RECENSIONE: Ritorno ad Aspen per San Valentino di Daria Torresan e Brunilda Begaj

Titolo: Ritorno ad Aspen per San Valentino

Autore: Daria Torresan e Brunilda Begaj 

Editore: Contemporary Romance

Genere: Self-Publishing

Data Serie o di pubblicazione: 14 febbraio 2021

Romanzo breve Autoconclusivo

Formato: Ebook € 0,99 - Cartaceo € 9,99

 

TRAMA

Seven Holmes è convinta di essere perseguitata dalla sfortuna. Da quando a pochi giorni di vita è stata abbandonata sui gradini di un orfanotrofio, a quando per inseguire il sogno di fare la giornalista si ritrova a portare caffè ai colleghi spocchiosi.

A rafforzare questa convinzione ci pensa il suo capo, commissionandole il primo servizio, l’occasione di dimostrare quanto vale. In vista di San Valentino, dovrà volare ad Aspen per intervistare il famoso snowboarder Weston Law e la sua storica fidanzata. Peccato che quel selvaggio dai capelli lunghi e dalla pelle ricoperta di tatuaggi altri non è che il suo primo grande amore e, sebbene siano diversi anni che Seven ha lasciato il Colorado per rifugiarsi a New York, non l’ha mai dimenticato.

Tornare laggiù significa ritrovarsi faccia a faccia con questioni irrisolte e, se la iella ci mette lo zampino, la catastrofe è assicurata.

Scrivere un articolo sull’amore non è mai stato tanto difficile…

 

RECENSIONE

Sono passati alcuni giorni dalla lettura del romanzo e nel ripensarci la mia prima reazione è un sorriso, perché questo racconto nel suo insieme fa ridere.

Proprio in questa risata credo sia racchiusa l’abilità delle due scrittrici, perché gli argomenti illustrati nel romanzo sono tutt’altro che leggeri, bullismo, solitudine, difficoltà del mondo del lavoro, eppure la lettura scivola pagina dopo pagina e in primis si ricordano le battute divertenti e gli incidenti di percorso.

“Avete presente quando vi trovate alla cassa del supermercato, con la commessa lenta come una lumaca e il rotolo di carta del registratore che finisce proprio quando tocca a voi? O quando vi arriva il ciclo all’improvviso e avete terminato la scorta di assorbenti nella borsa? Oppure quando siete seduti sul water e sul più bello è esaurita la carta igienica? O ancora quando avete un attacco di cacarella e non ci sono bagni nei paraggi? Ecco, in tutti questi casi voi pensereste “che iella!”. Ma questo è solo un accenno di sfortuna e, appena concluderete la mia storia, capirete cosa significhi davvero essere perseguitati dalla sfiga. Se, invece, al termine della lettura sarete ancora convinti di essere più sventurati di me, be’… fatemelo sapere.”

L’autoironia con cui Seven affronta la vita e accetta il suo destino viene trasmessa al lettore che, seppur di fronte al difficile cammino di questa donna, ne riesce a cogliere la forza e la determinazione.

“Ogni volta che mi sento chiamare con il nome che mi è stato dato quando arrivai all’orfanotrofio, mi ricordo che sono solo un numero.”

La sfortuna di Seven la porta a dover ritornare al luogo da cui è scappata tanti anni prima, dopo essere stata tradita nel peggior modo da quella che considerava la sua migliore amica, dovendo abbandonare gli affetti più cari.

E noi seguiamo Seven e i suoi singolari amici e coinquilini, Gregg e Hisa, ad Aspen, dove la nostra protagonista oltre a dover intervistare Weston Law, the Snow man, il campione mondiale di snowboard e suo grande e segreto amore, dovrà affrontare anche i suoi fantasmi, incerta su quella che sarà l’accoglienza che le riserverà la sua famiglia.

Tralasciando Winter, il cui nome appare proprio perfetto per il personaggio, gli attori secondari, dagli amici di Seven ai suoi genitori, da suo fratello Finley alla nonna di Weston, sono tutti figure positive che danno movimento all’ilarità del racconto.

E che dire di Weston, beh se ne ho amato la serietà e il comportamento controtendenza rispetto a quello tipico dello sportivo che ha raggiunto la fama, copertine e donne a go go,

 “Vi illudete se pensate che darà in pasto alla stampa la sua vita privata”

vista la sua profondità di sentimenti, ho fatto fatica a capire la sua mancata comprensione verso Seven per l’esperienza vissuta da ragazzina.

L’incapacità di mettersi nei panni dell’altra, le domande non poste per paura o per orgoglio, molte volte creano muri che portano all’incomprensione e al malinteso, e che si possono superare solo se lo si vuole.

Ma Weston sembra proprio non volerlo.

“Tu non sei qui per la tua famiglia, come lui crede» continua, ignorando il mio tentativo di giustificarmi. «Stai recitando la parte della figlia pentita, che striscia ai piedi della sua famiglia per essere riaccolta, solo per interesse. Ma ti do una notizia, Seven: non avrai nessuna intervista da me. La tua è stata tutta fatica sprecata.”

“Considerati pure licenziata, per quel che mi riguarda.”

Riuscirà la nostra eroina a sconfiggere la sventura, a scrivere il suo articolo e a coronare il suo sogno d’amore? Beh, per San Valentino tutti i venti vanno in marino! O forse no.

4 Coccole.

Alla prossima coccola, Lenny

 

*Ringraziamo le autrici per la copia digitale.* 

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