RECENSIONE: 7ranquillity (tranquillity) di Marco Di Gregorio

Titolo: 7ranquillity (tranquillity)

Autore: Marco Di Gregorio

Editore: self publishing

Genere: thriller

Data di pubblicazione: 22 Ottobre 2020

Romanzo: autoconclusivo

Formato: Ebook 4,00€

Cartaceo 12,48€

 

TRAMA

Immaginate di vivere nella città più pacifica dei caotici Stati Uniti d'America. Tutto scorre nella più totale pace ed armonia, vi illudete che niente e nessuno possa scuotere questo etereo Giardino dell'Eden. Ma un giorno, il male fa visita a Tranquillity e le vostre illusorie sicurezze placcate di presunzione vengono divelte per sempre riportandovi nella triste realtà, la stessa che accomuna miliardi di persone dalle quali vi sentivate distaccati e, in un certo senso, superiori. Riusciranno i membri della Confraternita 777 a mantenere l'ordine nella vostra tanto amata città attraverso la menzogna, tenendovi all'oscuro di tutto? E se sì, per quanto l'assassino lo permetterà?

 

RECENSIONE

Di libri simili non se ne trovano quasi più in giro e averlo letto e poterlo recensire per me è un onore, e davvero una fortuna immensa.

“Soggiorniamo in un mondo in cui la violenza è parte integrante della società  stessa. Un istinto primordiale che ha aiutato l’uomo a sopravvivere ed evolversi nel corso dei millenni.”

Pensate a un luogo ameno, un posto tranquillo, bucolico e idilliaco e poi metteteci dentro tutti i film dell’orrore che avete visto da ragazzini, ma non quei film che fanno paura e sono un po’ ridicoli, no, io intendo quelle pellicole che catturano l’attenzione come Frankenstein, come Arancia Meccanica, come Il silenzio degli Innocenti etc. Non dobbiamo necessariamente classificare il terrore con esorcismi, diavoli, demoni e quant’altro. No, il male può essere in ognuno di voi, di noi e i membri della Confraternita 777 stanno imparando che il Giardino dell’Eden che è sempre stato Tranquillity, ovvero la cittadina calma e pacifica in cui la violenza sembra bandita dalla faccia della terra, è pieno di serpenti che vogliono persuadere i cittadini a cogliere la mela proibita, anzi le mele.

“In quel di Tranquillity, dunque, vige una pace surreale, eterea, che miliardi di persone possono solo invidiare, sognare, mentre brulicanti si strattonano l’un l’altro per possedere qualcosa che possa placare, per un breve lasso di tempo, la loro infelicità e inquietudine, incuranti del fatto che collezionare e amare oggetti sia divenuto più importante del collezionare momenti e amare persone.”

Un libro che fonde la paura, il terrore psicologico e la soffocante e claustrofobica incidenza a un circuito mentale che è come una gabbia piena di pipistrelli, in cui la mente è così tanto pregna di dogmi religiosi semantici che ha paura di tutto, è timorata di quel Dio che ha creato il mondo. Un romanzo Orwelliano, che forse piacerebbe anche a Nietzsche se fosse in vita, con quel superuomo che non ammette debolezze e si crogiola nell’io più animalesco, aberrante.

Un killer spietato, una donna e le sue fragilità, ma anche dei bambini che ricordano molto i perdenti di IT, giù ai Barren. Il romanzo di Marco di Gregorio analizza la psiche dell’uomo, e affascina proprio per questo. Arriva laddove la mente umana generalmente non andrebbe, per non estrapolare eccessivamente dolore da altro dolore, come un Fiore del Male, un maledetto Baudelaire italiano che anziché fare poesia scrive prosa, animato dal coraggio della tranquillità apparente. Ma che cosa c’è al di là della soglia del dolore?

Tra defunti, riesumazioni, agenti di polizia scaltri, dettagli minuziosi al massimo tanto da sembrare più un bellissimo film che non un romanzo scritto con la massima cura e la massima bravura, l’autore ci immobilizza alla sedia. Ci fa tenere la luce accesa mentre leggiamo le sue parole e un altro messaggio importante è il seguente: mai giocare con il fuoco, perché si può rimanere scottati.

La musica nel romanzo è molto importante, e lo sa bene il diario elettronico di nome Leon. Non voglio svelarvi troppi aneddoti o curiosità, altrimenti poi vi direi troppe cose riguardo il libro, ma voglio accennarvi che la Bibbia e Dio sono spesso presenti,  e che il killer vuole a tutti i costi essere una sorta di risolutore, un messaggero di Dio, come una specie di angelo inviato per mettere ordine, oppure un pazzo che vuole semplicemente punire e auto infliggersi l’eterna condanna.

“In un mondo in cui la tendenza al peggio rappresenta una normalità glorificata da un sistema mediatico composto da giornalisti servili e privi di morale; dove la fascinazione al dark, al culto della morte, all’occultismo è considerata una sorta di ribellione al sistema stesso che la promuove, e l’idiosincrasia che ne consegue, nei confronti di una figura illuminata come quella di Cristo, è imperante; dove la pedofilia dapprima viene giustificata, poi pubblicizzata e, in un futuro non troppo lontano, accettata, Tranquillity e i suoi abitanti hanno scelto di restarne fuori, ben consapevoli di cosa li circondi…”

Lo stile del libro è molto fluido, il romanzo si legge in pochi giorni ma con molta attenzione, perché soprattutto certe parti sono non dico complicate ma molto intense e raccapriccianti, perciò meritano il giusto tempo di lettura.

Ho amato e divorato ogni singola frase, sentendomi parte integrante della comunità e della Confraternita 777, apprezzando ogni lato, dal più ‘dolce’ al più macabro. Non esistono abbastanza parole per questo fantastico romanzo, dico davvero, le parole sono effimere quando si è di fronte a cotanta ‘orrida’ bellezza. 

VOTO IN COCCOLE: 5

ROBERTA CANU

*Ringraziamo l’autore per la copia digitale dell’opera * 

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