Il mondo del Romance è troppo vasto e profondo per essere rinchiuso solamente in due parole.."amore e sesso"..
Le storie, le ambientazioni, il carattere dei personaggi riescono a catapultarci in un "mondo" dove le sensazioni e le emozioni diventano così reali che si insinuano sotto pelle ... lo scopo di queste "chiacchiere con l'autrice " è proprio quello di farvi conoscere chi si cela dietro queste storie che hanno la capacità di rendere la realtà un posto migliore.
Oggi qui con noi abbiamo l'autrice Marilena Barbagallo, scopriamo insieme qualcosa di lei:
Biografia:
Biografia:
“Marilena Barbagallo è nata a Catania il 10 dicembre 1987. Ha studiato danza e recitazione ed è laureata in Economia e Gestione delle Imprese Turistiche. Ha iniziato a scrivere da bambina, quando ha ricevuto in regalo il suo primo diario segreto e, da quel momento, la scrittura è diventata parte della sua vita. Scrive diversi generi, dal fantasy al rosa, dal romantic suspense al dark romance. Adora i personaggi oscuri e perversi e ama scrivere storie ricche di colpi di scena. Ha pubblicato in self più di dieci libri, ognuno dei quali è stato una vera e propria palestra di stile. Dopo il successo italiano di Lui vuole tutto, ha deciso di tradurre il romanzo in inglese e intraprendere l'avventura della pubblicazione all'estero. Attualmente sta lavorando a nuovi progetti e presto potrete trovare alcuni dei suoi romanzi in tutte le librerie, grazie alla casa editrice Newton Compton.”
Benvenuta tra noi Marilena, partiamo subito con le domande:
Descriviti in tre parole.
Creativa, altruista e ambiziosa.
Abbiamo appreso dalla tua biografia che scrivi sin da quando eri bambina, ma quando hai pensato che fosse arrivato il momento di far conoscere al pubblico le storie che popolavano la tua mente?
La scrittura ha sempre fatto parte della mia vita, ma il momento in cui è diventata di tutti, quindi non più solo mia, è stato subito dopo la laurea. Stavo vivendo un periodo in cui non avevo più molti impegni e un po' per noia, forse, e un po' per gioco, ho deciso di impegnare le mie giornate nella stesura del mio primo romanzo. Da quel momento non mi sono più fermata.
C'è qualcosa di autobiografico in ciò che scrivi?
Penso che qualsiasi scrittore, che lo voglia o no, in modo inconsapevole, inserisce sempre qualcosa che appartiene al proprio vissuto, alla propria persona, ai propri sentimenti. Chi scrive, anche quando racconta storie fantastiche e poco realistiche, tira fuori sempre ciò che ha dentro, oppure riporta aneddoti di vita vissuta, si ispira a persone che conosce e prende spunto dal loro modo di parlare. In alcuni dei miei romanzi ci sono delle scene ispirate a fatti che mi sono accaduti, ma non specifichiamo quali!
Qual è il tuo pubblico ideale? A che lettore pensi quando scrivi?
È sempre bene, per un autore, avere ben chiaro a quale tipo di pubblico si desidera arrivare. Il genere che scrivo, per molti aspetti, non è adatto a un pubblico molto giovane, quindi cerco sempre di specificare che il contenuto dei miei romanzi è destinato a un lettore adulto e consapevole. Oggi, dopo tanti romanzi pubblicati, penso a molte delle mie lettrici: immagino le loro espressioni e a come possono sentirsi leggendo le mie storie. Ho avuto la fortuna di conoscere di persona tante lettrici che mi seguono, quindi ho più chiaro il mio target di riferimento. I miei romanzi possono essere letti anche dagli uomini, infatti cerco sempre di donare autenticità ai miei personaggi maschili, soprattutto nei loro POV, in modo da far immedesimare anche un lettore di sesso maschile.
Corrente letteraria preferita?
