore di volerci avvicinare a un genere che molti
ripudiano solo perché ritenuto noioso oppure antico, ostico, troppo complicato
e ‘fuori moda’.
“Come arcobaleno mille luci espanse
nel cielo, nel silenzio del nord, ove il più piccolo dei rumori diventa padrone
del luogo per un attimo.”
Quando
l’autore dice ‘la donna è come un dolce, mi sfugge un sorriso di compiacimento,
perché vi è una tenerezza infinita, un sostentamento, un supporto che alla
donna fa piacere. La donna desidera essere paragonata a qualcosa di bello, che
sia astratto o non, ma che comunque le renda giustizia. Di questi tempi, è
proprio ciò che meritiamo dopo tutti gli episodi di violenza verbale e fisica
perpetrate su di noi. Abbiamo bisogno di sentirci amate, consolate, libere!
L’autore pone infatti l’accento sulla donna, ovvero nei suoi riguardi ha sempre
parole bellissime e a volte è egli stesso che si fa donna, superandosi
magistralmente.
Vi è anche
passione, vi è Dio che è Padre e Madre. Vi è rispetto indiscusso per la
Creazione, e questo credo che in un poeta sia d’obbligo, perché deve essere
portavoce di parole belle, di opere buone proprio come un angelo sceso dal
cielo con la penna tra le mani. Vi è inoltre una sorta di gioco – specchio che
riflette una condanna, una sorte da un lato e dall’altro una benedizione. Vi è
la lacrima (che scivola nel tè) perciò la sensibilità dell’uomo a cui cade la
lacrima dal viso è innegabile e inequivocabilmente dolcissima, e da un lato vi
è la paura della donna che attende dall’altro lato della porta che (a mio
avviso) un uomo violento la smetta di battere colpi sul legno, quasi con
l’intenzione insana di picchiare la sua donna.
Una silloge
piena di colori vivi che si intrecciano all’Amore, che sembra quasi una
personificazione, un essere umano pronto ad accorrere in caso di aiuto. E poi
Alessandria d’Egitto.
“In quell’attimo è pace. È
sensazione unica… quasi impensabile, intangibile con il tocco, raggiungibile
solo con l’anima.”
Ripetizioni
che si intrecciano in una danza cosmica, un infinito che risale, dopo averne
viste di tutti i colori. Uno stile semplice ma allegro, a volte malinconico,
non ironico ma che mette armonia tra le varie poesie e nel cuore della gente.
Abbiamo
bisogno anche di poesie scritte così, con la semplicità più ovvia e gentile.
VOTO IN COCCOLE: 5
FIRMA DEL
RECENSORE: ROBERTA CANU
Buongiorno, sono Francesco Ruggiero l'autore del libro. Volevo ringraziarla di cuore per la bella recensione che ha fatto del mio libro. Ha colto proprio nel segno quello che volevo dire con le mie poesie. In effetti le mie poesie sono sopratutto una dedica alla Donna e alla bellezza del creato. Bellissima la parte dove dice " è egli stesso che si fa donna, superandosi magistralmente". Grazie ancora e buon lavoro. Francesco Ruggiero
RispondiEliminaBuongiorno, ho il libro di poesie di Francesco Ruggiero, spesso ho tratto brani e citati per @CasaLettori e @IlSalotto, sono sempre stati molto piaciuti. Con la poesia sul Natale ho composto un albero di Natale, fatto quadretti e regalati ai miei amici: graditissimi. Per me, Francesco Ruggiero, ha un anino gentile e sensibile, per questo scrive poesie che ti toccano il cuore
RispondiEliminaCiao Marna sono Francesco, volevo ringraziarti delle tue bellissime parole! Sono contento che anche i tuoi amici abbiano apprezzato i miei versi. Grazie davvero, ti mando un abbraccio virtuale. Francesco.
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