INTERVISTA A: "Manuela Chiarottino"

Buongiorno siamo qui con Manuela Chiarottino, per conoscerla e farvela conoscere meglio. Lei, gentilissima ha risposto alle nostre domande che potrete leggere seguendo questo nostro post.


Quando è nata la tua passione per la scrittura?
Già da ragazzina scrivevo brevi racconti che però finivano sempre in fondo al cassetto, fino a quando non ho più scritto, presa dal lavoro e dal tran tran quotidiano, limitandomi a fare la lettrice. Solo dal 2014, in un momento un po’ particolare della mia vita, ho ripreso a scrivere con rinnovata passione, aiutata da un corso di scrittura creativa che insegnava poca tecnica, ma ti sfidava sempre nel creare nuove storie. Scrivere in quel periodo era più uno sfogo per me stessa, poi è diventato qualcosa di importante.

Ami circondarti di silenzio o di un sottofondo musicale quando scrivi?
Amo il silenzio, ma non sempre è possibile e quindi mi adeguo. La musica non sempre mi aiuta, a volte mi distrae, ma ecco… come adesso che sto scrivendo e sento solo il cinguettio degli uccellini nel prato dietro casa… perfetto.

I tuoi protagonisti sono fantastici o hanno un punto focale con la tua realtà?
I miei personaggi sono naturalmente inventati, però spesso in loro c’è qualcosa del mio modo di pensare, oppure sono personaggi che nascono da ricordi, incontri, storie reali che ho sentito raccontare. In questo caso Stella un po’ mi assomiglia per quanto riguarda l’amore per i libri, per la sua fiducia, ahimè non sempre ben riposta, e poi per quella presa di consapevolezza che la porterà a essere più forte e sicura di sé.

Cosa ti coinvolge di più quando ti prepari a scrivere una nuova storia?
Mi piace molto il lavoro di ricerca e in questo caso devo dire che è stato tanto. Se leggerete il romanzo spero si veda. E poi la cosa bella è che quando entri in un argomento ne diventi sempre più curiosa. Se non avessi scritto questa storia, forse quella mostra dedicata agli ex libris non l’avrei notata, fatto sta che sono davvero interessanti e alcuni sono delle piccole opere d’arte. Se vi capita, andate. Cosa c’entrano? Leggete, leggete… E poi naturalmente sono coinvolta dalle emozioni che riverso sulle pagine, che a volte ho vissuto, altre no, ma che spero di far arrivare al lettore.

Tra i tuoi lavori, a quale sei più legata?
Sono tutti figlioletti miei, però devo dire che “Ancora prima di incontrarti” è stato importante sia perché il primo scelto da Rizzoli, sia perché è una storia che nel prologo riporta un mio ricordo d’infanzia: nel romanzo tra la bambina e la nonna, nella realtà con mia madre, che ora non c’è più. Forse anche per quello mi è caro. E poi c’è l’ultimo, “La bambina che annusava i libri”, perché è una storia in cui credo molto, è la più piccola e deve ancora camminare da sola.

Come ti vedi tra dieci anni?
Mamma mia, mentre mi slogo tutta facendo yoga? È che ultimamente son caduta per strada e da un mese ho male alla gamba e devo fare riabilitazione, chissà tra dieci anni, se sono così malandata e imbranata adesso… A parte questa visione ottimista, mi vedo sempre scrivere, non credo che riuscirò a smettere, anche se a volte il pensiero di mollare c’è, poi sparisce in un soffio.

Cosa ami di più oltre la scrittura?
Amo disegnare, dipingere, insomma sempre creare in qualche modo. Questo almeno per rimanere nell’artistico. Se no dovrei rispondere mio figlio, il marito e il gatto, eh sì tre maschietti, sono in minoranza in casa. E poi amo il mare, lo so non c’entra niente, ma portatemi al mare e mi farete felice, anche d’inverno.

Raccontaci un po’ di te; chi sei quando non scrivi?
Sono madre, moglie, gattara, in realtà ho solo un gatto ma li adoro tutti e cerco di aiutare il gattile del mio paese, ho scritto anche un libro solo per contribuire, naturalmente storie con mici e micetti. In generale sono una persona curiosa, che ama viaggiare o almeno amerebbe, perché non ho molte possibilità di farlo, ma mi basta anche una gita fuori porta e vedere qualcosa di nuovo e già mi illumino. Mi piace uscire con le amiche e parlottare davanti a una tisana o un gelato, mi piace ballare, anche se lo faccio due volte all’anno e una è capodanno… non ridete. Soprattutto mi piace avere un sogno da realizzare come stimolo e in questo caso per me è legato alla scrittura.

Un grazie a Manuela Chiarottino e voi seguiteci anche domani, così scoprirete la nostra Manuela e il suo: La bambina che annusava i libri.

Lo staff del blog.

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