Come corrente letteraria nel vero senso del termine, posso dire di aver sempre apprezzato Leopardi, dunque il Romanticismo. Avendo fatto recitazione per molto tempo, mi sono ritrovata ad approfondire le tragedie di Shakespeare, che amo moltissimo. Un altro dei miei autori preferiti, decadentista, è sicuramente Baudelaire. Mi capita spesso di aprire una pagina a caso dei Fiori del male e leggere una poesia, trovando sempre l’ispirazione per qualcosa di nuovo. Infine, uno dei miei preferiti è Bukowski, quindi, realismo sporco. Probabilmente quest’ultimo è colui che influenza di più il mio modo di scrivere. Per quanto riguarda il genere contemporaneo, prediligo i thriller e il romance non troppo rosa, diciamo rosa scuro.
Che relazione c’è tra la scrittura e la società, con le sue influenze letterarie e culturali?
Bella domanda, potremmo stare qui a parlarne per ore. Dovendo osservare la società di oggi, purtroppo, mi rendo conto che non ci sono molti lettori in giro, però ci sono tantissimi scrittori. Questo è un po' un controsenso, sembra quasi che l’offerta superi la domanda, e forse è un po' così. I social hanno stravolto tutto e se da una parte risultano fonte di distrazione per i giovani che non trovano interesse e tempo per leggere, dall’altra raccolgono nuovi potenziali lettori, avvicinandoli al mondo letterario. La letteratura di oggi non è più quella di un tempo, cioè riservata a una nicchia di persone che si ritrovavano a condividere delle letture impegnative, romanzi di formazione o tomi che dovevano avere lo scopo di istruire. Oggi la letteratura è anche svago. È un momento di relax tra una pausa e l’altra in ufficio, all’ospedale dopo un turno lavorativo notturno, a casa tra una ninna nanna e l’altra per far addormentare i propri figli. Oggi la lettura è un concetto molto più ampio. Non ha categorie, non ha limiti, è di tutti e tutti leggono ciò che vogliono a prescindere da quello che i media o la società suggeriscono. I lettori sono più consapevoli e liberi di scegliere cosa preferiscono, senza alcun pregiudizio.
In che misura gli incontri, o le letture, con altri scrittori hanno influito nella tua scrittura?
Gli incontri con altri scrittori, non hanno influito in nessuna misura nella mia scrittura. Scrivo sempre seguendo la mia voce interiore. Nei rapporti con le colleghe, con i lettori e con altre persone che fanno parte di questo mondo, gli incontri influiscono positivamente. È sempre bello incontrare qualcuno che condivide le mie stesse passioni. Il confronto, lo scambio di opinioni e di esperienze è qualcosa che arricchisce a livello umano e fa crescere a livello professionale. Come letture, solitamente, quando scrivo molto tendo a leggere un po' meno, proprio perché non voglio alcuna influenza esterna. Sicuramente ci sono state letture che mi hanno insegnato qualcosa, che sono state una sorta di guida agli inizi, un punto di riferimento stilistico e fonte di ispirazione. Gli autori che ho menzionato sopra fanno parte di questo gruppo di muse. Tra i contemporanei, ho adorato tantissimo Sylvia Day e Tiffany Reisz.
Come vedi il mondo dei "romance" tra 10 anni?
Sicuramente triplicato. Il popolo romance è bello tosto, rumoroso ed entusiasta. Sono certa che in futuro i numeri cresceranno.
Che tipo di scrittrice sei? Ti è difficile esserlo?
Non mi sono mai definita “scrittrice”. Mi piace dire che tramo. Non vivo la scrittura come qualcosa di difficile, per me è un istinto naturale, un impulso che mi costringe, in modo del tutto libero e piacevole, a sedermi e a mettere per iscritto ciò che la fantasia crea nei momenti più impensabili della giornata. Quindi non lo considero un lavoro o un dovere. Per me scrivere è vita. Se non scrivo per troppo tempo sto male, il nervosismo prende il sopravvento e divento intrattabile.
Ti piace ricevere messaggi dai tuoi fan?
I messaggi dei lettori sono lo stimolo ad andare avanti, a fare sempre meglio, a cercare di stupire e creare ogni volta qualcosa che sia all’altezza o, ancora meglio, che superi gli scritti precedenti. Basta un semplice messaggio da parte di un lettore a rendere più bella la giornata di un autore.
