RECENSIONE: "Matrimonio d'onore" di Marilena Boccola



Titolo: Matrimonio d'onore
Autore: Marilena Boccola
 Editore: Dri Editore
 Genere: Regency
 Data uscita: 27 maggio 2019
 Pagine: 205

Sinossi:
“Edward!”
Dopo un impaziente battere di nocche, l’interpellato vide sua moglie irrompere nello studio in cui, come ogni giorno, si era rifugiato. Non era ancora abituato a sentirsi chiamare per nome da lei e immaginare le lettere uscire una a una dalla sua bocca gli diede un brivido lungo la spina dorsale. Cosa avrebbe provato se sua moglie l’avesse pronunciato in ben altra situazione, magari all’apice del piacere? Decisamente i suoi buoni propositi stavano vacillando…

Londra. 1813.
Il tenebroso maggiore Edward Fitzwilliam, figlio cadetto del marchese di Winchester e valoroso combattente al servizio della Corona inglese, ha un unico piano: far sposare lo scapestrato nipote Thomas duca d’Arcy entro l’estate, in modo da assicurare alla sua casata una discendenza. Finita la stagione poi, ritirarsi in solitudine nella sua tenuta nel Devonshire, lasciando per sempre fuori dalla sua vita tutte le passioni che, dopo la menomazione subita in battaglia, ritiene essergli ormai precluse. 
Eppure l’incontro con lady Esther Ashcroft, unica donna che a quanto pare è ancora in grado di accendergli i sensi e far palpitare di nuovo il suo cuore divenuto di pietra, fa vacillare il suo piano. Le sue resistenze vengono meno quando la necessità di salvare la reputazione della bella baronessina si mette di mezzo, costringendolo a chiedere proprio la mano della donna che avrebbe voluto con tutte le forze allontanare da sé. 
Il matrimonio d’onore che ne deriva nasce sotto i peggiori auspici. Incomprensioni, malcelata gelosia e vane opposizioni alla passione, ogni giorno più vibrante, rendono la convivenza dei due coniugi quantomeno scomoda… 

Recensione:
Ed eccoci qua con un altro romanzo storico! Il mio genere preferito.
Questo libro è ambientato nei primi anni del 1800 in Inghilterra e racconta la storia delle due sorelle Ashcroft, in particolare di Eshter, la protagonista femminile. Cresciute da una madre dalle idee aperte, che però muore prematuramente, Esther e Charlotte sono due ragazze forti e risolute che sanno cosa vogliono dalla vita. 
Anche se entrambe sono in età da marito nessuna delle sue è stata mai veramente corteggiata da nessun uomo e conoscono l’amore solo attraverso i libri. Con il progetto di trovare marito le due giovani si trasferiscono per la stagione invernale dagli zii a Londra. Qui incontrano zio e nipote: il primo, Edward, è un maggiore dell’esercito dai sani principi morali che rimane, suo malgrado, folgorato da Esther, mentre il secondo dai modi libertini inizia una corte sfacciata a Charlotte. 
“…Edward ebbe modo di osservarla con attenzione: i suoi occhi erano luminosi, nonostante fossero neri come opali, il naso delicato e sottile, le guance naturalmente rosate come quelle di una pesca. La bocca, piccola ma carnosa, gli richiamò alla mente un bocciolo di rosa che avrebbe tanto desiderato schiudere con delicatezza…”
Iniziano così una serie di equivoci, passioni rivelate e non, che porteranno Esther a trovare marito in un modo inaspettato. Anche se i dettami dell’epoca approverebbero un matrimonio celebrato solo per interesse o comodità, Esther sogna invece un rapporto di vero amore. 
Qual è la natura del rapporto tra lei e Edward? Lei vorrebbe solo essere amata, non sa quali siano i veri sentimenti di suo marito…
“…Il vento faceva aderire il voile leggero del vestito alle sue forme, accentuando in lei la sensazione di essere nuda davanti a quello sguardo capace di risvegliarle parti del corpo che non sapeva nemmeno di avere. Il turbamento che l’attraversava ogni volta che il maggiore le era accanto, tornò a manifestarsi in tutta la sua intensità, facendola tremare impercettibilmente…”
Consiglio la lettura di questo romanzo agli amanti della Austen e alle sognatrici che vorrebbero vivere un’avventura sul genere “Orgoglio e pregiudizio” tra abiti svolazzanti, carnet di ballo ed etichette morali da seguire. Il romanzo è scritto in terza persona per dare modo al lettore di conoscere i pensieri e le azioni dei personaggi, dandogli così la possibilità di seguire la trama come uno spettatore consapevole. 
Complimenti all’autrice perché i personaggi sono ben descritti, i dialoghi sono scorrevoli e mai noiosi e la trama è avvincente e romantica, a tratti anche divertente. 

Per me quattro abbracci.
Ruth








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