Titolo: Un ultimo appuntamento al buio
Titolo originale: One last blind date
Autore: Erin Brady
Traduttrice: Elisa Ponassi
Genere: Contemporaneo
Editore: Triskell Edizioni
Data uscita: 22 luglio 2019
Pagine: 218
Sinossi:
Sarah Jenkins ha appena compiuto trent’anni e invece di un weekend per sole donne in un’isola tropicale o la borsa firmata che voleva da mesi, la sua migliore amica Amy le ha regalato un’iscrizione di sei mesi a un servizio di incontri online, SoulMates4Everafter. Tramite la brochure patinata con coppie perfette che cavalcano al tramonto e le centinaia di testimonianze sulla loro pagina web, il sito promette di trovare a Sarah la sua anima gemella all’interno del proprio database paradisiaco. Nonostante lo scetticismo, Sarah decide di provare. Dopotutto, chi non risica non rosica. Ma quando ha problemi a creare il suo profilo online e sta per rinunciare alla sua ricerca ancora prima di cominciare, trova l’aiuto divino di Gabriel, un improbabile angelo custode del supporto tecnico dell’azienda. Con il suo aiuto, Sarah si ritrova a farsi strada nell’imprevedibile mondo degli appuntamenti al buio. Incontrerà l’uomo dei suoi sogni o cadrà dal settimo cielo?
Recensione:
Il romanzo vede come protagonista una ragazza giovane di trent’anni appena compiuti, che per il suo compleanno riceve dalla sua migliore amica, non le solite scarpe costose o la borsa firmata, ma un abbonamento per sei mesi su un sito di incontri chiamato Soulmates4everAfter. Tramite foto di persone bellissime e avvenenti principi azzurri a Sarah viene data la possibilità di incontrare per davvero la sua anima gemella, tra milioni di iscritti. Il database è strutturato in modo tale da fare sembrare l’esperienza un vero e proprio paradiso, infatti spuntano le ali ad ogni e-mail ricevuta e Sarah si confronterà per ben quattro mesi e mezzo con Gabriel, il suo angelo custode, il centralinista che lavora per il sito e che le darà dei consigli buoni, anzi ottimi riguardo agli uomini con cui esce e ha gli appuntamenti. Giochi di sguardi, di parole, fraintendimenti, relax, tradimenti, scetticismo, tutto questo è Un ultimo appuntamento al buio, un romanzo che regala ore di gioia e benessere, proprio come se il lettore fosse su una nuvola in Paradiso.
Afferro in fretta il conto prima che il mio accompagnatore tiri fuori la calcolatrice e rivolgo al cameriere un sorriso di gratitudine. Lo bacerei, se potessi. Potrebbe essere un finale migliore per questo appuntamento.
Il finale è sorprendente, lo stile è pulito e semplicissimo, forse anche fin troppo. Nel romanzo non vi sono gravi errori, a parte quattro refusi, ma un unico neo sta nel fatto che non vi è troppa originalità nella descrizione delle scene, mentre un punto in favore sta nell’ilarità delle vicissitudini della protagonista che sembra un po’ Bridget Jones.
Gabriel dice che dovrei tornare di nuovo in sella. Gli ho detto che non mi è piaciuto cadere la prima volta, perché dovrei voler risalire subito? Non dovrei prendermi qualche giorno o anno per superare il dolore? Ha riso di me. A quanto pare non pensava fossi seria, ma lo ero!
L’amore è il sentimento più comune al mondo, e in questo romanzo non solo si riderà ma ci sarà anche il posto per le lacrime scaturite dal profondo del cuore.
Un romanzo non troppo profondo ma comunque originale, che si legge tutto d’un fiato anche in una sola giornata.
Sarah è tutto quello che avevo immaginato e anche di più. Nel momento in cui è entrata nel ristorante, l’ho saputo subito. Era la volta buona. Non credevo mi sarei sentito più così. Non posso dire che è stato amore a prima vista perché non lo è stato. Da quella volta in cui è arrivata da me e si è presentata, già sapevo tutto quello che c’era da sapere su Sarah. Non stavo incontrando un’estranea, stavo incontrando la mia migliore amica e ho trascorso gli ultimi mesi ad amarla per questo.
Assegno al libro ben quattro abbracci e non cinque perché c’è qualcosa che non mi ha convinta appieno, e quel qualcosa è la mancanza di pathos nel raffigurare i personaggi e le loro emozioni, sembra quasi che ogni capitolo sia a sé stante anziché esservi una linearità che comprende tutta una serie di facile apprendimento e leggibilità comune e semplice.
Detto questo, complimenti all’autrice per aver creato un uomo così perfetto come Gabriel!
Roberta Canu
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