Titolo: Giro del mondo in 18 amori
Autore: Marco Innocenti
Genere: Racconti
Editore: Avagliano
Data uscita: 17 ottobre 2019
Pagine: 128
Sinossi:
18 storie d’amore, ambientate in 18 città diverse: da Firenze a Buenos Aires, da Bordeaux a L’Avana, da Luanda a Bangkok. Sulle tracce di amori veri o presunti, vissuti o sognati, lo scrittore disegna un percorso sul filo della memoria e dell’immaginazione; ogni racconto fa tappa in una città d’Italia, d’Europa e del mondo. Nel viaggio incontriamo anche alcuni personaggi noti. Troviamo così Arturo Bandini, l’alter ego di John Fante, che s’invaghisce della bella Camilla Lopez in un bar di Los Angeles; oppure Corto Maltese e Soledad, su una sperduta isola dei Caraibi. Al centro di tutto, una domanda: cosa sappiamo noi dell’amore? Una guida che non pretende di guidare, ma che semmai ci confonde ancora di più le idee concedendoci il privilegio di smarrirci racconto dopo racconto, città dopo città, nell’intricato dedalo che sono i sentimenti. Infine, un’avvertenza. Non è certamente un compendio degli incontri amorosi della vita dello scrittore, che interesserebbe a pochi o pochissimi; è un viaggio avventuroso e irrinunciabile, a cui siamo tutti invitati a partecipare.
18 storie d’amore, ambientate in 18 città diverse: da Firenze a Buenos Aires, da Bordeaux a L’Avana, da Luanda a Bangkok. Sulle tracce di amori veri o presunti, vissuti o sognati, lo scrittore disegna un percorso sul filo della memoria e dell’immaginazione; ogni racconto fa tappa in una città d’Italia, d’Europa e del mondo. Nel viaggio incontriamo anche alcuni personaggi noti. Troviamo così Arturo Bandini, l’alter ego di John Fante, che s’invaghisce della bella Camilla Lopez in un bar di Los Angeles; oppure Corto Maltese e Soledad, su una sperduta isola dei Caraibi. Al centro di tutto, una domanda: cosa sappiamo noi dell’amore? Una guida che non pretende di guidare, ma che semmai ci confonde ancora di più le idee concedendoci il privilegio di smarrirci racconto dopo racconto, città dopo città, nell’intricato dedalo che sono i sentimenti. Infine, un’avvertenza. Non è certamente un compendio degli incontri amorosi della vita dello scrittore, che interesserebbe a pochi o pochissimi; è un viaggio avventuroso e irrinunciabile, a cui siamo tutti invitati a partecipare.
Recensione:
Un uomo ripercorre la sua storia, gli attimi più belli, più brutti, più efficaci o meno, della sua esistenza, i vent’anni di gioventù ( ormai ha più di 50 anni) in un viaggio sia fisico che dell’animo. Lo scrittore conduce il lettore ad un bivio, andare avanti oppure fermarsi nell’America latina così strana, così bella ma anche così tanto pericolosa? D’amore si tratta, e come ogni libro che parla d’amore, ha come protagoniste le donne, mulatte, marocchine, nere, lady boys (effeminati simili ai trans gender) di cui il protagonista si informerà comprando addirittura un libro in inglese, nonostante mastichi pochissimo la lingua.
Quella sera, in hotel, mi sforzai di leggerne qualche pagina, malgrado il mio inglese arrugginito. In ogni capitolo un ladyboy raccontava la storia della sua trasformazione: le iniezioni di silicone per modificare il viso, la chirurgia plastica per rimodellare il naso, gli ormoni femminili e le protesi mammarie per i seni… Diversamente da quanto credevo non tutti i ladyboy erano dediti alla prostituzione.
Una raccolta di racconti che si dipana nei meandri della nostalgia, che nonostante siano staccati gli uni dagli altri danno coesione al testo, come un romanzo fitto ( che nonostante la sua brevità) racconta moltissimi dettagli sull’amore e sulla solitudine provata dal protagonista.
Vi è il rammarico forse di non aver vissuto al meglio le storie, soprattutto una in articolare quella che lui chiama P., a cui dedica tutto il suo amore.
Emblematico l’abbraccio che si scambiano alla stazione, in cui un signore fa addirittura i complimenti ad entrambi.
Indossavamo sgargianti camicie a fiori, simili a quelle dei miei parrucchieri. Dentro un abito da cerimonia mi sarei sentito ingessato. Ma in un’ora così l’anima non si può imprigionare, ha bisogno di libertà per esprimere la sua gioia. Anche Letizia stava benissimo. Qualcuno disse che assomigliava a un’attrice americana e tutti dissero ‘’ si, è vero’’, ma nessuno ricordava il suo nome.
MA non vi svelo altro, aggiungo solo che Marco, il protagonista, è moolto romantico e nei suoi viaggi brevi cita Bukowski e altri letterati, perciò nel libro riuscirete a trovare anche informazioni legate alla scrittura, come una storia dentro una storia, un piccolo ‘on writing’ del mestiere, come direbbe il grande Stephen King.
Poco distante da Piazza Garibaldi, piazza dei Cavalieri era invasa da uno sciame di studenti. Chi andava a mensa, chi usciva dalla Scuola Normale Superiore. Sedetti sui gradini della chiesa dei Cavalieri di Santo Stefano e ricordai le parole di una poesia che avevo letto da ragazzo:
Quel giorno tutta
Dai pettini ai piedi
Come un attore tragico un dramma di Shakespeare in provincia
Ti portavo con me
Ti sapevo a memoria
E girellando per la città ti ripassavo.
Lo stile è fluido, ben curato, non vi sono refusi, gli errori che ho notato sono solo delle parole spezzate che non ho capito come mai siano state in quel modo ma forse devono essere corrette o sono già state rivedute, non saprei!
Per il resto do ben 5 abbracci e consiglio a tutti, soprattutto ai più giovani, di leggere questo piccolo libro, perché è come una cartina stradale dell’anima che dai piedi raggiunge dritto il cuore. Sarebbe inevitabile dire che il giro del mondo in 18 amori si prospetta come un romanzo efficace anche a livello realistico, infatti vorremmo abbracciare tutti i personaggi, parlare con loro e farci raccontare come si vive a Rio o in altri posti, Cuba, L’Avana ecc… Immaginare è un conto, viverlo è un altro.
Per ora ci basterà leggerne e parlarne.
Chiusi gli occhi e lasciai che la luce di mezzogiorno mi baciasse le palpebre con le sue labbra tiepide e delicate.
Poi, a occhi chiusi, sognai un’altra vita.
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