La storia è piena di libri rifiutati dalle case editrici, o di libri pubblicati e mai compresi sino in fondo dal lettore. Quanto conta, per te, l’apprezzamento dell’opera e che rapporto hai con i tuoi lettori?
Inutile dire che il consenso dei lettori è fondamentale. Lo è, punto. Ogni autore desidera il meglio per le proprie opere, quindi i pareri positivi sono ciò a cui aspiriamo. Quando non ci sono, però, non vivo male la cosa. Parlo tranquillamente con i lettori che esprimono critiche, anzi, mi serve per comprendere meglio i miei limiti, per trovare spunti nuovi e per capire dove e come ho sbagliato. Non sono un’autrice che se la prende se le viene detto che un romanzo non è piaciuto. So bene che i gusti sono soggettivi, che non tutti amiamo le stesse cose e che un lettore, comprando e spendendo il suo tempo nella lettura di un libro, ha tutto il diritto di esprimere il suo parere. Quando la critica è eccessiva, va sul personale o è appositamente fatta per denigrare, io mi faccio un paio di risate. Non me la prendo mai.
Di solito uno scrittore dice di amare sempre l'ultima storia scritta, ma a quale storia sei davvero affezionata?
Ho più di una storia a cui sono affezionata, anzi, direi che più che alle storie sono affezionata ai personaggi. Tra i miei figli di carta preferiti ci sono quelli che fanno parte di quello che io chiamo “il girone degli oscuri”, quindi Nemesi Lux, Krum Botev, Amir Shakib e Mikel Alves. Non a caso, i miei preferiti sono quasi tutti uomini, perché tendo a immedesimarmi di più in loro, durante la scrittura.
Hai dato vita ad una serie di psycoboy che ci ha fatto perdere completamente la testa, tra tutti Krum, che "rapporto" hai con lui e con tutti gli altri?
Con Krum ho un rapporto assurdo, forse dovrei parlarne con uno psicologo. Cioè… io e lui parliamo, è come se ci conoscessimo da una vita, ci sentiamo via chat (chat che creo tra i miei protagonisti e che condivido con i miei lettori – lo specifico giusto per non passare realmente per matta), e interagiamo come se lui fosse reale. La cosa pazzesca è che lui è reale anche per le mie lettrici. Una delle cose che mi dicono sempre, ogni volta che incontro i lettori ai vari raduni, è che loro “sentono” Krum vivo, come se fosse un uomo presente sulla terra, che vive nel suo Tempio insieme ad Ambra e al resto della sua famiglia. Questa è una cosa che inizialmente mi lasciava stupita e commossa, ora ci abbiamo fatto tutti l’abitudine, perciò quando parliamo di lui è come se stessimo ricordando un amico caro. È una specie di magia che non credevo di poter creare. Con tutti gli altri, più o meno, c’è lo stesso tipo di “rapporto”, ma Krum è una sorta di mio alter ego, quindi il legame è molto più forte. Attraverso lui riesco a dire cose che non riuscirei mai a dire da sola.
Se fossi obbligata a scegliere una tra tutte le tue coppie, quale sceglieresti e perchè?
Nemesi Lux e Krum Botev. Coppia insolita ma esplosiva. Perché? Perché sono due fuochi e due fuochi che si incontrano alimentano l’incendio. Insomma, sarebbe un disastro. E io amo i disastri.
Chi senti di dover ringraziare?
Il mio fidanzato che mi sostiene sempre, che legge tutti i miei romanzi e che mi appoggia in questa meravigliosa avventura chiamata scrittura. E poi, ovviamente, i lettori che leggono i miei romanzi e che li consigliano anche ad altri lettori.
E per finire, un gioco: Se potessi scegliere solo tre libri da consigliare,quali sarebbero e perchè?
Consiglierei Lui vuole tutto, Uno sconosciuto accanto a me e Gang.
Ringraziamo Marilena Barbagallo per essere stata qui con noi e per averci dedicato il suo tempo.
Grazie a voi per le domande molto interessanti, è stato un piacere rispondere.
Di seguito il link per acquistare i suoi romanzi.
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